La sicurezza dell’AI? La dichiarazione di Bletchley Park è cruciale

Nel dettaglio dell’importante iniziativa sancita dai principali Paesi protagonisti dei progressi mondiali nel campo dell'Intelligenza Artificiale

Sicurezza dell'AI: i leader mondiali riuniti al Summit 2023 sulla sicurezza dell'Intelligenza Artificiale a Bletchley Park in Gran Bretagna
I leader mondiali riuniti al Summit 2023 sulla sicurezza dell'Intelligenza Artificiale a Bletchley Park in Gran Bretagna (Foto: Leon Neal/Reuters)

L’1 e il 2 novembre scorsi, durante il Summit sulla Sicurezza dell’AI, svoltosi nel Regno Unito a Bletchley Park, nella Contea del Buckinghamshire, 28 Paesi hanno firmato una dichiarazione d’intenti inerente lo sviluppo dell’Intelligenza Artificiale in condizioni di sicurezza.

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Una location ad alto valore simbolico, nel bene e nel male…

Il luogo in cui si è tenuto il summit, Bletchley Park, fu durante la Seconda Guerra Mondiale il centro di decrittazione dove Alan Turing e la sua squadra lavorarono alla creazione di “Christopher”, la macchina di calcolo che riuscì a scardinare il codice di Enigma, apparecchio tedesco utilizzato per codificare i messaggi militari segreti fino ad allora considerato matematicamente inattaccabile.

Un luogo dal valore simbolico particolarmente elevato, in quanto si è calcolato che grazie allo studioso inglese la guerra durò due anni di meno, salvando almeno 14 milioni di vite.

Purtroppo lo stesso luogo simboleggia anche la fondamentale indifferenza e ingratitudine di molti governi verso i propri salvatori, visto che Alan Turing si suicidò nel 1954 dopo un anno di “castrazione chimica” impostagli per la sua omosessualità, col finale grottesco del “perdono postumo” regale nel 2013, come se fosse lui a doversi far perdonare qualcosa.

Tutto ciò lascia un po’ da pensare anche sull’approccio attuale delle massime autorità verso le problematiche aperte dalla recente “esplosione” delle tecnologie legate all’Intelligenza Artificiale.

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Ma andiamo a vedere cosa contiene a dichiarazione d’intenti

Dopo una sommaria analisi delle opportunità di miglioramento offerte dall’AI nei diversi settori delle attività umane e la presa d’atto che le tecnologie a essa legate sono ormai diffuse in modo capillare, viene ribadita la necessità di uno sviluppo sicuro delle stesse e di mantenere sempre al centro le esigenze della nostra specie.

Vengono quindi elencati una serie di possibili rischi, alcuni dei quali già verificati sul campo, legati all’uso dei sistemi AI, e in particolare: rischi inerenti i diritti umani (al lavoro, alle cure, alla giustizia); rischi inerenti la difesa della privacy; rischi legati alla corretta informazione (contenuti ingannevoli estremamente credibili); rischi legati a “singolarità” tecnologiche legate all’AI (nuove tecnologie dirompenti in contesti sensibili come biotecnologia e informatica).

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Un esempio di “deepfake”, ovvero di utilizzo di tecniche di intelligenza artificiale per far apparire una persona somigliante come il vero attore Tom Cruise

Una gestione del problema al di là dei confini degli Stati

Poiché molti di questi rischi sono intrinsecamente di natura internazionale, si raccomanda la massima cooperazione fra gli Stati per affrontarli man mano che si presentano, oltre a una partecipazione attiva di tutti gli attori a partire dalle società più grandi e importanti, quindi in grado di “addestrare” le AI più potenti, in un confronto continuo, aperto e trasparente.

Verrà quindi creata una rete di collaborazioni a livello planetario con lo scopo di individuare i rischi dell’intelligenza artificiale attraverso un approccio scientifico globale e condiviso per comprenderne meglio l’impatto sulla società e conseguentemente costruire delle politiche comuni per affrontare i relativi cambiamenti.

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I rischi dell’approccio top-down nella gestione del tema

Diversi esperti del settore fanno notare come, al di là delle buone intenzioni e delle dichiarazioni di voler continuare il confronto aperto con tutti gli attori, un tale approccio “dall’alto” rischi di “legare le mani” soltanto alle grandi società del settore, lasciando invece campo libero a tutti le realtà più piccole e perciò difficilmente controllabili.

Si tratta di realtà che si diffonderanno sempre di più proprio grazie a quelle tecnologie, attualmente sviluppate da società come Google e OpenAI, che permetteranno una personalizzazione più spinta dei sistemi AI grazie all’ottimizzazione delle risorse necessarie, magari operando ai confini del lecito.

Come recita l’antica maledizione cinese insomma, si preparano tempi interessanti.

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