A tu per tu con il Presidente della holding FG Invest, milanese, classe 1975, che si occupa da anni di sostenibilità, PMI e mercato immobiliare

Nel 2009, con il brand maisonFire, ha creato nel mondo del design italiano il segmento dei caminetti ecologici senza canna fumaria. Oggi, la domanda di questi prodotti è tale da assorbire completamente la produzione aziendale, cresciuta costantemente a doppia cifra negli ultimi anni.
Alessandro Gatti, milanese, classe 1975, si occupa, inoltre, con crescente attenzione, di real estate. Con FG Invest ha acquisito il 60 per cento di Rehalta, developer immobiliare dedicato agli smart building, iperconnessi e sostenibili, che si occupa primariamente di progetti di rigenerazione urbana, senza consumare quindi nuovo suolo.
FG Invest guarda con attenzione anche al mondo delle startup che, per loro stessa natura, rappresentano l’innovazione. La holding ha creato la startup Hubique, specializzata nell’ideazione e creazione di esperienze digitali altamente tecnologiche per il Real Estate.
L’imprenditore lombardo, inoltre, è azionista della prima ora del portale immobiliare Wikicasa, oggi realtà PropTech che si impegna a rendere le transazioni immobiliari sempre più affidabili e veloci, grazie a Big Data e AI.
Ma anche di Buzzoole, provider di soluzioni legate al mondo dell’influencer marketing tra le più importanti a livello europeo.
Gli investimenti più recenti si sono concentrati su due settori promettenti: workation ed eSport, rispettivamente con le startup Smace e 2Watch.
Il filo comune denominatore di tutte queste realtà, apparentemente distanti tra loro, è la capacità di anticipare i tempi e le esigenze del mercato.
Ne parliamo direttamente con lui, per capire da Alessandro Gatti su quali settori pensa sia importante scommettere, sia in chiave di investimento, che di crescita economica del Paese.

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Com’è nata l’idea di creare la startup Hubique?
“Da anni seguo il mercato immobiliare e ho sempre pensato che la tecnologia potesse essere un aiuto concreto per svecchiare certe dinamiche datate e poco funzionali. Hubique vuole creare un’esperienza digitale unica, in grado di valorizzare l’immobile e permettere ai clienti di apprezzarne appieno le potenzialità. Potranno passeggiare virtualmente all’interno degli ambienti e cambiare le finiture con un clic. Grazie alla tecnologia non dovranno più limitarsi a immaginare quel che sarà, ma potranno viverlo ancor prima che esista realmente. Hubique punta a essere il punto di riferimento del marketing digitale nel mondo real estate. Il fatto che Apside, la joint venture dedicata agli investimenti in startup digitali ad alto potenziale costituita da Intesa Sanpaolo e Zest SpA, abbia deciso di investire nella nostra startup, con un aumento di capitale dedicato, rappresenta un grande attestato di fiducia e stima per l’impegno profuso da Hubique nella digitalizzazione di un settore cruciale per il PIL del Paese come il real estate”.

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Il mercato immobiliare quanto è propenso alla digitalizzazione?
“Molto. La tecnologia è entrata nel mercato immobiliare per rivoluzionarlo. Sono molte le realtà storiche del settore immobiliare che si sono affidate ai sofisticati strumenti digitali, proposti da Hubique e dall’App Hub Agency, che abbiamo appositamente sviluppato per accrescere la qualità del servizio offerto dagli agenti immobiliari, sia l’esperienza d’acquisto del cliente. Solo nell’ultimo anno Hubique ha siglato accordi di collaborazione, per esempio, con FRIMM Retail, con il Gruppo Gabetti e con il portale di annunci economici e raccolta big data Wikicasa”.

