Come interpretare le query di ricerca su Google

Come interpretare le query di ricerca su Google

Le keywords non sono tutte uguali. Intuire e determinare il tipo di keywords in un progetto seo è la fase numero zero quando si deve lavorare su un sito esistente o nuovo.

Determinando il tipo di keyword si va ad intercettare in modo opportuno la vera richiesta sia del motore, quindi dell’utente (che sostanzialmente è la stessa cosa).

In questo articolo analizziamo tutti i tipi di keyword e di query, portando anche degli esempi concreti, in modo da capire come organizzare un lavoro seo di successo, evitando così di andare a vuoto, oppure a caso, come fanno molti.

Una premessa molto importante che mi sento di dirti è che questo lavoro è da fare PRIMA e non dopo la realizzazione del sito web. Per questo motivo l’ho chiamata “la fase 0 [zero]”, perché è il primo argomento su cui lavorare, ovviamente dopo i fondamentali e i propedeutici, che sono come sappiamo la proposta di valore, la usp, la brand positioning, gli elementi differenzianti, ecc. ovvero tutti quegli elementi da inserire all’interno del modello di business che ogni progetto dovrebbe avere.

L’architettura dell’informazione di un sito web

Cosa si aspetta il motore? Cosa si aspettano i visitatori?

Perché Google è il motore più popolare, usato quasi dal 90% degli utenti? Perché è (abbastanza) preciso. Ovvero, il suo vero scopo è proprio quello di fornire all’utente che sta cercando informazioni, precisamente quello che cerca e non cose vaghe. Per questo motivo solo intercettando precisamente quello che l’utente cerca, occorre presentargli la risposta, ovvero un contenuto, che possa soddisfare a pieno quello che sta cercando.

Quindi solo conoscendo e rispettando il vero obiettivo del motore, quindi dell’utente, e intercettando il tipo di richiesta avrai la possibilità di ottenere degli ottimi risultati nei risultati di Google (e degli altri motori).

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Tipologie di query

Esistono 5 tipi di query:

  1. informativa
  2. navigazionale
  3. transazionale
  4. brand
  5. adattiva (o personalizzata)

e si possono combinare tra loro.

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Query informativa

Questo tipo di query vuole una risposta ad una domanda specifica di carattere “informativo”, ovvero l’utente ha bisogno di informazioni. Solitamente questo tipo di keyword è usata nei contenuti del blog poiché si esprime con una ricerca tipo “Come fare la pizza in casa?” , “Come recuperare i punti della patente?” ; ma anche cercando “storia del Duomo di Milano”. Tutte queste key sono di carattere informativo, l’utente cerca informazioni.

Questo tipo di key è molto potente perché andando a rispondere ad una richiesta di informazioni possiamo aumentare la nostra brand reputation. Quando si cerca una soluzione ad un problema automaticamente, fornendo delle risposte precise, con l’utente si instaura un rapporto di fiducia, perciò, col trascorrere del tempo, puoi divenire piano, piano il suo punto di riferimento in quel settore.

Ma non solo. L’articolo nel sito potrebbe essere solo un’anteprima ad un discorso più ampio che vai ad approfondire per esempio in una guida o in un ebook, che per esempio gli puoi far scaricare facendoti lasciare la propria email, in modo da poterlo inserire automaticamente in un funnel, dove, attraverso delle mail periodiche, potrai farlo divenire un tuo cliente a tutti gli effetti, proponendogli col tempo altri contenuti, altre guide, altri post e fidelizzarlo nel tempo.

Per approfondire:
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Query navigazionale

Questo tipo di key è forse una delle più inutili come valore commerciale. È quel tipo di key dove l’utente per esempio anziché scrivere direttamente l’url all’interno della barra degli indirizzi del browser lo inserisce nel campo di ricerca di Google. Quindi l’utente già conosce cosa vuole fare e dove vuole andare perciò, a meno che non sia tu il destinatario di quella ricerca, onestamente non è così rilevante. Qualche esempio potrebbe essere: “prealpina” , “audi parco auto” , “pagine gialle” , “twitter login”.

Non è mai furbo lavorare su questo tipo di query, sia perché difficilmente avrai la possibilità di piazzare il tuo sito al di sopra dei rispettivi proprietari, sia perché, chi cerca quei risultati, vuole trovare quei risultati.

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Query transazionale

Questo tipo di query è quella col valore commerciale più alto. È quel tipo di query dove l’utente ha già probabilmente le idee chiare, è in una fase avanzata di decisione e sta cercando informazioni probabilmente (non sicuramente) per acquistare. Qualche esempio potrebbe essere: “condizionatori daikin prezzi” , “libri mondadori offerte” , “moka bialetti promozione” , “ristoranti cinesi milano” , …

Queste tipi di key, proprio perché l’utente è pronto ad acquistare, solitamente sono quelle più usate perciò avranno un grado di difficoltà maggiore rispetto ad altri tipi di key. L’ideale è lavorare sinergicamente anche con Google Adwords in modo da avere una visibilità più immediata senza attendere i tempi del piazzamento organico, ma anche maggiore perché puoi avere il tuo sito sia nei risultati organici che negli sponsorizzati.

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Query brand

Questo tipo di query ha un valore commerciale molto basso. A meno che non sia tu quel marchio, difficilmente riuscirai a piazzarti sopra quell’azienda, perciò impiegare risorse per ottenere certi obiettivi non mi sembra molto furbo.

