A Bologna i test del treno svizzero a levitazione magnetica
A Bologna i test del treno svizzero a levitazione magnetica
Nevomo e RFI svilupperanno il primo modello in scala reale di MagRail, la cui tecnologia evolverà dagli attuali binari al concetto “hyperloop”
Rete Ferroviaria Italiana, in sigla RFI, e la società Nevomo hanno firmato un Memorandum of Understanding per verificare la fattibilità tecnica ed economica della sovrapposizione della tecnologia MagRail alle infrastrutture ferroviarie esistenti.
Quest’ultima è una tecnica a levitazione magnetica innovativa perché funziona su binari esistenti, compatibile con il sistema ferroviario convenzionale. Allo stesso tempo, l’accordo è il primo passo verso la realizzazione graduale di un cosiddetto “hyperloop”.
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Fino a 550 km l’ora all’interno dei corridoi ferroviari esistenti
MagRail permetterà ai gestori delle infrastrutture di fornire velocità ultra-elevate (fino a 550 km orari o 342 miglia l’ora) all’interno dei corridoi ferroviari esistenti, il che si tradurrà in una sostanziale riduzione dei tempi e dei costi di costruzione rispetto ai progetti definiti di High Speed Rail.
Questa soluzione ibrida permette sia ai veicoli magnetici che ai treni convenzionali di operare sulle stesse linee, senza alcun cambiamento nel materiale rotabile esistente.
Il sistema MagRail può essere successivamente trasformato in una ferrovia nel vuoto (secondo il concetto “hyperloop”) che si muoverà a velocità fino a 1200 km l’ora (745 miglia orarie).
I sottosistemi chiave (levitazione magnetica, motore lineare, elettronica di potenza, sistemi di controllo) applicati nel sistema MagRail saranno utilizzati successivamente nell’hyperloop.
Il progetto è risultato la star del padiglione della Svizzera all’esposizione universale di Dubai, ricca di innovazioni.
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Collaudi sul nuovo anello di prova di quasi 6 km di San Donato
Come parte di questa cooperazione, Nevomo farà domanda per un finanziamento per l’innovazione dell’Unione Europea, per sostenere la costruzione di una carrozza in proporzioni 1:1 sulla struttura di prova RFI a Bologna San Donato.
Il circuito ferroviario di prova di Bologna San Donato è un tracciato dedicato a prove e collaudi di materiale rotabile. Si trova all’interno dei confini del capoluogo regionale dell’Emilia-Romagna, a sud del rione Pilastro, nel quartiere San Donato. Si estende dalla Tangenziale fino al territorio comunale di Castenaso. A ovest è collegato alla linea di cintura di Bologna tramite due raccordi, nord e sud.
Lo scalo merci di San Donato vide un progressivo declino del traffico già a partire dagli Anni 90, principalmente per la diversa politica aziendale, che iniziò a favorire il trasporto merci su treni completi e l’utilizzo degli interporti.
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Deliberata nel 2018 la riconversione del grande scalo merci
Le selle di lancio dello scalo furono chiuse nel 2012; da quel momento, lo scalo rimase frequentato unicamente da alcuni treni che eseguivano manovre di ricomposizione, e divenne presto un deposito di rotabili in attesa di demolizione.
A inizio 2018 fu presa la decisione di sfruttare parzialmente il circuito di circolazione esterna per istituire, insieme a una curva di nuova realizzazione, un percorso ferroviario chiuso, costituito da un ovale di circa 6 km di percorso, da adibire a circuito di prova: il primo treno lo percorse il 15 ottobre di quello stesso anno
Il circuito percorre la linea di Circolazione Esterna Nord del precedente scalo di smistamento; sul lato occidentale, in prossimità delle selle di lancio, è stata realizzata una curva di 200 metri di raggio, in rilevato, al fine di chiudere l’anello.
L’anello del circuito misura complessivamente 5.759 metri, di cui circa 2 km a doppio binario con rotaie di tipo UNI 60; l’alimentazione elettrica è a 3 kiloVolt in corrente continua.
La velocità massima sul circuito è di 120 km/h, innalzabili a 140.
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Si eviteranno così le pesanti opere civili e i relativi investimenti
Sarà un passo importante per portare la tecnologia innovativa di Nevomo, azienda con doppia sede a Crans-Montana nel Cantone Vallese e a Varsavia, ancora in fase di sviluppo, sul mercato ferroviario europeo. Si prevede che MagRail sarà compatibile con il sistema ferroviario esistente e permetterà di aggiornare il trasporto su treno convenzionale nonché quello ad alta velocità.
Seguirà un aumento di velocità fino al 75 per cento rispetto agli allineamenti esistenti, senza la necessità di costruire nuove infrastrutture. Questo significherà evitare tutte le pesanti opere civili e i relativi investimenti.
L’accordo di collaborazione RFI-Nevomo, della durata di un anno, è incentrato sulla condivisione delle conoscenze e sull’analisi della rete ferroviaria italiana per valutare la fattibilità tecnica ed economica dell’implementazione della tecnologia MagRail su tratte selezionate.
L’accordo menziona anche l’accelerazione della tecnologia, finalizzata alla sua integrazione con il sistema ferroviario.
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In Emilia-Romagna tutta la valutazione della conformità necessarie
Quella a Bologna San Donato sarà l’ultima fase di test, che dovrebbe innescare le procedure di valutazione della conformità necessarie per implementare la tecnologia MagRail commercialmente.
Così, l’Italia ha fatto un altro passo per diventare un pioniere di sistemi di trasporto avanzati e innovativi, concentrandosi sulle relative esigenze infrastrutturali.
Magrail dovrebbe infatti diventare un nuovo sistema di trasporto ad alta velocità sovrapposto e integrato con i corridoi ferroviari esistenti.
Consentirà l’introduzione di una nuova modalità di propulsione con motori lineari e una nuova interfaccia tra i veicoli di nuova concezione e l’infrastruttura, basata sulla levitazione magnetica senza attrito.
Il sistema dovrebbe migliorare le prestazioni e l’efficienza dei corridoi ferroviari esistenti a livelli di spesa di capitale moderati e con costi operativi inferiori.
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Przemek Paczek: “Verso benefici in termini sia economici che sociali…”
La tecnologia MagRail permette di implementare la mobilità sostenibile trasformando il panorama dei trasporti in un sistema efficiente e senza emissioni.
“Lo studio preliminare di fattibilità della tecnologia MagRail, condotto in collaborazione con il nostro partner IDOM, mostra che i benefici dell’implementazione della tecnologia MagRail saranno significativi, sia in termini economici che sociali”, dice Przemek Paczek, CEO e co-fondatore di Nevomo.
“Siamo estremamente felici che RFI, uno dei leader europei nell’adozione di soluzioni tecnologiche ferroviarie avanzate, abbia riposto la sua fiducia in noi. Insieme, abbiamo l’opportunità di rivoluzionare il trasporto ferroviario”, ha concluso.
Le caratteristiche del circuito ferroviario di prova di Bologna San Donato
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