Il vero problema delle aziende è vendere. Purtroppo molte aziende non lo sanno.

Il vero problema delle aziende è vendere. Purtroppo molte aziende non lo sanno.

Il Cliente progetta e costruisce un nuovo prodotto, superlativo. Una sega per legno che se ti tagli un dito te lo aggiusta. Fantastico!

Il Cliente tronfio e gonfio come un tacchino c’ha il prodotto. Ora però deve venderlo.
Il Cliente pensa che deve fare un sito. Gira sul web e trova: i 10 trucchi per fare un sito gratis e aumentare le vendite.

Cavoli! E’ suo. Poca spesa massima resa! Si mette al monitor e passa tre giorni, ergo 72 ore di fila davanti al monitor e in officina a fotografare la sega aggiustadita col cellulare. Traffica, fotografa, scrive, pistola con la tastiera fino a quando non ha finalmente online il suo sito gratis.

Stupendo. Fatto, finito, i suoi operai gli fanno l’applauso generale pregustando aumenti di paga e anni e anni di lavoro assicurati.

Passa un mese. Niente. Passano due mesi, niente. Terzo mese ancora niente. Eccheccazzo! Web bastardo ciucciasoldi!

E che soldi ti ha ciucciato il povero web? Era gratis!!!!
Ah già!

Allora torna alla ricerca su google e trova i 30 trucchi gratis per fare del proprio sito il miglior venditore al mondo.

Minchia! E’ suo! Ancora poca spesa massima resa. Segue il link, arriva sulla landing page dell’autore del libercolo e: ops! 90 euro per leggere gli altri 29 trucchi. Evvabbè, capirai, 90 euro che sono? Vai con la carta di credito! Si compra e poi si vola.

Il Cliente compra il libro, legge, non capisce. C’è scritto al trucco 8 che per approfondire occorre comprare il libro “come imparare a non farsi imbrogliare” … Segue il link, arriva sulla landing page dello stesso autore e ops: 90 Euro. Vabbè, in fondo alla fine sono 180 euro in totale. Prende la carta di credito e compra. Legge il nuovo libro e … non capisce. Rimanda al libro di prima al trucco 11. Arriva al trucco 11 e … vaffanculo! Tutti ladroni questi esperti di marketing e del web.

Nel frattempo qualcuno si sciroppa i fondi sulla carta di credito che è stata clonata immediatamente, la mail hackerata e il Cliente ignaro è diventato il re degli spammer. Mail bannata, IP in blacklist, sito hackerato.

Ma tu lo sai perché hai creato il tuo sito web?

Qui ci vuole l’esperto!

Il Cliente chiama la segretaria di direzione ed espone il problema. Le vendite stanno a zero, il sito non “decolla” e bisogna pagare gli stipendi agli operai. La segretaria “esperta di computer” ha l’idea malsana! Capo! Ma ho mio figlio che studia ingegneria! Magari due soldini gli farebbero comodo

TOOOOGOOOOOOOOOOO !!!!!! Soluzione in casa!

Arriva in ditta il figlio della segretaria, ascolta le esigenze del Cliente e tac! Eh, ma il problema è il sito! E’ fatto male! Non è secondo gli standard W3C, vede qui, qui e qui …
Il Cliente si sgonfia e ammette di non essere un tecnico e che lui aveva proprio bisogno di quello. E poi, non è SEO oriented, i permalink non sono corretti e poi qua e anche qua …. Non è agganciato a Google Analytics! Cribbio. Bisogna essere agganciati a GA, altrimenti come si fa a capire quello che non si è capito ciò che si doveva capire ??????? Cribbio!

Bene. Si fa l’affare. Il Cliente paga il figlio della segretaria che “capisce di computer” 600 Euro. Oh! Finalmente, la soluzione è trovata. Si torna in riunione si chiamano i rappresentanti sindacali e: “Fra un mese si vola! Vendite a razzo su per i muri! Tutti ricchi sfondati. Andremo a vendere anche a Tokyo e lo mettiamo in culo ai musi gialli”.

Passa un mese… Due mesi … Tre mesi …

Dopo tre mesi a passare le ore su Google Analytics … 5 visite giornaliere. Zero contatti. Vendite a zero.

Così non si può andare avanti. Cribbio! Abbiamo pagato 180 euro di libri, 600 euro di futuro ingegnere super esperto di “computer”, il dominio, lo spazio server! Siamo a 850 euro! Sono TANTISSSSSSSSSSSSSIIIIIIIIIIMIIIIIIIIIIII SOOOOOOOOLDIIIIIIIIIIIIIIIIIII !!!!!!!!!!!!!
Qui dobbiamo trovare una soluzione!

Paolo Lutti: “Innovare significa andare oltre le proprie certezze…”

Il terzo tentativo

Il Cliente chiama l’ente fiera di Hannover e in occasione della megafiera internazionale del legno e delle seghe si informa per uno stand. Perchè qua è ora di prendere il toro per le palle, neanche per le corna. Qui bisogna investire! L’ente fiera risponde: sono 20.000 Euro per tre giorni per un loculo di 1.5 mt x 1 mt. Niente hostess, niente wifi, niente arredamento.

