Immagini e grafiche per siti, blog e social network

Immagini e grafiche per siti, blog e social network

Inserire le immagini più belle ed efficaci in una pagina web o in un articolo di un blog non è un’attività improvvisata, esistono regole e principi da seguire, anche per evitare rischi.

Linee guida per la pubblicazione di immagini di qualità nel web

Viviamo nell’era dell’immagine, un’era dove tutti sono creatori di contenuti e hanno la possibilità di pubblicare fotografie e grafiche da qualunque dispositivo, in qualsiasi momento, e con un semplice clic. Per le aziende è difficile, se non impossibile rimanere fuori dai giochi. Nei siti web come nei canali social, è indispensabile comunicare (anche) attraverso immagini di qualità, adeguate al target a cui ci rivolgiamo e ai prodotti e servizi in vendita. Il potenziale di una sola immagine ben piazzata, soprattutto in questi ultimi anni, ha raggiunto livelli fino a poco tempo fa impensabili. Scatti di influencer e blogger famosi, pubblicati su Instagram o Facebook, ottengono milioni di reaction fra like, commenti e condivisioni. Ma non si tratta solo di un discorso social. L’immagine rappresenta il primo elemento sul quale si sofferma l’attenzione dell’utente, un po’ come accade con la vetrina di un negozio.

Molti sono gli aspetti che concorrono al successo di una o più immagini. Il primo è il contenuto. L’immagine deve raccontare qualcosa, esprimere un’emozione, tradurre in formato visual sensazioni che non sono descrivibili a parole. Anche un macchinario industriale può colpire l’occhio in questo senso, l’importante è che dietro ci sia una strategia comunicativa efficace. Il costo dell’attrezzatura può aiutarci fino a un certo punto, il resto è riflessione, tempismo, prospettiva, luce, empatia. Affidarsi a un fotografo competente, ancora una volta, permette di avere maggiori garanzia sui risultati a cui aspiriamo, fermo restando che il contributo del cliente o del responsabile marketing che segue il progetto incide (e non poco) sull’esito finale del lavoro, semplice o complesso che sia. Questo è ciò che si nasconde dietro la costruzione di un’immagine o una grafica di qualità. Passiamo ora alle questioni secondarie che riguardano l’elaborazione e diffusione del contenuto in rete.

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DAL COPYRIGHT AL PESO DELL’IMMAGINE: COSA SAPERE

Va da sé che una buona immagine dovrà essere sempre originale. La violazione di eventuali diritti d’autore è un reato punibile per legge ed espone al rischio di multe salate, senza contare i danni a livello di brand reputation (reputazione del marchio). Attenzione dunque al copyright, anche quando si tratta di elaborare e trasformare immagini. Meglio partire da file acquistati su content marketplace (ce ne sono a decine) o utilizzare immagini di proprietà. Se temiamo possibili furti o duplicazioni, ci basterà scrivere il logo in un angolo o in altri punti, quantomeno per scoraggiare i copioni. Attenzione anche al peso e alla risoluzione delle immagini: in generale, quando pubblichiamo una fotografia o una grafica, è consigliabile scegliere il valore di 72 dpi e scendere sotto i 100 kb di peso.

Per non perdere troppo in termini di risoluzione e cromatismo, è fondamentale avvalersi di un unico programma in grado di gestire le varie modifiche e apportare le elaborazioni del caso. Minore è il numero di passaggi da un programma all’altro, migliore sarà il risultato finale. Per quanto riguarda le dimensioni, atteniamoci a quanto viene suggerito dal template del nostro sito web, ecommerce o blog a seconda della destinazione d’uso dell’immagine. Evitare al sito web di ridurre o aumentare le dimensioni dell’immagine garantirà una maggiore velocità di caricamento delle pagine stesse. Peso, risoluzione e dimensioni vanno considerate nella stragrande maggioranza dei casi nella sola ottica di pubblicazione su siti di nostra proprietà. Nel momento in cui ci spostiamo su Facebook, Twitter e altri social media, avremo di solito meno restrizioni sotto ogni punto di vista. In molti casi può essere utile avvalersi di un buon plugin per l’ottimizzazione automatica delle immagini. In commercio ve ne sono diversi sia nella versione gratuita che a pagamento.

Questi tre sono quelli che consigliamo per la maggiore. ImpageOptimizer non necessita Worpdress.

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OTTIMIZZAZIONE SEO: NOME IMMAGINE, ALT TITLE E ALTRO

Non tutti lo sanno, ma le immagini decidono anche, in minima parte, il posizionamento sui motori di ricerca, Google incluso. L’ottimizzazione SEO delle immagini è quindi un altro step da tenere presente all’atto di pubblicare un contenuto con all’interno una o più immagini, sia esso una pagina, un articolo o un post. Ottimizzare vuol dire assegnare all’immagine un nome, un titolo alternativo (il cosiddetto alt title) e, volendo, una descrizione o didascalia. Queste informazioni vanno definite in parte prima (titolo dell’immagine) e in parte in fase di caricamento dell’immagine in back office. Come avrete capito, i fattori da valutare sono tantissimi, ma è chiaro che quando la concorrenza è così ampia e agguerrita, bisogna per forza rimboccarsi le maniche e darsi da fare. L’alternativa per fortuna esiste: trovare una web agency qualificata e delegare la cura dei contenuti, delle immagini e dei social media. Come dice il proverbio, a ognuno il suo mestiere.

Esiste un ottimo metodo per comprendere appieno cosa significa ottimizzare con “tecniche” SEO una immagine ed è quella di immaginarsi di essere un ipovedente che naviga su internet con un browser speciale. Generalmente questi browser descrivono semplicemente a parole quello che “vedono” su una pagina WEB. Provate ad immaginare quando il browser arriva all’immagine che avete inserito a cui non avete nemmeno corretto in modo opportuno il nome del file lasciando quello di default della macchina fotografica (DSC00123456.jpg). Il browser annuncia quindi di aver incontrato una immagine che ha come nome file DSC00123456 e poi passa al testo sottostante senza quindi far capire all’ipovedente quale sarebbe la pertinenza con il testo di quell’immagine.

Fatto questo provate invece a immaginare la stessa situazione ma con una immagine che ha un titolo, un nome file pertinente al contesto in cui viene posizionata e una descrizione. A quel punto l’ipovedente può comprendere appieno la struttura del pensiero di chi ha redatto l’intero contenuto.

E’ quindi un modo estremamente preciso e LOGICO di redigere un buon contenuto!

Ricordarsi anche che nominare in modo opportuno i file immagine serve anche per archiviarle meglio e ritrovarle rapidamente quando dovete fare una ricerca sul vostro computer.

Suggeriamo con un link esterno un ottimo tutorial per l’ottimizzazione delle immagini con lo strumento PHOTOSHOP.

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