MUM: il nuovo algoritmo Google per migliorare (ancora) le ricerche

Se pensate che Google Search possa in qualche modo raggiungere uno stallo quanto prima, poiché già ottimale così com’è, vi sbagliate di grosso. Nel corso della conferenza annuale, Google ha dato prova di poter migliorare ulteriormente quello che già era stato fatto con BERT.

Il nuovo modello basato sul Bidirectional Encoder Representation from Transformers per gestire ricerche sempre più complesse prende il nome di MUM, acronimo di Multitask Unified Model.

Se BERT era già incredibile, secondo quanto riportato da Nayak sul blog ufficiale, MUM è mille volte meglio, ovvero contiene mille volte il numero di nodi, ovvero i punti di decisione di una rete neurale che rendono sempre più specifica e pertinente la risposta esito della ricerca. MUM è addestrato per rimuovere i dati di bassa qualità e focalizzarsi su ciò che conta davvero: il contenuto croccante, solido, robusto e affidabile.

Cos’ha di così speciale l’algoritmo MUM?

Possiamo riassumere le nuove competenze di MUM con una sola parola: esperienza. E tuttavia, sarebbe ancora del tutto riduttivo in merito alle sue capacità concrete. MUM non si limita infatti a comprendere il linguaggio umano, ma lo genera per andare a indovinare i buchi nella nostra comprensione di un argomento – al fine di aiutarti a colmarli.

Sembra incredibile, ma è anche meglio di così. MUM rende le ricerche di Google una specie di conversazione con un esperto. Pandu Nayak fa l’esempio di tutte quelle ricerche che, ogni giorno, vengono compiute da ognuno di noi per soddisfare un’esigenza specifica. Non è mai una sola: molto spesso cerchiamo cinque, sei, dieci parole chiave simili per ottenere quanti più risultati e quante più informazioni possibili. In questo modo ci facciamo una panoramica chiara e a 360° dell’argomento ricercato.

Un esempio pratico di MUM

La risposta continua a essere molto tecnica e poco pratica? Ti facciamo lo stesso esempio che ha fatto Nayak sul suo blog. “Immagina di aver scalato il Monte Adams e di avere in programma un trekking sul Monte Fuji per il prossimo anno. Cosa bisogna fare di diverso per prepararsi?”

Non è una domanda che si può fare a un motore di ricerca moderno, come puoi facilmente immaginare. Eppure, MUM si prefigge di dare una risposta articolata e completa a domande del genere, rispondendoti come se fosse una vera e propria autorità in materia.

Al momento, i risultati ottenuti grazie a MUM sono molto più che incredibili, e il team di Google non vede l’ora di sfruttarne il potenziale mettendolo su strada quanto prima.

“Ogni volta che facciamo un balzo con l’intelligenza artificiale per rendere le informazioni del mondo più accessibili, lo facciamo in modo responsabile. Sottoponiamo ogni miglioramento di Google Search a un rigoroso processo di valutazione, al fine di garantire che stiamo fornendo risultati pertinenti e utili”. Segue poi: “Apporteremo funzionalità e miglioramenti basati su MUM ai nostri prodotti nei prossimi mesi e anni. Siamo all’inizio di questo viaggio di esplorazione, ma questa è davvero una tappa importante verso il futuro di Google, dove il motore di ricerca sarà in grado di capire tutti i diversi modi in cui le persone comunicano o desiderano ricevere informazioni”.

Informazioni in 75 lingue differenti

Google MUM non sarà solo capace di reperire quante più informazioni possibili su un dato argomento, ma potrà farlo utilizzando addirittura 75 lingue differenti. In altre parole, se dette informazioni sul monte Fuji sono disponibili solo in giapponese, potresti non leggerle mai. Con l’arrivo di MUM, però, sarà possibile trasferirle e utilizzarle per creare correlazioni pertinenti alla tua chiave di ricerca. E così non si finisce mai di imparare, andando anche oltre ogni barriera linguistica.