La trasformazione digitale e il mondo che cambia

L’esplosione di epidemia da coronavirus sta mettendo il mondo davanti ad un cambiamento epocale che accelera i processi di trasformazione digitale.

Ci estingueremo? No.
Moriremo tutti? No.
Finiremo tutti a vivere di bacche e di caccia ai elefanti? No.
Il mondo finirà? No.

Nulla di tutto questo. Ma cambieranno tante cose. Qualcuno comincerà a capire che siamo entrati da diverso tempo nell’era digitale, che esiste un processo ormai avviato da diversi decenni che si chiama Trasformazione Digitale. Persino mia suocera, 85enne chiama le sue figlie con Whatsapp in videoconferenza.

Succederà che molte aziende cominceranno a comprendere, per non soccombere, che COMUNICARE non è solo aprire bocca a vanvera al bar e che i processi di comunicazione sono diventati COMPLESSI e devono essere GOVERNATI e sottolineo DEVONO.
Perché la consapevolezza che il mondo è interconnesso e non globale, è necessaria e che le distanze si accorciano attraverso gli strumenti digitali.

Ho sempre detto che la parola chiave di questi anni sarà SICUREZZA. Questo, proprio per via dei processi di trasformazione digitale che per forza di cose devono essere SOSTENIBILI altrimenti diventano di pochi. Sicurezza non vuole dire solo accesso ai dati limitato solamente ai chi è autorizzato ma alle conseguenze che questi dati possono portare a terzi in termini di informazioni. SOSTENIBILITÀ significa rendere partecipi più soggetti possibili a questo grande e convulso processo di trasformazione che necessariamente modificherà i nostri comportamenti e le nostre relazioni sociali.

La rivoluzione copernicana che INTERNET sta portando all’interno dei processi organizzativi e industriali delle imprese è enorme, forse la più grande rivoluzione che l’uomo abbia mai visto da quando ha cominciato a scrivere e a imprimere nella sua memoria collettiva le proprie esperienze e i propri ricordi. Spesso non ne comprendiamo tutti gli aspetti o forse tendiamo a minimizzarli o a non accorgercene tanto è pervasiva questa rivoluzione, anzi tendiamo a prenderne atto e a modificare i nostri comportamenti.

Uno dei punti più critici, difficilmente comprensibili e/o ostici per molte imprese è quanto la trasformazione digitale cambierà per sempre non tanto i processi produttivi (anche questi) ma soprattutto i processi ORGANIZZATIVI e di RELAZIONE con l’esterno. La trasformazione digitale influirà in modo predominante sulla capacità o meno di una impresa di CREARE business, di IMMAGINARE il proprio ruolo nel mercato e di relazionarsi con il pubblico in modo vincente. Qui sta il nocciolo della questione. Le relazioni con il pubblico, con i propri dipendenti, con i clienti, con i fornitori, con tutti coloro che in modo diretto o indiretto entrano in contatto con l’azienda sono e saranno parte di un processo di identificazione della propria responsabilità sociale all’interno di un processo più ampio di trasformazione digitale. Ecco perché la trasformazione digitale deve essere anche SOSTENIBILE, perché è tale se si ripercuote positivamente su tutti potenziando le capacità dei singoli e se crea opportunità che possono essere accolte e colte dalle generazioni future.

Chi produce semilavorati di metallo o scarpe artigianali o birra o prodotti a basso impatto tecnologico, continuerà a mantenere i propri standard e modelli produttivi e in questo senso la trasformazione digitale si farà sentire di meno (forse) ma questo non significa che la stessa non possa avere effetti enormi su tutto il resto. Tutti gli aspetti finanziari, di comunicazione, di marketing, gli aspetti organizzativi, quelli di gestione del personale, sono aspetti che sono influenzati dal passaggio dal concetto di “PRODUCT ORIENTED” a quello di “SERVICE ORIENTED” e ancora di più al concetto di “CLIENT ORIENTED” che è proprio l’elemento fondamentale che sublima e finalizza il processo di trasformazione digitale. La rete alla fine vince e la rete siamo noi tutti fruitori di servizi.

Le aziende non sono più al centro da un bel pezzo, lo è il pubblico nella sua individualità e comunicare con ognuno di questi individui diventa impossibile se non si comincia a fare entrare INTERNET nelle proprie fabbriche.
E come farlo, come intraprendere questo percorso noi lo sappiamo bene visto che abbiamo iniziato ben 20 anni fa!