Sciami di droni per la stampa 3D utili a costruzioni e riparazioni

Da EMPA e Imperial College robot aerei che lavorano in team per creare materiali tridimensionali onde costruire o riparare infrastrutture

Droni collaborativi: uno sguardo al futuro: gli sciami di droni potrebbero essere utilizzati anche nello spazio, ad esempio in una futura missione sul pianeta Marte
Uno sguardo al futuro: gli sciami di droni potrebbero essere utilizzati anche nello spazio, ad esempio in una futura missione sul pianeta Marte
(Illustrazione: Yusuf Furkan Kaya/Aerial Robotics Laboratory of the Imperial College London e Materials and Technology Centre of Robotics at EMPA)

Un team di ricerca internazionale, guidato dall’esperto di droni Mirko Kovac dell’EMPA e dell’Imperial College di Londra, ha preso a modello gli insetti per sviluppare uno sciame di “droni cooperativi”, che agiscono stampando a tre dimensioni.

Sotto il controllo umano, questi robot aerei lavorano infatti in team per stampare materiali 3D allo scopo di costruire o riparare infrastrutture mentre volano, come riferiscono gli scienziati nella storia di copertina di un numero dell’autorevole rivista “Nature”.

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Droni collaborativi: lavoro di squadra: un BuilDrone e uno ScanDrone hanno costruito in 3D una "torre" alta circa due metri usando schiuma a indurimento rapido, che è stata depositata strato dopo strato
Lavoro di squadra: un BuilDrone e uno ScanDrone hanno costruito in 3D una “torre” alta circa due metri usando schiuma a indurimento rapido, che è stata depositata strato dopo strato
(Foto: University College London)

L’Aerial Additive Manufacturing (Aerial-AM) emulo di api e vespe in gruppo

La stampa 3D sta guadagnando terreno nel settore delle costruzioni.

Sia in cantiere che in fabbrica, i robot statici e mobili stampano materiali da utilizzare nei progetti di costruzione, come strutture in acciaio e cemento.

Un nuovo approccio alla stampa 3D, guidato nel suo sviluppo dall’Imperial College di Londra e dal Laboratorio Federale Svizzero di Scienza e Tecnologia dei Materiali, utilizza robot volanti, noti come droni, che utilizzano metodi di costruzione collettiva ispirati a costruttori naturali come api e vespe.

Il sistema, chiamato Aerial Additive Manufacturing (Aerial-AM), prevede che una flotta di droni lavori insieme partendo da un unico progetto.

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Droni collaborativi: una traccia luminosa in timelapse che dimostra la coordinazione multi-agente del team di robot Aerial AM
Una traccia luminosa in timelapse che dimostra la coordinazione multi-agente del team di robot Aerial AM
(Foto: Laboratory of Autonomous Production of the University College London)

L’utile collaborazione fra i costruttori BuilDrones e i controllori ScanDrones

Il team di lavoro è composto dai cosiddetti BuilDrones, che depositano i materiali durante il volo, e da ScanDrones per il controllo della qualità, che misurano continuamente la produzione dei BuilDrones e ne informano le fasi di produzione successive.

I ricercatori affermano che, a differenza dei metodi alternativi, la stampa 3D in volo apre scenari che porteranno alla produzione e alla costruzione in loco in luoghi di difficile accesso o pericolosi, come la gestione e le costruzioni di soccorsi post-catastrofe, edifici alti o infrastrutture.

La ricerca è stata condotta dal professor Mirko Kovac del Dipartimento di Aeronautica dell’Imperial College e del Centro Materiali e Tecnologia della Robotica dell’EMPA.

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Droni collaborativi: una simulazione di Aerial Additive Manufacturing (Aerial AM) multi-agente attraverso uno schema di lavoro
Una simulazione di Aerial Additive Manufacturing (Aerial AM) multi-agente attraverso uno schema di lavoro
(Foto: Laboratory of Autonomous Production of the University of Pennsylvania)

Variazioni della geometria della struttura man mano che il lavoro procede

Il professor Kovac ha dichiarato: “Abbiamo dimostrato in concreto il concetto che i droni possono lavorare autonomamente e in tandem per costruire e riparare edifici, almeno in laboratorio. Questa soluzione scalabile potrebbe aiutare la costruzione e la riparazione in aree difficili da raggiungere, come gli edifici più alti”.