OK! Prendiamo quello, accetta il Cliente. Corre dal contabile e chiede: Hey! Ce li abbiamo 20 sacchi? Risposta negativa! Allora corre dal commercialista e gli espone il problema, “vuole fare una fiera in Germania” per vendere la sega che aggiusta le dita. Il commercialista capisce tutto e inizia col salmo 12 capitolo 33 della Lettera ai Minchioni: occorre l’elenco spese da presentare all’agenzia delle Entrate per poter detrarre lo 0.5% dell’imposta sul bollo erariale che certifica che hai versato l’F24, poi devi denunciare che sei scimmunito cronico per poter aderire al bando regionale per lo sgravio fiscale sul dito rotto che hai segato per fare le prove tecniche, poi devi presentare la relazione tecnica a riprova che la macchina è un bene non erariale ma privato in uso promiscuo con gli operai senza dita, devi compilare questo mudulo, presentare questa denuncia et poi vediamo cosa manca.

Il Cliente è con le palle a terra e chiede ancora: “Sì, ok! Ma li sordi?????”

Il commercialista risponde: Il commercialista capisce tutto e inizia col salmo 12 capitolo 33 della Lettera ai Minchioni: occorre l’elenco spese da presentare all’agenzia delle Entrate per poter detrarre lo 0.5% dell’imposta sul bollo erariale che certifica che hai versato l’F24, poi devi denunciare che sei scimmunito cronico per poter aderire al bando regionale per lo sgravio fiscale sul dito rotto che hai segato per fare le prove tecniche, poi devi presentare la relazione tecnica a riprova che la macchina è un bene non erariale ma privato in uso promiscuo con gli operai senza dita, devi compilare questo mudulo, presentare questa denuncia et poi vediamo cosa manca.

Ma è la stessa cosa di prima! Eccerto! Giochi all’oca o no? Si torna alla partenza! Li sordi nun ce stanno! Ma il commercialista questo non lo può dire, non lo sa.

Sito web? Sì ma quanto costa?

La fiera che non ruggiva

Il Cliente corre dalla moglie: me li presti 20 sacchi ?????
COOOOSAAAA? Risponde la moglie, che poi si fa convincere e scuce i 20 mila euro (chiesti all’amante) per la fiera ad Hannover in un loculo di 1.5 mt x 1 mt subito vicino ai cessi pubblici prima dell’uscita.

E qui inizia l’altro calvario! In fiera? Come ci si va? Il tedesco? Soluzione! La portinaia ha una sorella che ha lavorato due anni in Germania. Dai, proviamo! gli diamo una cento euro e le paghiamo vitto alloggio e viaggio e via che andare, dai che va bene! PERFETTO.
Opporcocane! E il sito? Sul sito bisogna scrivere che saremo in fiera dal 20 al 24 luglio allo stand 24 padiglione “cesso” subito prima dell’uscita, astenersi perditempo. Chiama il figlio della segretaria che ci mette una pezza: 50 Euro.

OK! VIA CHE SI VA????? NO!
E le brochures e i biglietti da visita?
Armando, il tuttofare, il caporeparto, ha una bella stampante figa costata 500 euro nel suo ufficio che stampa anche i brufoli sulla pelle. Dai, Armando, fai qualcosa, apri word, dai, scrivi due “paciughi” prendi le foto dal sito che son belle me fai anche i biglietti da visita.
Armando, il caporeparto tuttofare, passa la notte a scrivere, stampare, tagliare, copiare, incollare e a bere vino. Tre gruppi di toner schienati. Costo 1600 Euro di materiale, l’Armando malato con la febbre il giorno dopo e 10 ore di straordinario a pagare e la moglie a casa con le padelle pronte per ammazzarlo. C’è sempre un Armando da qualche parte.

Ma il giorno dopo si parte per Hannover. 20 mila euro di fiera, 1600 Euro, di materiale per la fiera, 850 euro di sito con anche l’annuncio, la sorella della portinaia purtroppo un po’ cessa a fianco che parla tedesco (ma non lo capisce) e ora si spacca.

4 lunghi giorni a sgrullarsi il marmittone al gabinetto. Ma di clienti? … neanche uno. 25 mila euro spesi considerando tutto e? La sega che aggiusta le dita è ancora lì, invenduta.
Che si fa? Nemmeno si tromba, i 20 mila sono dell’amante della moglie.

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Arriva l’esperto di Marketing

Che fa il Cliente? Chiama un esperto di marketing di prodotto. Manda giù il rospone, vende il suo Rolex e chiama il tipo del libro. Lei, che scrive così bene e mi ha fottuto 180 euro e non ci ho capito una mazza, mi deve spiegare perchè non vendo.

