A Velvet Media il dipendente sceglierà come e dove lavorare

Con "MyWay Work", chiunque a Castelfranco Veneto potrà produrre da casa o dall’ufficio, decidere le ore di attività e quando prendersi le ferie

Bassel Bakdounes, CEO di Velvet Media, con alcuni dipendenti
Bassel Bakdounes, CEO di Velvet Media, con alcuni dei propri collaboratori dipendenti

Innovazione e rivoluzione in Velvet Media, agenzia di marketing e Web 3.0 con sede a Castelfranco Veneto, in provincia di Treviso.
Fino all’estate 2022 i circa 150 dipendenti sono chiamati a lavorare ad obiettivo e non per otto ore e cinque giorni la settimana; ferie e permessi saranno presi liberamente e sarà possibile entrare in azienda anche in orari “inusuali”.
Per il CEO, Bassel Bakdounes, “siamo andati oltre lo smart working tradizionale, poiché la base sono la fiducia e la responsabilità, anche se manca ancora una normativa adeguata”.

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Il lavo da remoto e secondo criteri di produttività può rappresentare una grande opportunità per lavoratori e aziende
Il lavo da remoto e secondo criteri di produttività può rappresentare una grande opportunità per lavoratori e aziende

Un esperimento innovativo e “sregolato” nel mondo del lavoro

C’era una volta il cartellino da timbrare. C’erano le otto ore da vivere in ufficio con orari ferrei per cinque giorni la settimana.
Un mondo del lavoro ancorato al concetto di tempo come metro di misura della produttività.
Per la maggior parte delle aziende moderne però questo modello risulta oggi quantomeno fuorviante.
Da maggio ai primi giorni dell’estate decolla in Veneto un esperimento innovativo nel mondo del lavoro.
Difficile dargli una definizione “legale”, perché non è né smart working né remote working, non è gestione di contratti a progetto e neppure l’assenza momentanea dal posto di lavoro prevista dalle normative COVID-19.

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Il logotipo di Velvet Media
Il logotipo di Velvet Media

Un’iniziativa in linea con la “manager della felicità” aziendale

Velvet Media, dopo aver presentato il progetto ai dipendenti e aver chiesto a loro come lo volevano definire, ha battezzato questo approccio “MyWay Work”, perché pone al centro proprio l’autogestione del dipendente, e anche perché in azienda lavora da anni una “manager della felicità”, chiamata a gestire emozioni e rapporti tra colleghi per creare il luogo di lavoro più “lieto” possibile.
Di fatto, chiunque adesso potrà scegliere se rimanere a casa o se venire in ufficio, quante ore lavorare e soprattutto quando prendersi le ferie.
Anarchia totale, dunque? Ovviamente no.
I capi dei reparti Web, Social Media, Copywriting, Design, SEM e Commerciale sono stati formati nelle ultime settimane per spostare ancora di più l’operatività su obiettivi specifici e non sulla quantità di ore di lavoro per progetto.
Quindi, i dipendenti sono chiamati a dare priorità alle commesse dei clienti con ancor maggiore determinazione, ma decidono autonomamente in che momenti della giornata portare a termine il loro lavoro e da dove farlo.
Stessa questione per ferie e permessi: ognuno potrà decidere in autonomia.

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Bassel Bakdounes è il fondatore dell'incubatore "Next Heroes"
Bassel Bakdounes è il fondatore dell’incubatore “Next Heroes”

Bassel Bakdounes: “Massima libertà e fiducia alle persone…”

“Siamo convinti che, se una persona è serena e sta bene nel privato, potrà essere più performante anche davanti al computer”, spiega Bassel Bakdounes, titolare di Velvet Media.
“Il miglioramento della qualità della vita genera la possibilità di lavorare meglio. Contiamo di migliorare la produttività togliendo costrizioni frutto di un retaggio culturale anacronistico, legate alla presenza in un ufficio o al numero di giorni e ore lavorate, e dando invece massima libertà e fiducia alle persone”.
E ancora: “Oggi vi sono mille innovativi strumenti che ci permettono di stare in contatto, monitorarci e consultarci, perché non dovremmo sfruttarli veramente?”.
La scelta rivoluzionaria di Velvet Media sarà portata avanti per alcuni mesi, fino all’estate, per valutare se una decisione di questo genere sarà valorizzata dalla responsabilità dei dipendenti, molti dei quali sono giovanissimi.
Per agevolare ulteriormente il processo, in questo periodo gli uffici potranno essere utilizzati anche in orari particolari, come prima dell’alba o a notte inoltrata.

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Un dipendente su cinque ha già le chiavi di accesso all’ufficio

Già una trentina di dipendenti, un quinto del totale, ha le chiavi, l’azienda di fatto si apre alle loro esigenze.
“Quando abbiamo parlato con i consulenti del lavoro per adattare i contratti a questa ipotesi, ci hanno detto che siamo di fronte ad un vuoto normativo”, seguita Bakdounes.
“Noi vogliamo mettere i nostri dipendenti nelle migliori condizioni di lavoro, ma non esistono norme capaci di permettere una struttura ibrida tra sedi aziendali e personali. Forse il legislatore non si è accorto che il mondo del lavoro è cambiato, che le persone sono cambiate, e che c’è la necessità di rompere le regole anacronistiche”.
In conclusione, “confidiamo in un cambio totale, di mentalità soprattutto, che va bene sia promosso da imprenditori ed aziende ma deve essere rapidamente supportato anche da normative adeguate”.

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