Sicurezza e-mail: sicuro che la tua posta elettronica sia protetta?

Quali sono gli accorgimenti per avere una casella e-mail sicura, libera dallo spam e a prova di effrazione? Il problema è attualissimo e molto sottovalutato.

Pochi se ne accorgono e molti cadono nelle trame della rete: nel web è in atto una violentissima cyber-guerra e le vittime appartengono all’esercito di ignari internauti che non prestano la dovuta attenzione ai parametri di sicurezza per proteggere i dati sensibili.

Gli scassinatori digitali sono attratti soprattutto dal ricco bottino che si nasconde nella posta elettronica. Nel flusso di messaggi si annidano dati sensibili particolarmente ricercati che possono spalancare le porte a informazioni sulla privacy e aprire le serrature del conto in banca.

I PROTOCOLLI DI SICUREZZA PER DIFENDERE LE E-MAIL

Il problema molto spesso è all’origine. Si sceglie una casella di posta elettronica fornita da un servizio hosting inadeguato, con parametri non adatti a garantire la sicurezza delle nostre informazioni.

In questi casi è necessario affidarsi a provider che utilizzano i fondamentali certificati SSL. Basta dare un’occhiata alla barra di navigazione per riconoscerli: quando navighiamo protetti dal protocollo “Secure Sockets Layer” appare un lucchetto, il simbolo assicura che la trasmissione di informazioni sta avvenendo in maniera sicura e protetta. Senza, è come se scrivessimo una lettera privata inserita in una busta trasparente. Chiunque potrebbe leggerne il contenuto.

Ma questa protezione non basta. Non ci mette al riparo dalle cattive abitudini, le più insidiose per la nostra sicurezza.

Eppure la netiquette della posta elettronica, il galateo dei perfetti compilatori di email, obbliga a prestare sempre molta attenzione a ciò che scriviamo e a diffidare delle mail che riceviamo da sconosciuti, spesso dai contenuti fraudolenti.

SPAM: COME DIFENDERSI DALLE INSIDIE DELLE MAIL SPAZZATURA

Le e-mail piene di lusinghe, che promettono vincite milionarie o miracolose prestazioni fisiche, sono in realtà terribili trappole stracolme di insidie. Una volta riconosciuto il mittente disonesto, la prima azione da attuare è di inserire l’indirizzo impostore nella blacklist, la lista nera dove relegare i mittenti disonesti.

Ma non basta: la piaga dello spam, la mail spazzatura che opprime il web fin dai suoi albori, non si ferma di certo di fronte a una semplice blacklist. Per un mittente che si blocca, altri cento sono pronti a intasare la casella di posta.  Molto meglio, allora, affidarsi ai sistemi di marcatura per arginare le mail indesiderate. Sono meccanismi di autenticazione della posta molto utili.

DKIM, ad esempio, è un meccanismo che verifica, attraverso un codice univoco, se effettivamente il messaggio giunge dalla fonte dichiarata. Il protocollo SPF, invece, è un sistema di validazione delle mail che certifica l’identità di chi spedisce la posta. DMARC infine si basa sull’unione di entrambi e garantisce un altro tassello di difesa nel complicato mosaico della messaggistica virtuale.

CAMPI DELLE MAIL: USATI BENE SCONFIGGONO LO SPAM

Per evitare di disseminare importanti indirizzi mail nella Rete la netiquette della posta elettronica obbliga all’attenzione. Gli spammer sono ghiotti soprattutto di newsletter inviate da persone che non conoscono a dovere i campi delle mail.

Il classico campo “A/To”, utilizzato da tutti per inserire la mail del destinatario, spesso viene riempito da centinaia di indirizzi, che si diffonderanno nel web senza confini.

Basterebbe utilizzare il campo “CC”, che sta per “copia conoscenza”, utile per informare altre persone dell’invio del messaggio. Ancora più utile per la sicurezza è il campo “CCN” ovvero “copia conoscenza nascosta”. In questo caso tutti i destinatari inseriti nel campo riceveranno l’e-mail, ma il loro indirizzo rimarrà nascosto agli altri destinatari.

In questo modo si può evitare di rendere palese un prezioso carico di informazioni e contribuire a evitare che ignari proprietari di mail diventino vittime di spam