La genialata! L’esperto risponde. Attenzione! E’ un guru! Lui sa! Lui ha visto! Lui può. Lui ….
Caro Cliente: ma lei deve cambiare il colore della macchina. Ai tedeschi il rosso non piace, gli ricorda troppo il comunismo, loro odiano i comunisti. La macchina la deve fare blu, come le tute degli operai!
Occazzo! Sbotta il Cliente! Perchè non ci ho pensato prima cazzo! Cazzo! Che imbecille che sono! Ha ragione! Scende in officina, chiama l’Armando e gli urla in faccia: “Testone! Deficiente! Ti ho detto mille volte che le macchine le voglio blu! Non rosse! Hai capito? O ti licenzio! Deficiente!”
C’è sempre un Armando che subisce, senza sapere il perché.

Passano tre giorni, 16 operai a ridipingere la macchina mentre altri ordini rimangono fermi. Straordinari da pagare. L’Armando incarognito, la moglie del Cliente ormai fuori di casa col figlio, il cane, il gatto, i mobili, le due mercedes, scortata h24 da due avvocati. Ma la sega è pronta. Ahhhhhhh !!!! Finalmente la sega! Blu! Guardatela lì come splende di blu, come una sega operaia che aggiusta le dita degli operai che in silenzio osservano speranzosi di poter fare tante belle seghe. Cribbio che belle seghe blu!

Voi che leggete, non fate i maliziosi. Parlo di seghe a nastro, per il settore legno, di attrezzi da lavoro. Sia ben chiaro.

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Il commerciale

E adesso? Chi al vende ‘sta sega a nastro, blu operaio? Ci vuole un? VENDITORE! No, anzi! Un Commerciale. Cazzo è un commerciale? Beh, quello lì che gira con la sua macchina, a sue spese, come un cretino, che si paga le sue tasse, si prende le sue malattie a gratis e vende e se non vende non mangia perché il Cliente, gli paga le …. Le? Le provvigioni! Quelle cose che sono fatte a percentuale sulle vendite e che si riducono drasticamente se vendi di più e si azzerano se rompi le palle. Cliente felice. Minima spesa, massima resa!
Dai che chiamiamo dei commerciali! E “a chi chiamo io” ?????? Commerciali dove? Chi? Quando?

Il Cliente ormai disperato, chiama l’esperto del libro. Si vende la fede, la catenina d’oro regalatagli dal figlio e paga il consulente esperto di cui sopra che ha scritto ANCHE un libro su “10 trucchi per fare recruiting”. Arriva l’HR esperto scrittore di libri e li ammolla una lista di papabili venditori a gratis. YEPPAAAAA!!!! Ora sì che si vola! Vedete che il web, internet, i computer, i siti, i seo, non servono a una fava?
Vai coi colloqui!

Dei 100 nominativi si presentano in tre. Uno vuole un fisso mensile minimo di 2500 euro al mese, l’altro vuole l’auto aziendale, il cellulare, le spese pagate, la coperta, il cane, due gelsomini e il 30% di provvigioni e l’altro? L’altro e balbuziente ed è appena uscito di galera per truffa e associazione mafiosa.

L’architettura dell’informazione di un sito web

Finale amaro (ma vero)

Il Cliente non sa più che fare. In cosa sta sbagliando? Non gli rimane che il sito internet. Il figlio della segretaria è a Valencia con l’Erasmus. Ciccia. Finalmente fa una cosa giusta: chiama il suo amico Antongiulio che ha una azienda di meccanica di precisione in espansione. Giulio! Ho bisogno, non so più come fare!
Giulio mosso da compassione arriva e gli spiega: hai un canale di vendita meraviglioso! La tua idea è meravigliosa! Sfruttala! Usa Internet! Vedi noi come facciamo? E gli mostra il sito web, un capolavoro! 5000 visitatori giornalieri, 350 contatti al giorno e il 50% si trasformano in contratti. Cribbio!

Ma io … dice il Cliente … Avevo provato. Ho anche speso quasi 1000 euro! Antongiulio si capotta con la sedia dalle risate! 1ooo euro? Noi ne abbiamo spesi 15.000 all’anno! Per tre anni.

Il Cliente si fa due calcoli: tra fiera, guru esperti, riconglioniti, i toner della stampante di Armando, le ore di straordinario degli operai, la sorella della portinaia brutta come il peccato, 35 mila euro. Praticamente due anni di sito che funziona e VENDE!.

Torna a casa avvilito. Casa vuota, nemmeno il gatto. Trova nella cassetta delle lettere tre raccomandate da ritirare di cui due solleciti di pagamento e una giudiziaria (cedolino verde) e due lettere dei due avvocati della moglie. E’ la fine. Accende l’unica cosa che la moglie non ha portato via, il televisore e toh, il telegiornale. Notizia sensazionale: grande gruppo cinese, market leader nella produzione di seghe aggiustadita (eh già) ha acquisito per 5 miliardi di dollari l’azienda dell’amico Antongiulio.

La morale di questo racconto? Il mondo corre e i coglioni stanno a guardare.
Vecchio marketing: vendi ciò che produci
Nuovo marketing, produci ciò che sai vendere.

E se non sai vendere, fallo fare a chi sa vendere per te. O cambia mestiere.

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