(Dramma in tre atti del WEB)

PROLOGO

Se le tue vendite languono, se il tuo fatturato non cresce, se i costi divorano quel margine che vuoi mettere da parte per mantenere aperta la tua azienda e farla sopravvivere nella guerra termonucleare globale del mercato, allora qualcosa non funziona.

La soluzione è semplice! Aprire un e-commerce.

La grandiosa idea ti ha fatto già alzare il sopracciglio sinistro e sei un fremito di prestidigitazione al computer. Se pensi che lo ha fatto Amazon, Alibabà, tutti gli unicorni del segmento startup di cui giornali e riviste online e offline sono pieni, allora lo puoi fare anche tu! Più vendite, più fatturato, più ricavi, meno costi, le consegne le gestisce tuo cugino, gli ordini tua moglie, tuo figlio contabilizza – se no che lo mandi a fare alla Scuola di Ragioneria mentre lui voleva fare lo Scientifico -, tua figlia inscatola.

Basta! Occorre un esperto in questo campo. Ma non hai la più pallida idea di cosa fare e come. Per questo hai bisogno di un esperto, altrimenti che lo chiamavi a fare? Tu sai solo come funziona la tua azienda, il prodotto che fai  e che adesso la concorrenza è spietata, dei cinesi che ti fanno tutto a basso costo.

Fremi ancora. Cerchi esperti di Piattaforme, Multicanale, Qualdigitale che ti passa davanti. Leggi, confronti e la domanda assillante che ti poni è “ma quanto costa questo e-commerce?”.

Vai dall’esperto, anzi quei 4 che hai trovato sul gruppo Social su cui ti sei iscritto e che ti sono simpatici. Poni domande, ti rispondono, impari così non ti fai cogliere impreparato. Dunque, ne incontri 4, gli prospetti la tua idea, parlotti, non capisci, ma c’è empatia da tutte le parti, ti stringono la mano ettordici volte, siete tutti felici dei successi altrui e dei tuoi, ti fanno il preventivo e scegli quello che contiene tutto a basso costo e con la rateizzazione più lunga. Poi ti chiedono il materiale, tu glielo fornisci quando ce l’hai, se lo trovi quando lo trovi, se ti arriva dal tuo fornitore o glielo scopiazzi tanto non se ne accorge. Il sito te lo montano, tu sei arcifelice, le vendite sai già che aumenteranno appenda lo urlerai in giro. Perché devi andare alle fiere, se con il sito ti vedono immediatamente? Perché tanto ti hanno detto che arrivi primo nei motori di ricerca e per questo paghi un plus, ma tanto risparmi sulle fiere, ti senti già leone da tastiera sbranaclienti.

E poi ti trovi un bel sito, è bello veramente, i colori, la navigazione, lo mostri a tua moglie, a tuo cugino che pensa che il lavoro aumenta perché la paga langue, i tuoi figli sono entusiasti perché tanto a papà piace, se è contento lui perché non devono essere contenti loro, e magari la paghetta settimanale aumenta.

Glielo mostri in webcam anche alla signorina scosciata con cui ci parli la notte di nascosto, in qualche parte remota del mondo, e lei è contenta più dei figli, anche se vi capite solo a gesti, tanto l’inglese a che serve?

INTERMEZZO

Passa il tempo, il sito non decolla – e che è? un aereo ? -, le vendite languono e non aumentano ancora e l’entusiasmo sta scemando. Ci hai investito dei soldi e ancora te ne chiedono per fare promozione, ma gli ordini non arrivano e non ci sono ritorni economici – ti hanno detto una parola in inglese, ma tu l’inglese lo parli a gesti e, su Internet, la webcam la usi solo con la signorina scosciata da qualche parte del mondo, la notte, di nascosto.

Così torni a chiedere sul Social Gruppo e ti ricoprono di parole inglesi, di socialcosi che fanno socialcose, delle 10 cose da fare e delle 20 da evitare, compri libri, frequenti corsi, mandi tuo figlio, tua figlia e tuo cugino, anche tutta la razza, basta che quel sito prende il volo più di un aereo.

