Fotogallery, le fibre proteiche “indicatrici” della demenza
Le immagini AFM dei protidi in grado di combinarsi in strisce lunghe diverse centinaia di nanometri sui globuli rossi con il Morbo di Alzheimer
![Correlazione fra l'età dei pazienti e la memoria e le capacità cognitive delle persone colpite dal Morbo di Alzheimer](https://innovando.it/wp-content/uploads/2021/09/Correlazione-fra-leta-dei-pazienti-e-la-memoria-e-le-capacita-cognitive-delle-persone-colpite-dal-Morbo-di-Alzheimer.jpeg)
Un’équipe formata da scienziati dei Laboratori Federali Svizzeri per la Scienza e la Tecnologia dei Materiali e dell’Ospedale Cantonale di San Gallo sta sviluppando uno speciale esame del sangue, che permetterà una diagnosi affidabile dell’insorgenza del Morbo di Alzheimer grazie all’impiego della Microscopia a Forza Atomica.
Il fisico Peter Nirmalraj ha voluto comprendere i meccanismi che presiedono alla patogenesi molecolare della demenza senile per permettere nuovi approcci nella diagnostica e nella terapia, decifrando il ruolo esatto dei Peptidi Beta-Amiloidi e delle proteine Tau associate alle malattie neurodegenerative, determinandone soprattutto la forma variabile e la loro quantità.
Il ricercatore ha pertanto deciso di lavorare su tecnologie che permettono osservazioni del sangue su scala nanometrica, senza però distruggere struttura e morfologia delle proteine.
In caso di individuazione di un efficace e pressoché indolore test ematico, ai pazienti con sospetto Morbo di Alzheimer sarebbe risparmiata la sgradevole puntura lombare per il prelievo del fluido cerebrospinale, che oggi è necessaria per poter diagnosticare la malattia in modo affidabile.
Per la ricerca, la squadra ha esaminato campioni di sangue di 50 pazienti e di 16 soggetti sani utilizzando la tecnologia AFM, attraverso un’analisi della superficie di circa 1.000 globuli rossi per ogni persona senza sapere nulla del loro stato di salute.
I ricercatori sono stati in grado di determinare un modello che corrisponde allo stadio della malattia dei pazienti: le persone colpite dal Morbo di Alzheimer avevano grandi quantità di fibre proteiche composte da Peptidi Beta-Amiloidi e proteine Tau.
Questi protidi erano in grado di combinarsi in fibre lunghe diverse centinaia di nanometri. Negli individui sani o con disturbi cerebrali incipienti, invece, lo scienziato sangallese ha contato soltanto pochi accumuli proteici di questo tipo.
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Video, i nuovi rilievi del sangue per “scovare” l’Alzheimer
![Immagine in 3D dei globuli rossi osservati con il Microscopio a Forza Atomica](https://innovando.it/wp-content/uploads/2021/09/Immagine-in-3D-dei-globuli-rossi-osservati-con-il-Microscopio-a-Forza-Atomica-2-1024x830.jpg)
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