Svizzera trait d’union fra scienza e Consiglio di Sicurezza dell’ONU

Il 17 maggio Berna ha organizzato un incontro del massivo organo delle Nazioni Unite per rafforzarne l’interazione con la comunità scientifica

Scienza e ONU: Henrietta Holsman Fore (GESDA) e Sascha Langenbach (ETHZ)
Henrietta Holsman Fore dell’organizzazione The Geneva Science and Diplomacy Anticipator di Ginevra e Sascha Langenbach del Politecnico Federale di Zurigo in audizione al Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite
(Foto: DFAE)

Il 17 maggio 2024 la Svizzera ha organizzato un incontro del Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite per rafforzare l’interazione tra questo organo e la comunità scientifica.

Coinvolgere la scienza nel processo decisionale di tale organo ha il potenziale di promuovere la fiducia reciproca e di contribuire alla prevenzione dei conflitti.

La costruzione di una pace sostenibile è una priorità dell’Esecutivo di Berna nell’ambito della partecipazione della Svizzera al vertice dell’ONU nel biennio 2023–2024.

L’incontro informale organizzato dalla Svizzera in seno al Consiglio di Sicurezza dell’ONU si è concentrato sull’intensificazione della cooperazione tra quest’ultimo e la comunità scientifica.

Sarà l’Open Quantum Institute l’acme della diplomazia scientifica

Scienza e ONU: Sascha Langenbach del Politecnico Federale di Zurigo (ETH)
Sascha Langenbach del Politecnico Federale di Zurigo durante la riunione del Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite in cui si è parlato del rapporto fra pace e comunità scientifica su input della Svizzera
(Foto: DFAE)

Utilizzare le conoscenze per prevenire i conflitti e garantire la pace

Lo scopo è utilizzare le conoscenze per prevenire i conflitti e garantire la pace.

Sullo sfondo di sfide globali interconnesse, cambiamenti climatici, pandemie, crisi economiche e conflitti, la scienza può sostenere il processo decisionale del Consiglio di Sicurezza dell’ONU e contribuire all’adempimento del suo mandato al servizio della pace e della sicurezza nel mondo.

Secondo il Geneva Science and Diplomacy Anticipator (GESDA), che ha informato il Consiglio di Sicurezza al riguardo, questo obiettivo può essere conseguito identificando modelli e traendo insegnamenti tramite la raccolta di dati e l’analisi delle pratiche di promozione della pace.

Si creano così le basi per anticipare nuovi conflitti, grazie all’identificazione dei primi segnali di allarme, e per formulare raccomandazioni e opzioni su come risolverli e prevenirli nonché mediare tra le parti coinvolte.

Podcast, in Italia “la diplomazia alla sfida del digitale”

Scienza e ONU: Henrietta Holsman Fore di The Geneva Science and Diplomacy Anticipator di Ginevra (GESDA)
Osservazioni al Consiglio di Sicurezza dell’ONU di Henrietta Holsman Fore, membro del Consiglio di Amministrazione di GESDA (The Geneva Science and Diplomacy Anticipator) di Ginevra
(Foto: DFAE)

C’è un nuovo record di conflitti dalla Seconda Guerra Mondiale

In un’epoca in cui il numero di conflitti ha toccato un nuovo record dalla Seconda Guerra Mondiale, la comunità internazionale deve ottimizzare i propri strumenti per promuovere la fiducia reciproca tra gli Stati e una pace duratura.

Coinvolgendo la scienza e la diplomazia scientifica, si può ripristinare la fiducia e promuovere la pace.

Conoscenze condivise basate su fondamenti scientifici possono infatti fornire una base per una comprensione collettiva delle sfide globali.

Un quadro normativo rispettato da tutti rafforza non solo la fiducia, ma anche la prevedibilità, e in questo la scienza svolge un ruolo importante.

Oltre alla Svizzera, il cui mandato è in scadenza a fine anno, e ai membri permanenti come Stati Uniti d’America, Russia, Repubblica Popolare Cinese, Francia e Gran Bretagna, alla discussione del massimo organo dell’ONU, hanno partecipato Algeria (2025), Ecuador (2024), Guyana (2025), Giappone (2024), Malta (2024), Mozambico (2024), Corea del Sud (2025), Sierra Leone (2025) e Slovenia (2025).

Ignazio Cassis e il dibattito sulla gestione delle nuove tecnologie

Scienza e ONU: Ignazio Cassis al Consiglio di Sicurezza
Una riunione del Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite presieduta dal Consigliere Federale e Capo del Dipartimento Federale degli Affari Esteri Ignazio Cassis in rappresentanza della Confederazione Elvetica
(Foto: DFAE)

Ignazio Cassis: “Attenti a rischi di oggi e opportunità di domani”

“Scienza e nuove tecnologie ci offrono l’opportunità di anticipare e comprendere meglio i rischi di oggi e le opportunità di domani”, ha dichiarato il Consigliere Federale Ignazio Cassis al Consiglio di Sicurezza a New York il 3 maggio 2023.

Secondo la Strategia di Politica Estera 2024–2027 della Svizzera, la scienza può dare un contributo fondamentale agli sforzi diplomatici nel contesto dei buoni uffici, della promozione della pace e delle organizzazioni internazionali.

Nelle classifiche internazionali relative ai settori della formazione, della ricerca e dell’innovazione, il Paese rossocrociato si colloca ai vertici, e ciò crea ottime condizioni per la sua diplomazia scientifica.

Questa concorre anche a rafforzare il profilo internazionale e la competitività degli attori svizzeri negli ambiti della formazione, della ricerca e dell’innovazione, e a sostenere l’attuazione di progetti di cooperazione in tutto il mondo.

È così che i templi della scienza sono diventati quelli delle idee

Scienza e ONU: la sede del Consiglio di Sicurezza
Il Consiglio di Sicurezza è l’organo, composto dalle potenze globali e da altri Paesi di rilievo, incaricato di mantenere la pace e la sicurezza internazionali in conformità con i principi e le finalità delle Nazioni Unite