Vollebak Island: l’isola autosufficiente per l’umanità del futuro

Uno "scoglio" al largo delle coste canadesi è diventato un esperimento architettonico e sociale per la lotta al cambiamento climatico

Vollebak Island: isola off-grid
Vollebak Island nella Provincia canadese della Nuova Scozia è stata progettata per essere autosufficiente e off-grid, cioè non connessa alla rete principale (Foto: Bjarke Ingels Group)

Cosa succede quando un’ innovativo marchio di abbigliamento incontra un visionario studio di architettura promotore della “sostenbilità edonistica”? Per scoprirlo dobbiamo attraversare l’Atlantico e volare a Vollebak Island, in Canada. Protagonisti: Vollebak, marchio di abbigliamento nato per affrontare le sfide del prossimo secolo, dalle ondate di calore estreme, alle inondazioni e agli incendi, alla scarsità di risorse e all’esplorazione dello spazio e Bjarke Ingels Group (BIG), prestigioso studio danese che ha firmato opere come la LEGO House, il quartier generale di Google e il ristorante stellato NOMA.

“Sostenibilità edonistica” è l’essenza delle opere di Bjarke Ingels: una sintesi perfetta tra il problema globale più pressante, quello ambientale, e l’inevitabile necessità umana di ricercare la bellezza e lo spirito giocoso.

E Vollebak Island è proprio questo: non un semplice esperimento, ma un progetto che mira a dimostrare che la sostenibilità ambientale può convivere con il lusso e il design innovativo.

Nel cuore delle acque della Nuova Scozia in Canada, sta sorgendo un’opera umana e architettonica straordinaria: Vollebak Island, un’isola autosufficiente e completamente “off-grid”, destinata a diventare un paradiso di lusso realizzato con materiali al 100 per cento rinnovabili.

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Vollebak Island: Wood House
La Wood House della Vollebak Island si affaccia sul mare, offrendo una vista unica (Foto: Bjarke Ingels Group)

Un “Piano per il Pianeta” e per un mondo che cambia velocemente

L’idea è nata negli uffici di Andreas Klok Pedersen, partner e direttore del design presso il rinomato studio di architettura e design BIG.

Il dirigente ha messo a punto un “Piano per il Pianeta”, una sorta di guida passo-passo per ridurre le emissioni di gas serra, preservare le risorse e adattarsi al cambiamento climatico. Il piano suddivide i problemi ambientali in dieci categorie, tra cui energia, trasporti, cibo, industria, gestione dei rifiuti, inquinamento, acqua, biodiversità, abitazione e salute.

L’obiettivo del piano è quello di affrontare le sfide ambientali in modo da consentire una vita sostenibile per una prevista popolazione mondiale di 10 miliardi di persone entro il 2050. Un elemento chiave del piano è la creazione di una rete globale di energie rinnovabili interconnesse, in cui i continenti si completano a vicenda. Questo approccio permetterebbe di sfruttare in modo efficiente le risorse energetiche disponibili in tutto il mondo.

Tuttavia, per dimostrare la fattibilità di questa visione, BIG aveva bisogno di un caso di prova. Un luogo dove poter mettere in pratica il “Piano per il Pianeta” su scala ridotta e dimostrarne l’efficacia. Ed è così che, insieme all’azienda Vollebak, è nata l’idea di Vollebak Island.

Vollebak Island è l’inizio di una serie di progetti straordinari che guardano a come vivremo nel prossimo secolo in un mondo di cambiamenti climatici, viaggi spaziali e scarsità di risorse,” dicono i promotori. 

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Vollebak Island: Earth House
La Earth House è la struttura principale di Vollebak Island, nove edifici che si integrano con l’ambiente circostante (Foto: Bjarke Ingels Group)

Energia pulita e materiali green: la sostenibilità incontra l’innovazione

Vollebak Island si estende su una superficie di 44.000 metri quadrati e prevede due componenti principali: la “Earth House,” un villaggio costituito da nove edifici interconnessi, e la “Wood House,” una suite indipendente con un giardino sulla costa orientale dell’isola.

