Più aree di circolazione in Svizzera per la mobilità lenta
Più aree di circolazione in Svizzera per la mobilità lenta
Berna ha messo in consultazione le strategie per ottimizzare l’utilizzo degli spazi ridotti e la convivenza dei differenti utenti della strada
Il trasporto merci con microveicoli elettrici e cosiddette bici cargo è in piena espansione. Questa tendenza porta a impegnare ulteriormente lo spazio sulle strade urbane che, a parere del Governo svizzero, in futuro dovrà essere maggiormente sfruttato a favore della mobilità lenta.
È quanto emerge da un rapporto stilato in adempimento dei postulati 18.4291 (Thierry Burkart, Argovia, Gruppo PLR) e 15.4038 (Martin Candinas, Grigioni, Gruppo PPD) e del quale l’Esecutivo ha preso atto nella seduta del 10 dicembre 2021. Il documento contiene inoltre le linee guida da considerare per le fasi successive.
In città e agglomerati le strade sono sempre più affollate da veicoli di tipologie diverse che si contendono lo spazio disponibile, con un conseguente aumento del rischio di incidenti.
Prendendo le mosse da alcuni interventi parlamentari, il Consiglio Federale ha studiato in un apposito rapporto, ora disponibile, una serie di possibili strategie per ottimizzare l’utilizzo degli spazi ridotti e la convivenza dei differenti utenti stradali.
Guida automatizzata e mobilità condivisa valgono 25 miliardi
Obiettivi del Consiglio Federale: sostenibilità, sicurezza, regole
Nel definire i lavori, il Governo persegue un triplice obiettivo.
Sostenibilità: riconoscere la crescente importanza dei veicoli a emissioni zero, meno ingombranti e più lenti, che aiutano a ridurre le emissioni di CO2 e sfruttare meglio gli spazi limitati.
Sicurezza: rendere la circolazione più sicura, con particolare riguardo alla ciclopedonalità, da favorire in fase di progettazione e realizzazione di infrastrutture stradali negli spazi ristretti delle città.
Regole chiare e trasparenti: puntare su soluzioni semplici e innovative per la classificazione dei veicoli e la definizione delle norme di utilizzo.
.@swissgridag veille à ce que l’#électricité soit transportée en toute sécurité dans toutes les régions du pays. @s_sommaruga était aujourd’hui en visite au centre de conduite du réseau à Aarau. https://t.co/SacsO0p70x pic.twitter.com/eVeqgGDBHm
— DETEC – UVEK – DATEC (@UVEK_DETEC) November 26, 2021
Alla luce di questi elementi l’Esecutivo propone le seguenti nuove disposizioni.
In linea di principio, il marciapiede rimane riservato ai pedoni, con l’estensione a monopattini, pattini a rotelle e altri mezzi non motorizzati privi di trazione elettrica.
Nelle aree ciclabili sono ammesse le biciclette classiche, semi e completamente elettriche. Dal punto di vista giuridico, questa categoria è costituita da microveicoli senza obbligo di patente, fino a 250 chili di peso (contro gli attuali 200) e un metro di larghezza, con velocità massima di 25 chilometri all’ora. Per le e-bike veloci è prevista una deroga: i modelli con pedalata assistita e velocità massima fino 45 chilometri all’ora potranno circolare sia in zone riservate alle bici sia su strada.
I veicoli elettrici con peso massimo di 450 chili (patente M o F) possono utilizzare la rete ciclabile senza superare il limite di 25 km/h.
Le persone con disabilità motoria e gli anziani potranno continuare a guidare appositi ciclomotori senza patente.
Come ad oggi, i microveicoli elettrici dovranno essere provvisti almeno di un manubrio o un’asta di appoggio e di due freni indipendenti. I mezzi non conformi a tali requisiti rimangono esclusi dalle strade pubbliche.
La green mobility velocemente corre nella “Arena del Futuro”
Il DATEC definirà le linee normative, operative e organizzative
Il Dipartimento Federale dell’Ambiente, dei Trasporti, dell’Energia e delle Comunicazioni (DATEC) tradurrà queste linee di indirizzo in un piano normativo, valutando l’efficacia dei provvedimenti dal punto di vista operativo e organizzativo; partendo da queste basi preparerà un progetto di revisione del codice stradale.
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