Che cos’è il Bitcoin? Facciamo un po’ di chiarezza

Che cos’è il Bitcoin? Facciamo un po’ di chiarezza

Il Bitcoin è la prima valuta digitale mai creata, pubblicata nel 2008 insieme al suo white paper, anche noto dalla community come il manifesto di Satoshi Nakamoto, lo pseudonimo del creatore di questa criptovaluta e della blockchain che la alimenta. 

C’è una cosa che contraddistingue il Bitcoin dal resto della maggior parte delle criptovalute e token, ovvero l’evento dell’Halving. Questo è uno dei fattori che caratterizza il funzionamento del meccanismo di consenso basato su un protocollo Proof of Work (PoW), in particolare la ricompensa destinata ai miner per il lavoro di verifica svolto. 

Questo è uno dei concetti fondamentali da capire, soprattutto per chi è alle prime armi, ma di facile intuizione se viene spiegato nel modo corretto. Il fenomeno dell’halving accade in linea di massima ogni 4 anni, precisamente ogni volta che vengono confermati 210.000 blocchi, e fa sì che la ricompensa contenuta al loro interno si dimezzi di volta in volta. 

La prima tranche di blocchi, a partire dal blocco genesi, conteneva 50 BTC, arrivando poi all’ultimo halving avvenuto l’11 maggio 2020 all’altezza del blocco 630.000, che ha portato la ricompensa a 6,25 BTC.  E’ proprio per questo motivo che si dice che il Bitcoin sia stato creato secondo una regola deflazionistica; infatti, se il livello di domanda rimane comunque forte dopo che un halving sia avvenuto, la crypto vedrà il suo valore crescere esponenzialmente.  Per cui, è un evento molto seguito dagli investitori, soprattutto perchè gli ultimi due hanno riscontrato un grande successo in termini di apprezzamento della criptovaluta, la quale ha toccato il suo massimo di $20.000 nel dicembre 2017. 

Questo susseguirsi di eventi continuerà finchè non verrà raggiunta l’offerta massima di unità in circolazione di 21.000.000 di BTC.  Ci sono poi altre varianti del Bitcoin, come il WBTC (Wrapped BTC), che è una rappresentazione della crypto originale e del suo valore in tempo reale, definita da una versione di un token ERC20. 

Questo ha permesso al Bitcoin di non rimanere fuori dal mercato della finanza decentralizzata, o come in gergo viene chiamata, DeFi, visto che una buona parte delle piattaforme che rientrano nel settore sono sviluppate sulla blockchain di Ethereum, sfruttando così i vantaggi degli smart contract. 

In questo modo, non solo è stato possibile conferire una maggiore liquidità nell’ecosistema delle dApp apportata dal Bitcoin stesso, ma di unire inoltre le potenzialità della blockchain di Ethereum con la flessibilità di un token ERC20. Il processo di trasformazione che contraddistingue il passaggio da BTC a WBTC è basato sull’esecuzione di appositi smart contract, che svolgono la funzione di “impacchettamento” delle unità di BTC in input convertendoli alla fine del processo in WBTC. 

Un’altra rilevante evoluzione nata dalla blockchain di Bitcoin è il progetto Lightning Network, che mira a migliorare significativamente la scalabilità del BTC e la sua interoperabilità con alcune delle più importanti criptovalute in circolazione, native da blockchain diverse ma che supportano la stessa attività crittografica.  Questo tipo di attività permette quindi di scambiare criptovalute diverse che “vivono” su blockchain separate, grazie ad una funzione chiamata Atomic Swap. 

L’istantaneità e l’incredibile economicità delle transazioni è resa possibile grazie alla creazione di un registro off-chain che tiene traccia degli aggiornamenti apportati dagli scambi tra utenti effettuati attraverso l’apertura di appositi canali di pagamento, chiamati state channel, dove vengono depositate e scambiate le unità di criptovalute desiderate. 

Grazie allo sviluppo del LN la rete è ora in grado di processare milioni di TPS, con una capacità massima che può arrivare a miliardi di TPS. Insomma, il Bitcoin e in particolare la blockchain su cui viene erogato offre alla community numerose potenzialità, anche se nell’ultimo decennio il BTC è stato per lo più utilizzato come fonte di speculazione. Molto probabilmente non sarà il mezzo che porterà il mondo della blockchain all’adozione di massa, ma di sicuro continuerà ad esercitare un’enorme influenza sul mercato.