“We Make Future” 2024: quando l’avvenire è in scena a Bologna

Spostato da Rimini al capoluogo emiliano con ambizioni rinnovate, il festival punta a facilitare, non soltanto a celebrare, l’innovazione…

We Make Future: decennale a Bologna
“We Make Future” ha sottolineato l’importanza di Bologna come hub tecnologico, culturale e fieristico dopo dieci anni a Rimini

“We Make Future”, fiera e festival dell’innovazione che quest’anno si è svolta a BolognaFiere dal 13 al 15 giugno, rappresenta per la community di startupper, comunicatori, inventori ed esperti di AI un appuntamento imperdibile per staccare dalla solita routine professionale ed approcciare nuovi punti di vista.
L’edizione 2024 ha segnato una svolta significativa, con lo spostamento della manifestazione da Rimini al capoluogo emiliano.
Questo cambio di location ha portato una nuova energia e rinnovate ambizioni, riflettendo la volontà di “We Make Future” di affermarsi come una piattaforma globale per l’innovazione digitale e tecnologica.

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We Make Future: Nicola Gratteri e Cosmano Lombardo
Nicola Gratteri, Procuratore della Repubblica di Napoli, e Cosmano Lombardo, fondatore e CEO di Search On Media Group

Fare rete, mettersi in discussione e imparare nuove procedure con Search On Media

Cosmano Lombardo, fondatore e CEO di Search On Media Group, è la mente dietro “We Make Future”, nata dal desiderio degli addetti ai lavori di trovare un punto di incontro per fare rete, mettersi in discussione e imparare nuove procedure.
La sua visione è quella di creare un evento che non soltanto celebri l’innovazione, ma che la faciliti, creando connessioni tra aziende, startup, istituzioni e professionisti di tutto il mondo, sottolineando l’importanza di Bologna come hub tecnologico, culturale e fieristico.

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We Make Future: sostenibilità, inclusività ed equità
“We Make Future” vince per la qualità delle proposte e dei percorsi B2B, con un focus su sostenibilità, inclusività ed equità

600 espositori provenienti da 90 Paesi con focus su sostenibilità, inclusività ed equità

Questo festival, unica fiera internazionale certificata in Italia sull’innovazione, ormai è diventata una piattaforma globale per le novità digitali e tecnologiche.
Ciò vale non soltanto per i numeri (le aziende e le istituzioni presenti provengono da più di 90 Paesi, per un totale di oltre 600 espositori), ma anche per la qualità delle proposte e dei percorsi B2B, con un focus sulla sostenibilità, l’inclusività e l’equità.

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We Make Future: Fatoumata Diawara
La cantautrice maliana Fatoumata Diawara è stata la protagonista della suggestiva cerimonia di apertura di “We Make Future” 2024

Dalla cantante maliana Fatoumata Diawara al panel tra istituzioni, OpenAI e Google

Ad aprire la manifestazione con una suggestiva cerimonia di apertura Fatoumata Diawara, cantautrice e autrice maliana.
Altri artisti presenti al “WMF Music Fest”, Manuel Agnelli, frontman degli Afterhours, “Dardust”, al secolo Dario Faini, e Colapesce Dimartino, soltanto per citare alcuni nomi del panorama musicale italiano.
Tra gli eventi che hanno particolarmente colpito i partecipanti, dobbiamo segnalare “Data Protection e AI”, il panel tra istituzioni italiane ed europee e due big tech come OpenAI e Google.
Sempre rimanendo in tema, “AI for Future” ha ospitato esperti internazionali che hanno trattato di strategie digitali innovative rivoluzionarie per il mercato italiano e lo “AI Global Summit”, dedicato ai professionisti alla ricerca di nuove sinergie di business grazie alle soluzioni di intelligenza artificiale.

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We Make Future: il panel “Data Protection”
Sul palco di “We Make Future” 2024 a Bologna, nel contesto del panel “Data Protection” dedicato alla protezione dei dati nella UE, sono intervenuti Brando Benifei del Parlamento Europeo, Guido Scorza, Garante Italiano per la Protezione dei Dati Personali, nonché Peter Fleischer di Google ed Emma Redmond di OpenAI

In Emilia novanta stage formativi dalle Social Media Strategies al Tech for no profit

Non solo AI, ma anche Coding, Google Innovations, Social Media Strategies, Brand, Machine Learning, Advertising, TikTok, SEO e tech for no profit.
Questi i temi trattati negli oltre 90 stage formativi tenuti da speaker di rilievo del mondo politico, mentre sul palco principale della fiera si sono alternati, tra gli altri, Enrico Mentana, Alan Friedman, Nicola Gratteri, Milena Gabanelli e Maccio Capatonda.

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We Make Future: tutte le tecnologie
Qui Coding, Google Innovations, Social Media Strategies, Brand, Machine Learning, Advertising, TikTok, SEO e tech for no profit

Lo scontro o sinergia tra influencer e giornalisti: una dialettica non solo numerica

Ho avuto l’onore di presenziare come speaker in uno dei dibattiti più discussi: lo scontro o sinergia tra influencer e giornalisti.
I numeri mostrano una disparità significativa nel nostro Paese: 350 mila influencer contro 100 mila giornalisti.
Le due categorie appartengono a due mondi in antitesi: da un lato, il giornalismo, con la sua tradizione di ricerca della verità, di indagine approfondita ed impegno verso l’obiettività; dall’altro, la categoria degli influencer, che si basano sull’impatto immediato, la personalizzazione, l’umanizzazione del messaggio e un rapporto quasi personale con i seguaci.
La radice di questa rivalità si annida nell’apparente contraddizione tra la profondità informativa del giornalismo e la superficialità che a volte è associata al lavoro degli influencer, che sembra più focalizzato sull’immagine e sul marketing personale.

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We Make Future: dal 5 al 7 giugno 2025
Già definite la location e le date della prossima edizione di “We Make Future”: si svolgerà a BolognaFiere dal 5 al 7 giugno 2025

Un rapporto di uno a tre anche fra editoria tradizionale e nuova creator economy

A questa percezione, poi, si aggiunge la crisi dell’editoria: il fatturato dei periodici in Italia nel 2023 è di 498 milioni di euro (con un continuo calo in percentuale rispetto agli anni precedenti e previsioni di ulteriore decrescita) contro 1,5 miliardi di euro della creator economy.
La nuova sfida che i giornalisti dovranno affrontare sarà quella di trovare una cooperazione fruttuosa con gli influencer, senza snaturare, però, le caratteristiche fondamentali dell’informazione, ovvero l’integrità e la veridicità, sfruttando i meccanismi dell’influencer marketing senza cadere, però, nella trappola di un giornalismo che mette in secondo piano l’approfondimento delle notizie a favore di un facile consenso.

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We Make Future: Francesca Caon
La giornalista Francesca Caon ha parlato del rapporto fra giornalismo e creatore economy a “We Make Future” 2024

Un’esperienza straordinaria non disgiunta da una iniezione di rinnovato ottimismo

Partecipare a “We Make Future” 2024 è stato per me un’esperienza straordinaria.
L’evento non solo ha mostrato il meglio della tecnologia e della cultura digitale, ma ha anche rappresentato una piattaforma di costruzione di nuove sinergie.
È stato emozionante vedere come l’innovazione può unire persone e idee da tutto il mondo.
Mi ha dato una nuova prospettiva e un rinnovato ottimismo per il futuro del nostro settore e della società nel suo complesso.
Essere parte di questo movimento mi ha fatto sentire davvero parte di qualcosa di grande, di un cambiamento positivo e dinamico…

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