Come scegliere le parole chiave per il tuo sito web

Come scegliere le parole chiave per il tuo sito web

Se avessi solamente un’ora per salvare il mondo, passerei 55 minuti a definire bene il problema e 5 a trovare la soluzione” – Albert Einstein

Quando ci si approccia ad un nuovo progetto web l’errore che tendenzialmente si fa è quello di fare le cose un po’ a caso, guardando magari semplicemente cosa fa la concorrenza e come lo fa, senza un percorso ben preciso. Siccome il marketing gira intorno al principio delle percezioni, senza nemmeno fare le dovute analisi seo si va ad analizzare il concorrente o i concorrenti che secondo noi sono i più forti. Ma non per questo significa che lato seo abbiano lavorato bene e sono delle guide da seguire.

Nonostante se ne parli e anche parecchio devo dire, più dell’80% dei siti web che sono in circolazione hanno dei problemi di analisi preliminare, ovvero tutti quei passaggi doverosi che occorre fare per determinare la struttura del proprio sito web, sia in termini gerarchici che di keywords. Il termine keyword è una parola che di solito usano i seo e oramai è entrata parecchio di moda nel linguaggio comune, ma, come detto prima, nonostante se ne parli, rimane tutto abbastanza teorico e aleatorio.

Google oramai è parecchio avanti, si dice che è “human oriented”, perciò parlare solo di keywords e di come sceglierle potrebbe banalizzare parecchio il lavoro di un seo. Tuttavia, dando per scontato che occorre analizzare ed affrontare tutto il lavoro progettuale e processuale in maniera olistica, la selezione delle parole chiave per un progetto web rimane argomento assai fondamentale.

Qual è il vero problema nella scelta delle keywords?

Le keywords come sappiamo non sono tutte uguali e scegliendole in modo sbagliato si scivola in errori strategici importanti. Ci sono due errori che di solito vengono fatti: il primo è quello di scegliere parole chiave che non servono. Non servono perché non hanno volume di ricerca e se non hanno volume di ricerca nessuno le cercherà riducendo al minimo, se non a zero, il traffico globale del sito. Il secondo errore è di tipo contestuale: il contesto è una delle variabili in gioco molto importanti affinché Google possa capire e classificare il tuo sito web all’interno di una dato argomento. Più rinforzi il contesto a cui appartieni e migliore sarà la percezione che Google avrà nei confronti del tuo sito web (ti ho appena detto che il marketing è un gioco di percezioni e Google è human oriented…). Poi si, c’è sicuramente il lato tecnico, il SEO Audit, ecc. ma sono step secondari: se non parti con la giusta strategia il lato tecnico te lo puoi infilare…

Partire dal problema e non dalla soluzione

Ora ti espongo un esempio molto semplice che mi capitò anni fa. Mi contattò un tizio che vendeva prodotti terapeutici per alleviare i dolori alla schiena. Si era fatto fare il lavoro da un seo dove aveva selezionato delle parole chiave, tra cui “terapia per schiena, cura schiena, cura dolori schiena”. Questo signore non lamentava la non visibilità del sito, perché, anzi era alle prime posizioni, ma il fatto che non lo contattava nessuno. Andiamo a vedere se queste parole sono cercate:

 


Questo è il tipico esempio di parole chiave che non servono a niente, perché, seppur semplici da piazzare, di fatto, non le cerca nessuno.

In questo caso però Google, essendo molto più avanti di noi, riesce ad associare e a classificare i termini nel contesto più opportuno, facendoci vedere che quella chiave è affine a tutto ciò che riguarda quel dato argomento, facendoci capire come possiamo muoverci e come ragionare in termini di ricerca.

Cercando quindi “terapia per schiena” i risultati che si presenteranno saranno questi:

come si nota già Google ci darà una grande mano per capire di cosa stiamo parlando perché, nonostante la parola chiave completamente errata, riesce a intercettare l’intento di ricerca che si annida in quella key.

Ma guardiamo meglio come si comporta my-personaltrainer.it

innanzitutto hanno scelto una keyword di tutto rispetto “rimedi mal di schiena” che se andiamo a verificare il volume Google stesso ci dà

e in più, il contenuto è strutturato in modo da evidenziare tutte le varie correlazioni che vanno a rinforzare il contesto di appartenenza della chiave principale stessa

e andando a dare una sbirciata ai volumi vediamo che

Quale criterio usare per la scelta delle keywords e l’indicatore di difficoltà

Quando scegli le keywords usa sempre il criterio del giusto compromesso tra volume e difficoltà. Se hai un volume alto ma il grado di difficoltà è elevato potresti avere problemi nel riuscire a piazzare quella data parola, o meglio, non che sia impossibile, ma ci vuole davvero troppo tempo. “Entra prima dalla finestra e poi dal portone” recitava una frase di un vecchio SEO ma il concetto è molto semplice: usa parole chiave con volumi più bassi in modo da riuscire a piazzarti più semplicemente e più velocemente, in modo da creare e rinforzare il contesto del tuo sito, farlo apparire autorevole agli occhi di Google e piano, piano vedrai che anche le chiavi più ardue riusciranno a salire.

Usa sempre frasi chiave e non parole chiave secche, perché quest’ultime seppur ad alto volume di ricerca, sono particolarmente complesse da posizionare e l’unica cosa che riusciresti a maturare è la tua frustrazione e quella del tuo cliente.

Per capire il grado di difficoltà di una parola chiave devi ricorrere a tools professionali come seozoom e semrush, ma anche nella versione free danno parecchie informazioni utili sulla difficoltà di una parola chiave.

Il problema della cannibalizzazione delle keywords

La cannibalizzazione tra le keywords accade quando principalmente non c’è un’adeguata struttura del sito e soprattutto dei link interni. In sostanza occorre agire affinché Google riesca a determinare in maniera semplice e fluida qual è la pagina principale legata alla chiave focus di quella stessa pagina. Se questo tipo di lavoro non avviene Google stesso fa davvero fatica a capire qual è la pagina importante per quella data keyword e in questo modo tenderà a privilegiare delle pagine a nostro avviso secondarie, ma proprio perché non riesce a capire la struttura che deve seguire. In sostanza potremmo trovare delle pagine di categorie che sono piazzate meglio rispetto alle sottocategorie, che dovrebbero essere più vicine al prodotto che si sta cercando (caso di un ecommerce); oppure articoli di blog che continuano ad avere molta più visibilità rispetto alla pagina di un determinato servizio (caso di un sito istituzionale). Purtroppo il problema della cannibalizzazione tra le key esiste ed è più ricorrente nei siti più giovani, dove brand e trust sono ancora in fase embrionale.

Conclusione

Prima di approcciarti al lavoro di selezione delle keywords ti consiglio di analizzare molto bene l’aspetto strategico del tuo sito web, che poi non è altro lo specchio della tua attività. Se la tua attività fondamentalmente non ha nulla da offrire diventa inutile dedicare tempo alle parole chiavi che seppur, particolarmente allettante come metodo sembrerebbe possa portarti qualche risultato, nel lungo periodo non ti farà andare lontano, anzi… A tal proposito ti invito caldamente a leggerti il nostro articolo di Innovando sul posizionamento sul mercato (che non c’entra nulla col posizionamento sui motori di ricerca).