Nel frattempo qualcuno il tuo sito lo visita, fa qualche ordine, piccolo, e tu gioisci, in fondo anche se per 15 euro dimostra che funziona. Sì, funziona, quella parola inglese – ma chi se ne frega, l’inglese?!? Sto vendendo in italiano e poi il Made in Italy spacca in tutto il mondo! Me lo hanno detto al corso di socialfesserie – sui ritorni, la qualche cosa generation. Intanto tua moglie prende l’ordine, tuo figlio contabilizza mentre tua figlia inscatola e tuo cugino spedisce un pacchetto verso destinazione ignota con vettore Gino – chi non conosce Gino, il ragazzo delle consegne? -.

Il tuo sito continua ad essere visitato e adesso vai in giro a raccontarlo, anche il tuo commercialista è felice, finalmente gli puoi pagare gli arretrati. E stai gongolando sempre di più, mentre dall’altro lato qualcosa non quadra e cominci a sentire puzza di bruciato. Ti tranquillizzi subito, in azienda va tutto bene. La famiglia al completo ti rassicura, lo stesso il commercialista, che ogni mattina prende con te il caffè al bar con te. E anche un cornetto alla crema, ci sta! E di notte, anche la signorina scosciata di là dal mondo ti vede più arzillo e pieno di fantasia.

Qualcosa, in questo follia vertiginosa comincia ad insinuarsi e a diventare un sospetto atroce. Qualcuno ti racconta che le foto non si vedono bene sul telefonino, altri che Gino non consegna in tempo, altri che il pacchetto non era ben confezionato – tua figlia è sotto stress – e che a causa della rottura del tuo preziosissimo oggetto da 15 € gli devi il rimborso – tuo figlio ce l’ha sulla scrivania da 5 giorni ma deve studiare, poverello! –, tua moglie prende gli ordini che arrivano tra una spazzata in casa e una lavatrice di panni sporchi, e tuo cugino fuma troppe sigarette in attesa che Gino arrivi. Anche la signorina della webcam se n’è accorta, di notte e di nascosto. Non sei più quello di una volta!

Interpellato, l’esperto più esperto esclude cause dipendenti dal sito e dalla sua gestione, se non fosse che ti hanno anche detto che le foto non sono le tue ma sono state prese qua e là, il catalogo e i prodotti non sono presentati bene quando vai sul telefonino o cellulare, non si compra bene dal carrello… ma quanti problemi ti dovevi caricare ad aprire un e-commerce! Ma chi te lo ha fatto fare, erano meglio le fiere con la signorina scosciata sui tacchi vertiginosi, questa molto più reale di quella notturna. Che poi ti ricordi che non le avevi, le foto dei prodotti, e le hai scaricate dal sito del tuo fornitore senza autorizzazione, che il catalogo punta a quei prodotti che vendi di più ma non ti sei mai fatto il calcolo di quanto guadagni e ci rimetti dal web, e poi è anche colpa del commercialista, che gliele hai chieste queste cose e ti ha risposto con la faccia da prugna secca e un’alzata di spalle. Ma hai bisogno di un capro espiatorio e chi ti sta davanti è l’ideale. E glielo dici candidamente anche alla signorina la notte, di nascosto, ammettendo nel confessionale virtuale che poi, tanto, la vita di impresa è un rischio, chi non risica non rosica, e non si guadagna se non risichi e non rosichi qualcosa. Magari cominci a rosicarti il fegato.

L’azienda è fuori controllo, fai tutto tu, qualcuno ti manda a quel paese dove li mandi anche tu. Anche il tuo fornitore si è accorto che le foto sono le sue, che metti il suo marchio e non hai chiesto il permesso, fai politiche di vendita scorrette, ma tanto questa è la guerra termonucleare globale del mercato, tu sei un leone da tastiera sbranaclienti, sbranafornitori, hai denti aguzzi da vampiro. Anche la signorina scosciata ti scambia per un Panda, vedendoti le occhiaie e pallido. Nel frattempo hai messo 5 chili di pancia.

Arrivano i controlli, e ti chiedono l’esibizione dei documenti, amministrativi, contabili, fiscali, e c’è il giretto in azienda e partono sanzioni che con quello che ci vuole ti aprivi un’altra azienda, non un solo e-commerce, e adesso anche il commercialista non sa cosa fare, è il primo caso che gli capita. E anche i socialgruppi non ti danno una mano. Ti compiangono, e tu sbatti il grugno da leone e li mandi a quel paese, mentre cerchi soccorso da leone ferito nella Guerra d’Etiopia.

