Migliorare la pianificazione urbana con i… “super isolati”

Migliorare la pianificazione urbana con i… “super isolati”

Una ricerca EMPA ha valutato quali città sarebbero più efficienti con un sistema di blocchi 3 per 3, senza traffico “parassitario” all’interno

Barcellona sta espellendo le automobili dai centri storici attraverso i "super isolati"
Barcellona sta espellendo le automobili dai centri storici attraverso i “super isolati”

Per affrontare le sfide nelle città legate al cambiamento climatico e alla crescente urbanizzazione, sono necessari nuovi e intelligenti approcci per trasformare e migliorare lo spazio urbano.
Una possibilità sono i cosiddetti “superblocchi”, veri e propri isolati su larga scala con poco o addirittura nessun traffico motorizzato al loro interno.
Uno studio dell’EMPA, i Laboratori Federali Svizzeri per la Scienza e la Tecnologia dei Materiali, ha analizzato il potenziale di diverse città da riprogettare secondo questo principio.

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Una mappa della città di Chicago risalente al 1857: isolati o "blocks" della superficie di 80, 40 e 10 acri (un acro USA è un rettangolo di 660 piedi di lunghezza per 66 di larghezza) stabiliscono una griglia stradale che va dalla periferia al centro, stabilendo una partizione del territorio via via più fine
Una mappa della città di Chicago risalente al 1857: isolati o “blocks” della superficie di 80, 40 e 10 acri (un acro USA è un rettangolo di 660 piedi di lunghezza per 66 di larghezza) stabiliscono una griglia stradale che va dalla periferia al centro, stabilendo una partizione del territorio via via più fine

Sovrappopolamento, spazi verdi ridotti e inquinamento le sfide

Aumento del calore, inquinamento acustico e atmosferico e diminuzione degli spazi verdi: a causa del cambiamento climatico e della crescita della popolazione, le città stanno affrontando sempre più sfide. Come possiamo affrontarle?
“Un fattore cruciale è la pianificazione urbana. Il design e l’uso dello spazio stradale influenzano la qualità di vita dei residenti e hanno il potenziale per migliorare significativamente il clima urbano”, spiega Sven Eggimann, ricercatore dell’EMPA.
In un nuovo studio, egli ha esaminato quali layout di città offrono un potenziale per l’implementazione dei cosiddetti “superblocchi” o “isolati super” e dove questo principio urbanistico potrebbe essere applicato.

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Nelle località europee gli assi viari incidono dal 15 al 25 per cento

Un tipico “super isolato”, come si trovano per esempio a Barcellona, consiste in blocchi 3 per 3, ognuno separato da strade (esterne). All’interno degli isolati, le vie sono libere dal traffico di passaggio o, come si dice in Svizzera, dalla circolazione veicolare “parassitaria”.
Tutto ciò permette la riprogettazione di questo spazio interno per usarlo in modi alternativi.
Poiché gli assi stradali nelle odierne aree urbane rappresentano una quota significativa della superficie totale, un design urbano intelligente offre un grande potenziale.
Nelle città europee, la quota di spazio destinata alle strade è tipicamente compresa tra il 15 e il 25 per cento.
“Ridisegnare lo spazio stradale all’interno degli ‘isolati super’ offre nuove opportunità per adattare le città al cambiamento climatico, usandolo per implementare misure di mitigazione del calore”, continua Eggimann.

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Barcellona sta espellendo le automobili dai centri storici attraverso i "super isolati"
Barcellona sta espellendo le automobili dai centri storici attraverso i “super isolati”

Sino a un terzo delle strade degli agglomerati è migliorabile

Naturalmente, non tutte le città esistenti possono o devono essere semplicemente riprogettate secondo il “principio degli ‘isolati super’…”.
Ecco perché Sven Eggimann ha sviluppato una metodologia per identificare le aree urbane che si prestano effettivamente a un “design Superblock”.
È così possibile identificare i layout delle città simili a quella di Barcellona, tenendo conto di fattori come la topologia della rete stradale e la densità della popolazione.
Lo studioso dei Laboratori Federali Svizzeri per la Scienza e la Tecnologia dei Materiali, che ha sede a San Gallo ha applicato questo approccio a varie città del mondo per valutare quante strade potrebbero effettivamente essere trasformate usando il sistema del ‘Superblocco’.
Ha anche preso in considerazione che la riprogettazione non dovrebbe disturbare eccessivamente il traffico della città. Pertanto, ha escluso per esempio i “isolati super” con una strada principale che li dovesse attraversare.
I risultati variano da una percentuale molto ridotta a più di un terzo delle strade di una città che potrebbero essere ridisegnate.

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Vista aerea di Villanueva del Pardillo, località nei sobborghi di Madrid, la quale si presta bene ai "super isolati"
Vista aerea di Villanueva del Pardillo, località nei sobborghi di Madrid, la quale si presta bene ai “super isolati”

Le migliori prospettive per Città del Messico, Madrid e Tokyo

È interessante notare che anche le città con un layout stradale meno simile alla griglia di Barcellona sarebbero adatte ai “Superblocchi”.
Tuttavia, megalopoli come Città del Messico, Madrid e Tokyo hanno mostrato il maggior potenziale.
“Lo studio mostra che molte città hanno l’opportunità di ridisegnare almeno parti dei loro quartieri e strade nel senso del design dei ‘Superblocchi’. Questo presenta un’opportunità per rendere i quartieri urbani più attraenti concentrandosi sulle persone piuttosto che sui veicoli. Più spazio per le aree verdi e i pedoni sarebbe un passo importante verso città più sostenibili e vivibili”, dice Sven Eggimann.
Il ricercatore vede un potenziale in questo design urbano anche per la Svizzera: “Anche le città elvetiche stanno affrontando una serie di sfide a causa dell’avanzare del cambiamento climatico e dell’urbanizzazione. Se queste debbano essere affrontate con l’aiuto del design dei ‘Superblock’ deve essere sicuramente esaminato più in dettaglio”.

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Confronto fra la situazione precedente e quella successiva l'adozione dei "Superblocks" o "super isolati"
Confronto fra la situazione precedente e quella successiva l’adozione dei “Superblocks” o “super isolati”