Introduzione alla User Experience
Cerchiamo di fare un po’ di chiarezza sulla User Experience partendo dalle basi.
User Experience, UX, esperienza dell’utente – chiamala come più ti piace, il concetto non cambia di certo. Il tema dell’articolo di oggi è uno dei più concreti e, al tempo stesso, meno “visibili” del web design applicato a tutte le aree di sviluppo. Qual è il sentimento dominante di un utente nel momento in cui esplora il tuo sito web, a partire dalla homepage fino ad arrivare alla fruizione dei contenuti?
Che cos’è la UX?
Ogni singolo giorno della nostra vita facciamo delle esperienze che, in un certo senso, ci aiutano a definire meglio la nostra idea di cosa ci piace e cosa no. Andare in posta, vedere un programma TV, provare un nuovo ristorante o, esempio che non cade lontano, visitare un sito web prima di quel momento sconosciuto. L’User Experience riguarda le persone alle prese con la propria esperienza di qualcosa. Che significa? Che quando si prende in considerazione questo tema è necessario identificare i due principali protagonisti della situazione:
- Le persone, ovvero i fruitori che sperimenteranno;
- Le esperienze, ovvero quello che la persona percepisce e ricava da una determinata attività. Si tratta di un processo soggettivo dettato da una personale capacità di elaborare ciò che accade in base al background, alla storia passata e, naturalmente, alle esperienze precedenti.
Questo significa che se vogliamo creare un buon modello dobbiamo trovare un filo conduttore tra l’esperienza e le persone dotate dei loro classici schemi mentali che, naturalmente, variano molto di soggetto in soggetto. Ecco perché la UX è un tema così delicato: l’equilibrio giusto tra gli elementi è spesso in relazione a dei modelli mentali che possono anche variare col target, i bisogni e i compiti dell’utente finale – che non è mai uguale a un altro.
La user experience studia tutti quegli elementi e quegli accorgimenti che aiutano gli utenti ad avere un’esperienza migliore del tuo sito web. Per fare ciò è necessario un lavoro complesso di ricerca, investigazione e deduzione logica.
Non è tutto oro quello che luccica
Bello non vuol dire comodo. Anche se magari non in relazione al tuo sito, avrai certamente avuto esperienze con vestiti o altri oggetti di uso quotidiano. Il vestito è bello, è elegante, è raffinato… Eppure, una volta che lo hai indossato lo senti scomodo, pensato male per adattarsi al bisogno di confort di una intera giornata. Dunque è importante effettuare un distinguo tra il sito comodo e il sito che è comodo e, al tempo stesso, ha un look accattivante. La seconda opzione è assai preferibile alla prima – giusto?
La prima cosa da fare quando progetti un sito web è quella di effettuare una ricerca accurata sui bisogni di quelli che saranno i suoi futuri visitatori. Solo comprendendo gli obiettivi del sito e le finalità delle persone sarà possibili creare un’esperienza funzionante che, gli utenti, saranno in grado di registrare come positiva. La UX, in poche parole, è quello che ti permette di lasciare un bel ricordo nella memoria dei tuoi utenti.
Esistono figure preposte alla realizzazione di user interface interessanti e capaci di veicolare bellezza e, al tempo stesso, un senso di “facilità di utilizzo”: se sei in dubbio su come configurare il tuo sito (o parte di esso), non esitare a rivolgerti a loro. I benefici di un sito intuitivo saranno davvero considerevoli.
Potresti essere interessato anche a:
Stati Uniti: Grana Padano protagonista della ristorazione
Il Consorzio di Tutela vola a San Antonio per la prima tappa di una campagna che sensibilizza i consumatori sul tema dell’Italian Sounding
Deep Sea Mining, la corsa all’oro che minaccia le balene
L'allarme degli scienziati: se l’ISA darà il via libera all’estrazione di minerali sui fondali marini ci saranno conseguenze catastrofiche...
Tutta l’innovazione dell’approdo del Gruppo Chery in Europa
Il 4 luglio i brand cinesi Omoda e Jaecoo hanno fatto il loro debutto a Milano e sul nostro mercato con auto sostenibili e al passo dei tempi
Le sostanze chimiche degli pneumatici finiscono nel nostro cibo
Uno studio austriaco dimostra che gli additivi sprigionati dall’usura delle gomme su strada finiscono nelle verdure in vendita al supermercato