Blockchain: non solo criptovalute

Blockchain: non solo criptovalute

La blockchain ha da subito dimostrato le proprie potenzialità attraverso il primissimo caso applicativo che ha rivoluzionato il concetto legato al sistema finanziario tradizionale: le crypto.

Il/i creatore/i di Bitcoin, infatti, hanno sviluppato la prima forma di un registro pubblico distribuito sul quale la moneta si fondava, dando così vita all’era delle criptovalute. Dopo soli nove anni dalla pubblicazione del Bitcoin e della blockchain che lo alimenta, la loro capitalizzazione complessiva è arrivata a toccare il valore di circa $800 miliardi, guadagnando così l’attenzione di milioni di investitori.  Alcuni tra quelli che affrontano l’argomento per la prima volta potrebbero ancora scambiare il termine Bitcoin e Blockchain come sinonimi, ma in realtà la blockchain non è solo criptovalute.

Al contrario può essere applicata a molteplici settori differenti alcuni tra i quali non sono stati ancora del tutto esplorati, ma che trarrebbero un enorme vantaggio dall’implementazione di questa tecnologia come nuova infrastruttura per i loro modelli di business. Essendo una tecnologia relativamente giovane e sotto alcuni aspetti che va di moda tanto per attrarre più clienti, è possibile incappare nel classico errore di overwhelming, dove si vanno a forzare processi in cui la blockchain risulterebbe inutile ed inefficiente.

Piuttosto vanno prima enfatizzati i vantaggi che questa tecnologia apporterebbe se dovesse essere applicata nel modo corretto, così da poter sfruttare al meglio i cambiamenti positivi a cui la propria attività assisterebbe. Ci sono tre aspetti che vengono sempre ripetuti da ogni piattaforma che adotti la blockchain, e sono sempre legati all’idea di offrire al cliente sicurezza, trasparenza ed istantaneità, tutti valori che rientrano nelle peculiarità di qualsiasi blockchain permissionless.

DIP – Decentralized Insurance Platform

Uno dei settori che si trova in uno stato più avanzato rispetto gli altri e sicuramente dopo quello finanziario, è quello delle assicurazioni, un’evoluzione che ha dato vita a quel ramo ancora molto di nicchia che viene chiamato DIP, Decentralized Insurance Platform.

Il termine sta ad indicare tutte quelle piattaforma che offrono soluzioni legate alla copertura dei rischi puri, ma che si avvalgono della blockchain per sviluppare nuove tipologie di prodotti più reattivi alle esigenze del pubblico. Tra le varie piattaforme nate una sembra emergere di più rispetto alle altre ed è quella di Etherisc, un progetto che si basa su un protocollo decentralizzato sviluppato sulla blockchain di Ethereum che permette alla community stessa di sviluppare o richiedere specifici prodotti assicurativi.

Tra questi si possono trovare molteplici casi d’uso che vanno a coprire diverse tipologie di rischio legati per esempio a catastrofi naturali, morte, fino ad arrivare alla possibilità di rimborso per ritardi aerei o furti su wallet di criptovalute.

Identità digitali, il caso di ONT ID

Un’ulteriore applicazione pratica di grande rilievo rientra nel campo delle identità digitali; grazie alla blockchain infatti, è possibile registrare un’identità e i dati ad essa relativi all’interno del registro distribuito, in modo da assicurarne l’integrità, la provenienza e la sicurezza del dato stesso.

Rientra nel settore un recente progetto ancora in fase di sviluppo ma che offre già molte potenzialità; è questo il caso di Ontology, una piattaforma che grazie alla propria blockchain pubblica, sviluppata ad hoc per questo caso pratico, fornisce agli utenti la possibilità di registrare le proprie identità in blockchain.

Questa particolare attività viene processata da ONT ID, un’infrastruttura decentralizzata fornita direttamente dalla piattaforma, che permette agli utenti di creare le proprie identità digitali; una volta create sarà possibile gestirle attraverso ONTO, un apposito wallet ideato dagli stessi sviluppatori.

Grazie a ONT ID non ci sarà più bisogno di fornire tutte le credenziali o relativi dati sensibili che si preferirebbe non divulgare, ma solamente la prova della propria identità fornita impeccabilmente dalla blockchain su cui è stata registrata.

Supply Chain

Infine, sfruttando l’incredibile potenziale della tracciabilità fornito da una blockchain pubblica, l’intero campo legato alle attività di supply chain può essere rivoluzionato. Tra i più interessanti casi d’uso, quello dei prodotti alimentari rientra sicuramente nella lista; in questo modo sarebbe possibile rintracciare l’intera filiera, dal momento della produzione a quello della vendita negli scaffali di un supermercato.  Oltre a questo particolare caso, anche per un’impresa privata risulterebbe interessante adottare la blockchain per le proprie attività di supply chain, rendendo la gestione più sicura, veloce ed efficace. 

Conclusioni

Questi sono solo alcuni dei casi d’uso in cui la blockchain può trovare un vasto campo di applicazione, ma ne esistono tanti altri che ne richiedono l’utilizzo proprio per le potenzialità che può fornire nelle diverse aree di business strategiche. Di certo, tra i più interessanti, non si può non menzionare il settore medico, dell’energia rinnovabile, della registrazione delle proprietà intellettuali e dei diritti d’autore nel campo artistico.

A proposito di quest’ultimo aspetto, la piattaforma Soundreef ha recentemente iniziato a registrare i diritti musicali dei propri clienti in blockchain, in modo che, una volta che sono stati verificati e validati, diventino immutabili e trasparenti agli occhi di tutti.