Una cosa che potresti fare, utilizzando il brand di un tuo concorrente è inserire il suo brand-name come parola chiave nell’elenco della lista in adwords. Facciamo finta che un tuo concorrente abbia una visibilità maggiore rispetto alla tua. Quando un utente cerca quel brand apparirà il tuo annuncio sponsorizzato e per te è già una visualizzazione che prima non avevi. Probabilmente, per curiosità, ci cliccherà raggiungendo la tua landing page che molto probabilmente (ma non è detto) abbandonerà. Raggiunta la landing lo aggancerai con i vari sistemi di remarketing di Adwords e di Facebook per esempio, in questo modo avrai una possibilità in più che possa tornare da te, o semplicemente che possa iniziare a seguirti per esempio sulla tua pagina Facebook.

Per approfondire:
Ti interessa qualche sistema per agganciare gli utenti durante la navigazione?

Query adattiva (o personalizzata)

Questo tipo di query fornisce all’utente delle risposte in base alle proprie abitudini di ricerca, di navigazione e di geolocalizzazione.

Se per esempio hai navigato dei siti che parlano di viti e minuteria ed inserisci nel campo ricerca “inserti”, il motore potrà farti vedere per esempio gli inserti filettati piuttosto che gli inserti dei giornali.

Stessa cosa per la geolocalizzazione. Se ti trovi a Milano e cerchi ristoranti Google ti farà vedere i ristoranti della zona in cui ti trovi.

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Informare prima di vendere combinando i tipi di query

I tipi di query si possono combinare tra loro. Se per esempio troviamo un tipo di query come quella descritta prima “Come fare la pizza in casa” questo tipo di query è informativa ma se stiamo lavorando su un sito che si occupa della vendita di attrezzi per impastare o preparare la pasta per la pizza occorre proporre anche tali prodotti (perché parliamoci chiaro, di sola informazione non si vive).

Quindi, su cosa stiamo lavorando? Su un articolo di un blog? Allora nell’articolo presenteremo solo informazioni che spiegano come fare la pizza in casa; stiamo invece lavorando su una pagina dove gli vogliamo presentare i nostri prodotti in vendita? Allora gli presenteremo solo i prodotti in vendita; ma per avere il massimo del successo, prima di vendergli il prodotto occorre informarlo. Prima ti faccio vedere come fare la pizza, poi ti propongo i miei migliori prodotti che servono allo scopo.

Questo anche perché solamente creando informazione avrai la possibilità di avere successo nelle serp di Google. La query navigazionale è meglio usarla con Google Adwords e Google Shopping (a pagamento quindi) perché avrai una visibilità maggiore. Se cerchi di salire con key transazionale senza prima informare sarà davvero dura.

L’80% dei risultati su motori di ricerca è presidiato dal tipo di query informativa, proprio perché gli utenti, prima di comprare o decidere, hanno bisogno di informarsi e se usi questo criterio in modo furbo, oltre a piazzarti prima dei tuoi concorrenti, potrai monetizzare bene, regalando delle guide ed inserendoli nei funnel, piuttosto che vendergli per esempio dei video per approfondire meglio dei dettagli.

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Su quali risultati cliccano di più gli utenti?

Dalle ultime statistiche sembra che gli utenti per query di tipo informative tendono a cliccare sui risultati organici e meno su quelli a pagamento; sulle query di tipo transazionale tendono a cliccare di più sulla pubblicità a pagamento.

Il tuo sito esegue la cannibalizzazione delle parole chiave?

Conclusione

Per quanto mi riguarda, quando devi lavorare su un progetto seo dovrai basarti su degli indicatori importanti che ti possono aiutare su come organizzare il lavoro. Occorrerà fare un’analisi approfondita delle keywords, selezionarle, raggrupparle e organizzare così la struttura del sito web. In base al tipo di key occorrerà intercettare l’intenzione di ricerca creando così una struttura adeguata, con contenuti che risponderanno adeguatamente alle esigenze degli utenti. Non potrai fare a meno secondo me di usare tool specifici che ti potranno aiutare nell’impresa e, andando molto ad intuito e analizzando i risultati di Google, potrai creare un piano seo che ti permetterà di piazzare le pagine del tuo sito prima dei concorrenti.

Inizialmente è opportuno lavorare sia organicamente che con Adwords in modo da avere dei dati molto più precisi sulle query degli utenti. Per fare questo per esempio puoi avvalerti di Analytics alla sezione Acquisizione > Adwords > Query di ricerca. Analizzando il tipo di query potrai andare per esempio a creare dei contenuti molto più mirati. Tornando all’esempio di prima del “Come fare la pizza in casa”, se per esempio ci accorgiamo che le query maggiori che fanno attivare gli annunci sono quelli legati all’impasto integrale vorrà dire che c’è un’attenzione maggiore all’integrale, perciò il prossimo o i prossimi articoli dovranno essere “Come fare la pizza in casa usando l’impasto integrale”; oppure “Dimagrire mangiando la pizza? Si, ma con l’impasto integrale”; oppure, giusto per testare le reazioni puoi creare qualche contenuto legato ad altri tipi di impasto, giusto per avere contenuti affini ed evitare di annoiare i lettori “Pizza fatta in casa? Meglio impasto di kamut, zafferano o al finocchietto?”.

Conclusione della conclusione

Bene, arrivato a questo punto e individuate le query e i tipi di key su cui devi lavorare non ti resta che passare alla fase successiva, ovvero la struttura del tuo sito web.