La Guardia di Finanza avvia controlli a tappeto sulla privacy online
Il Garante ha firmato il protocollo d’intesa con la Guardia di Finanza per mettere in opera delle regolari strategie di controllo al fine di verificare il rispetto delle norme che disciplinano la tutela dei dati personali digitali che inseriamo online. Cosa dobbiamo aspettarci? Che cosa potrebbe accadere adesso?
Se siamo in pari con le normative, la risposta è assolutamente nulla. Fa tirare un bel sospiro di sollievo, però, sapere che qualcuno comincia a prendere in mano seriamente la faccenda. L’accordo ha preso il via il 31 marzo 2021 e riguarderà un piano di controlli.
Il piano di controlli permetterà alla guardia di finanza, insieme al garante della privacy, di avviare un’operazione di controlli per la verifica del rispetto delle norme che disciplinano la salvaguardia e la protezione dei dati personali. Che cosa significa esattamente? Significa che dall’accesso ai dati sui singoli soggetti fino alla progettazione e attuazione di iniziative nell’ambito della cooperazione internazionale, le autorità potranno assicurarsi un ampio margine d’azione per intervenire dove è necessario.
Puoi trovare tutti gli elementi nel comunicato stampa pubblicato il 31 marzo 2021 dal Garante per la privacy. In prima linea per mettere in atto una strategia uniforme ed efficace c’è il gruppo privacy del nucleo speciale di tutela privacy e frodi tecnologiche – il quale avrà possibilità di avvalersi anche di altri reparti dislocati sul territorio. L’obiettivo, ovviamente, è sempre quello:
Il memorandum è uno strumento di deciso potenziamento delle linee di presidio della legalità nel mercato dei beni e dei servizi, a tutela dei cittadini, in un segmento importante quanto delicato – ovvero quella della potenziale vulnerabilità ei dati sensibili personali. Spesso, infatti, essi non vengono trattati secondo le disposizioni vigenti, rimanendo in balia di malintenzionati o trascurati.
Cosa prevede questo protocollo? Come si articoleranno i controlli?
La Guardia di Finanza diventerà l’occhio del garante della privacy sul territorio. In caso di situazioni particolari, però, lo stesso Garante entrerà in gioco affiancandosi alla autorità della finanza. I controlli spazieranno da:
- Reperimento di dati e informazioni sui soggetti passibili di verifica;
- Accesso alle banche dati, ispezioni, verifiche e rilevazioni in loco dove si svolgono i trattamenti, compresi gli strumenti e i mezzi di trattamento dei dati;
- Assistenza nei rapporti con l’autorità giudiziaria;
- Sviluppo di attività delegate o sub-delegate per l’accertamento delle violazioni in materia di protezione dei dati personali;
- Partecipazione di proprio personale per effettuare operazioni congiunte con autorità di altri paesi.
Le Fiamme Gialle saranno coinvolte anche nel corso di indagini conoscitive, nelle attività di notifica degli atti e dei provvedimenti adottati nell’esercizio dei poteri di cui all’art. 58 del regolamento UE 2016/679, l’esecuzione di verifiche online per analizzare siti web e strumenti telematici utilizzati per verificare se i dati personali ricevono un’adeguata tutela.
L’obiettivo è quello di effettuare verifiche periodiche per assicurare la messa in pratica di tutte le normative atte a proteggere i dati degli utenti.
Che cosa cambierà nella pratica per noi tutti è ancora da stabilire. Nel frattempo, assistiamo con ansia a questi cambiamenti, nella speranza di una sopravvivenza online ogni giorno sempre migliore e più sicura – almeno per quanto riguarda la protezione dei dati.
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