La “Earth House,” il fulcro dell’isola, prende il nome dalla sua disposizione, che ricorda la forma di un villaggio. Questo gruppo di edifici è progettato per fondersi con l’ambiente circostante, creando spazi aperti che favoriscono l’interazione tra gli ospiti e la natura.

Ogni struttura all’interno della “Earth House” è realizzata con un materiale unico, come alghe, terra compattata, canapa, mattoni di vetro o pietra locale, su misura per l’uso specifico di ciascuna stanza.

Dall’altra parte dell’isola si trova la “Wood House,” una struttura indipendente con due camere da letto e due bagni. La sua facciata monolitica si apre verso il mare attraverso una grande vetrata triangolare alta otto metri, permettendo agli ospiti di godere di spettacolari viste panoramiche.

Per quanto riguarda l’approvvigionamento energetico, Vollebak Island si basa interamente su fonti di energia rinnovabile.

Energia eolica offshore, energia geotermica ed energia solare alimentano l’intero complesso, con un sistema di accumulo dell’energia che garantisce la totale indipendenza energetica.

Inoltre, la “Earth House” offre una serie di comfort di lusso, tra cui una sala da pranzo in paglia resistente alle intemperie, quattro camere da letto realizzate con materiali eco-compatibili come il cemento di canapa ignifugo stampato in 3D o la roccia naturale, e un bagno in stile giapponese con vasche ricavate nella roccia.

Questi materiali non solo conferiscono un aspetto unico e “wild” alle costruzioni, ma rappresentano soprattutto un impegno concreto verso la sostenibilità ambientale. Non manca neppure una piscina con un tetto in vetro per ammirare le stelle. A giugno, Vollebak Island è stata battuta all’asta dalla prestigiosa casa d’aste Sotheby’s. 

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Vollebak Island: materiali naturali
Gli edifici presenti sull’isola canadese di Vollebak sono costruiti con materiali naturali come il cemento di canapa ignifugo stampato in 3D, terra, legno e pietra (Foto: Bjarke Ingels Group)

Ingegno e creatività, è così che la specie affronterà le sfide del futuro

Il progetto di Vollebak Island dimostra che per affrontare le crisi ambientali, dobbiamo pensare fuori dagli schemi convenzionali e abbracciare soluzioni innovative.

La collaborazione tra settori disparati, come l’abbigliamento e l’architettura, ci insegna che le alleanze inaspettate possono portare a risultati straordinari nella lotta per un futuro più sostenibile, arrivando addirittura a costruire un’isola che, nonostante le sfide del cambiamento climatico, può offrire un ambiente funzionale, piacevole e a impatto zero.

Vollebak Island rappresenta un primo, ma significativo, esperimento per testare come l’umanità del futuro possa sopravvivere e prosperare in un ambiente sempre più fragile e danneggiato.

Una “chiamata alle armi” per architetti, designer, ingegneri, cittadini e istituzioni, con l’obiettivo di trovare soluzioni concrete e prendere decisioni responsabili.

Che si tratti di fonti di energia pulita, trasporti ecologici, abbigliamento sostenibile o pavimentazioni ecosostenibili, è l’ingegno umano e la determinazione a guidarci nel trovare risposte alle sfide ambientali. Questi strumenti sono a nostra disposizione per plasmare un pianeta più sano e dimostrano che, quando collaboriamo e mettiamo in gioco la creatività, non esistono sfide che non possiamo affrontare.

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Il test di contrasto al cambiamento climatico di Vollebak Island (commentato)

Il test di contrasto al cambiamento climatico di Vollebak Island (non commentato)

Vollebak Island: isolamento
L'isolamento dalla terraferma e dalla rete elettrica di Vollebak Island vuole simulare un futuro in cui l'uomo dovrà ingegnarsi per sopravvivere in un ambiente ostile (Foto: Bjarke Ingels Group)