Aerial-AM utilizza una struttura di stampa 3D e di pianificazione dei percorsi, in modo che i droni possano adattarsi alle variazioni della geometria della struttura man mano che la costruzione procede.

I droni sono completamente autonomi in volo, ma c’è un controllore umano che può monitorare i progressi e intervenire se necessario, sulla base delle informazioni fornite dai droni stessi.

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Droni collaborativi: l’Aerial Additive Manufacturing (Aerial-AM) è una tipologia di stampa 3D in cemento che utilizza un buildDrone personalizzato con un manipolatore a braccio a delta
L’Aerial Additive Manufacturing (Aerial-AM) è una tipologia di stampa 3D in cemento che utilizza un buildDrone personalizzato con un manipolatore a braccio a delta
(Foto: Aerial Robotics Laboratory dell’Imperial College London)

Quattro miscele di cemento simili fra loro e una tolleranza di 5 mm per i test

Per testare il concetto, i ricercatori hanno sviluppato quattro miscele simili al cemento con cui i droni possono costruire.

Durante la costruzione, i droni valutano la geometria stampata in tempo reale e adattano il loro comportamento per garantire il rispetto delle specifiche di costruzione, con una precisione di produzione o tolleranza di cinque millimetri.

Le stampe di prova comprendono un cilindro di 2,05 metri (72 strati) con un materiale espanso a base di poliuretano e un cilindro di 18 centimetri (28 strati) con una sostanza strutturale simile al cemento e progettata chimicamente su misura.

La tecnologia offre possibilità future per la costruzione e la riparazione di strutture in luoghi non delimitati, alti o di difficile accesso.

I ricercatori lavoreranno poi con le imprese di costruzione per convalidare le soluzioni e fornire capacità di riparazione e produzione.

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Droni collaborativi: lavoratori edili “offroad”: in foreste difficili da raggiungere, i droni potrebbero un giorno erigere costruzioni con un lavoro di squadra
Lavoratori edili “offroad”: in foreste difficili da raggiungere, i droni potrebbero un giorno erigere costruzioni con un lavoro di squadra
(Illustrazione: Yusuf Furkan Kaya/Aerial Robotics Laboratory of the Imperial College London e Materials and Technology Centre of Robotics at EMPA)

Un’équipe internazionale dalla Pennsylvania a Monaco di Baviera via… UKRI

Essi ritengono che la tecnologia consentirà di risparmiare sui costi e di ridurre i rischi di accesso rispetto ai metodi manuali tradizionali.

Tra i co-investigatori figurano Robert Stuart-Smith, Stefan Leutenegger, Vijay Pawar, Richard Ball, Chris Williams e Paul Shephard e i loro gruppi di ricerca presso l’University College London, l’Università di Bath, l’Università della Pennsylvania, la Queen Mary University e l’Università di Monaco.

Questo lavoro è stato finanziato dall’Engineering and Physical Sciences Research Council, parte dell’UKRI (UK Research and Innovation).

È stato avviato dall’Assistente Professor Stuart-Smith e dal Professor Kovac dopo una collaborazione pilota di ricerca e l’ottenimento di un premio per una dimostrazione sulla riparazione delle condutture.

Il progetto è sostenuto anche dai partner industriali Skanska, Ultimaker, Burohappold e BRE.

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Droni collaborativi hanno eretto una torre alta circa due metri di schiuma a indurimento rapido

Droni collaborativi hanno realizzato un cilindro formato da anelli filigranati di un simil cemento

Droni collaborativi: la stampa 3D attraverso l’Aerial Additive Manufacturing o Aerial-AM
La stampa 3D attraverso l’Aerial Additive Manufacturing o Aerial-AM (Foto: Sarah Lever/Laboratory of Autonomous Production of the University College London)