Dall’altra parte del mondo, la signorina scosciata virtuale, per qualche sera, non ti vede più, non si preoccupa, qualcuno ha preso il tuo posto, è il mercato, qualche altro soldato si consola.

EPILOGO

Ormai invochi il Santo Dio Taumaturgico e Catartico del Web! La famiglia è sull’orlo di una crisi di nervi. Le cateratte del futuro dispotico o distopico – ma com’è che si dice??? – si sono aperte avanti a te e tu guardi l’abisso e l’abisso guarda te.

E leggi questo post. E cominci a riconoscerti. E dici che anche tu sei caduto nella guerra termonucleare globale del mercato e del web. Ma non è colpa tua! E’ colpa del commercialista, dell’esperto etc..

No. Spiacente, così non vai avanti.

Chiariamo un po’ di cose. Se tu potenzi la fase di marketing e vendite, anche la distribuzione e la logistica devono essere affidabili, e a ritroso sino alla tua produzione e ai tuoi fornitori. Il tuo cliente comanda e vuole il tuo prodotto, buono, di qualità, con tutto l’Amore con il quale tu lo generi al punto che ti struggi quando lo vedi caricare sul camion di Gino. Devi essere pronto subito anche a restituire il denaro speso o sostituire il pezzo mancante, il prodotto difettoso. Le foto, il catalogo dei prodotti devono essere i tuoi; devi rispondere al telefono negli orari di apertura, e soprattutto osservare le norme che regolano il commercio elettronico e il commercio ordinario. Non si mescolano i magazzini, le contabilità sono separate, anche amministrativamente devi allinearti a quanto previsto da norme pubblicitarie, del codice del consumo, fisco etc., informando il cliente in ogni passaggio che fai e che lui fa con te. Un sito e-commerce coinvolge tutta la tua azienda quando tu pensi che sia solo un canale pubblicitario o una vetrina: prova a testare quanto sei bravo ad organizzarti, nei tempi e modi decisi da norme e non da capricci istrionici al limite dell’isteria patologica.

E ti serve qualcuno che ti faccia comprendere questo prima che tu vada sul web, e non dopo che le sanzioni sono arrivate e il tuo sito sia oscurato. Perché l’ordigno termonucleare globale è scoppiato nella tua azienda e sicuramente non puoi prendertela con gli altri, se non ti sei informato adeguatamente: se la legge non ammette ignoranza, gli ignoranti giurisprudenziali non esistono.  Vuoi essere tu il primo?

Valuta prima se la tua azienda è pronta ad aprire un e-commerce. Il più delle volte potresti cominciare con il farti conoscere e magari valorizzare qualcosa che i tuoi concorrenti – competitor! Si dice competitor! – non hanno. Non ti serve un esperto o l’esperto: ti servono gli esperti, da te che conosci i processi della tua azienda a chi crea il sito, a chi ci scrive i testi e sceglie le immagini, a chi lo promuove, a chi lo norma e a chi infine ti aiuta a gestirlo. Sai? Alla fine non è complicato, ma ti faccio fare due conti: non è meglio prevenire che curare? Magari ti serve sapere dove e come sei posizionato, e non solo con il sito. All’orizzonte non c’è mai termine. E anche il cielo non è un limite.

Ah, il nostro eroe! In un improvviso guizzo e colpo di reni, si raddrizza sulla poltrona, spalanca gli occhi, afferra la tastiera, e al suono della colonna sonora di Rocky, nel buio della notte quasi alba, si libera catarticamente del suo peso cerebrale alla Rossella O’Hara: è già un altro giorno.

Dall’altra parte del mondo, la signorina scosciata non è la stessa, ma a lui cosa importa. Saluta la nuova venuta in inglese, le porge educatamente un saluto, chiude la connessione, comincia a googlare. Sì, si può andare avanti, Innovando.

TITOLI DI CODA

[nessun imprenditore, agenzia web e tutti i socialqualchecosi, commercialista, reparto dell’esercito, nucleo familiare e signorina scosciata è stato maltrattato durante questo webdramma]