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Da oltre un decennio investe anche in startup: quali sono i settori più promettenti?
“Le startup rappresentano la via breve per digitalizzare e innovare le aziende della old economy. Rispetto a una PMI tradizionale, che deve mettere in moto diverse procedure di dialogo interno per digitalizzarsi, una startup, in quanto neonata, per sua natura è più flessibile e ricettiva nei confronti del nuovo. Anticipare le esigenze del mercato è cruciale, per sviluppare soluzioni e risposte che ancora mancano. È fondamentale sostenere la creatività e le idee di talenti brillanti, attenti ai nuovi trend emergenti. Queste realtà rappresentano tasselli importanti per la crescita economica e occupazionale del paese. Bisogna essere in grado di prevederne le potenzialità, osservandole con uno sguardo orientato a quel che sarà, senza aspettarsi risultati nell’immediato”.

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Qual è l’ambito più impalpabile e importante su cui investire?

“In quanto ai settori sui quali sia utile puntare in primis direi il capitale umano. Investirei in ogni ambito, dalla cultura, alla formazione, all’educazione di base; siamo davvero indietro rispetto all’estero. Il capitale umano italiano, così ricco di ingegno, va coltivato. Poi ritengo che il Proptech, ovvero la digitalizzazione e l’innovazione nel real estate, sia un segmento promettente. Il mercato immobiliare appartiene alla old economy ma è fortemente alla ricerca di innovazione. Altro settore è quello farmaceutico, tenendo conto del progressivo invecchiamento della popolazione e infine il food, vero fiore all’occhiello della nostra cultura dove è importante cavalcare la qualità innovando, per valorizzare le eccellenze e aiutare l’export ed il turismo di food o wine experience. L’Italia deve imparare a valorizzare i suoi punti di forza, con la tecnologia. Da italiano auspico che anche il settore del Made in Italy, cioè food, turismo, moda, possa trovare i suoi unicorni: non è concepibile che questi mercati, con il talento e la storia che li contraddistinguono, siano in mano agli stranieri (pensiamo ad esempio a Booking, di proprietà olandese). È importante fare squadra e supportare le aziende che fanno il bene dell’economia nazionale, come Smace, ad esempio, che organizza esperienze per team aziendali (anche stranieri), mixando vacanza e lavoro (workation), sostenendo il turismo nelle nostre magiche località e diffondendo all’estero l’amore per la nostra terra”.

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Con maisonFire ha proposto i caminetti elettrici, in voga nel nord Europa, ma poco noti nel suo Paese. Oggi il brand è cresciuto molto, qual è la chiave del successo?
“maisonFire ha anticipato le tendenze dell’abitare contemporanee: attenzione per l’ambiente e la sostenibilità, offrendo la magia del camino non solo green, ma anche pratica e facile da gestire. Nel 2009, anno di creazione del brand, puntammo su una vera e propria nicchia, ma che nei Paesi del nord Europa rappresentava il 70 per cento del mercato. I nostri prodotti non richiedono tecnici per l’installazione e il fuoco è a portata di telecomando o di App, senza necessità di manutenzione e pulizia. Si sposano insomma con i ritmi di vita moderni. Un altro aspetto importante è sicuramente legato alla qualità dei materiali impiegati e alla cura nel design, dettagli che hanno attirato l’interesse anche dei mercati stranieri, sempre molto attenti al Made in Italy”.

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Di cosa si occupa Rehalta e quanto è importante la rigenerazione urbana?
“Rehalta si occupa di edifici vecchi e/o abbandonati, cantieri bloccati, che deturpano l’estetica cittadina e diventano spesso luoghi di aggregazione malavitosa. Con la rigenerazione queste strutture vengono rese efficienti e riammodernate in chiave sostenibile, dando, inoltre, ampio spazio al verde, e ripristinando quegli spazi esterni fondamentali per garantire i servizi ecosistemici, indispensabili in qualsiasi centro urbano. In termini macroeconomici, la rigenerazione rappresenta uno strumento completo e concreto per trainare lo sviluppo economico e promuovere città più resilienti e sostenibili”.

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