Comprendere il significato del Google Search Intent, o come viene chiamato in italiano, dell’Intento di Ricerca, è un passo fondamentale per ottenere il massimo dalla propria strategia di contenuti – ovvero la content strategy.

Capita spesso che, a fronte di un contenuto di qualità non corrisponda un posizionamento SEO in linea con le parole o le frasi chiave desiderate. Insomma, uno scostamento tra ciò che la gente cerca veramente e quello che tu, in realtà, gli stai offrendo. Magari è semplicemente una questione di riformulare le keyword in maniera che siano più digeribili (es: come riparare l’impianto idraulico dei sanitari à come riparare i tubi del bagno)

Insomma, le parole chiave devono coincidere in maniera esatta con il search intent, ovvero ciò che gli utenti normalmente cercano quando si rivolgono al motore di ricerca, uno a caso, Google.

La definizione di search intent

L’algoritmo di Google comprende quasi sempre il senso della ricerca di ogni singolo utente, andando a comparare la sua ricerca con precedenti per restituire a schermo informazioni pertinenti basate sull’analisi delle parole chiave nel loro insieme o, se non riesce, analizzando parola per parola.

Il search intent è il motore che sposta le cose e le persone di Google, per farla breve. Non è solo un “indovina come questa persona formulerà la domanda”, ma è un insieme di informazioni raccolte dal motore di ricerca che crea una stima abbastanza azzeccata di ciò che la gente si aspetta da Google quando inserisce determinate parole nella barra di ricerca.

La cosa fantastica di Google è che si tratta di un motore di ricerca talmente avanzato da riuscire a capire la tua ricerca, quasi sempre, anche quando tu per primo non l’hai capita proprio benissimo! Per esempio, se digiti male un termine, è assai probabili che Google ti dica “Forse cercavi invece…”

Al tempo stesso, l’azienda americana sta diventando sempre più simile a una persona. Quindi, potrai fargli le domande esattamente come le faresti allo Zio Franco – solo che la risposta sarà molto più accurata. “Com’è il traffico sulla A4?”

Il search intent non è unico e assoluto: ognuno di noi ha un modo differente di esprimere la stessa cosa, ovvero l’obiettivo della ricerca. Anche se, magari, stiamo cercando la stessa cosa. Oppure scriviamo la stessa cosa e intendiamo… una cosa diversa.

Perché l’intento di ricerca è importante per la SEO?

L’intento di ricerca è una fase fondamentale della SEO perché ti fa riflettere sul vero obiettivo di Google, che sarà anche nobile, ma alla fine è quello che è. In altre parole, Google ha bisogno, per sopravvivere, di essere in grado di capire quello che la gente sta cercando. C’è un limite, infatti, a quanto una persona voglia adattarsi a scrivere in linguaggio macchina. Google, invece, deve andare incontro alle esigenze degli utenti, senza se e senza ma.

Quando digiti qualcosa sulla casella di ricerca di Google, ti aspetti che questo ti rimandi dei risultati pertinenti sulla pagina (SERP). Se scrivi “Come fare la marmellata di fragole” e, a schermo, ti appaiono solo negozi in cui puoi acquistarla già fatta, probabilmente andrai a fare una nuova ricerca provando termini diversi, per esempio “Ricetta marmellata fragole”.

Se la prima ricerca non ha funzionato, però, vuol dire che qualcosa non va nell’algoritmo di Google. E a questo bravo motore di ricerca non piace avere torto.

Soddisfare l’intento di ricerca è l’obiettivo principale di Google e, di conseguenza, diventa importante per chi scrive sui siti web in ottica SEO, ovvero in ottica di ottimizzare i contenuti per i motori di ricerca. È un cerchio: se tu scrivi contenuti pertinenti alla keyword, Google te li rilancia con più frequenza e il cliente trova subito quello che cerca. Tutti felici.

E tu ancora più felice, perché una buona SEO si accorda ai principi fondamentali dell’azienda statunitense e ti permette di migliorare le vendite, la strategia di marketing e avere ancora più fondi per migliorare il canale digitale – cosa essenziale in questo periodo dell’anno.

Le possibilità di essere raggiunto migliorano con gli sforzi che fai sulla corrispondenza dell’intento di ricerca. Più il tuo SEO è allineato al search intent, più Google ti premierà in termini di posizionamento, facendo apparire più in alto la tua pagina sulla SERP – ovvero la Search Engine Research Page.

Ci sono altri fattori che migliorano il ranking di una determinata pagina, ma la vicinanza al search intent è senza dubbio la cosa che rende più appetibile a Google la tua pagina. Altri fattori, riassunti brevemente:

  • La rilevanza
  • L’autorità
  • La soddisfazione dell’utente

Search intent: che tipi di ricerca esistono?

Gli intenti di ricerca possono essere informazionali, transazionali o navigazionali.

Le ricerche informazionali sono effettuate dagli utenti che cercano semplicemente informazioni, e non hanno alcun desiderio che tu gli venda qualcosa. A cosa servono, allora? Servono a migliorare la tua autorevolezza sull’argomento, in maniera che la persona si ricordi di te.

Le ricerche transazionali sono quelle che di solito generano conversione, ovvero quelle che ti portano ad acquistare un determinato prodotto – dritti e sicuri verso la pagina che lo vende al prezzo migliore – a patto che la SEO corrisponda al search intent!

Le ricerche navigazionali hanno l’obiettivo di raggiungere il sito web che l’utente già conosce, ma del quale non ricorda l’URL. Queste ricerche sono nomi di marchi o siti web, e includono magari specifiche aggiuntive come la sezione che si vorrebbe raggiungere. Hanno un valore di traffico molto alto perché fanno riferimento diretto al brand.

Come si determina il search intent?

I modificatori di parole chiave sono davvero utili per individuare il search intent di una persona. Ma di che si tratta, esattamente? Stiamo parlando di modificatori che aggiungono “una coda” alla parola di ricerca base, rendendola assolutamente più interessante e specifica. In questo modo andrà a soddisfare una ricerca specifica dell’utente, trovando più risultati su Google.

Se non sei sicuro di quali siano le parole più ricercate, guarda la SERP di Google. Lì troverai tutte le risposte alle tue domande e, soprattutto, i tuoi avversari più acerrimi.