Barcellona + Bologna: c’è un gemello digitale per due città
Barcellona + Bologna: c’è un gemello digitale per due città
Un accordo strategico su AI, scienza, transizione ecologica, inclusione sociale e democrazia fra la capitale catalana e il capoluogo emiliano
“Sono molto felice di questa missione a Barcellona. Insieme porteremo avanti progetti importanti per la transizione ecologica, l’inclusione sociale dei nostri cittadini e la democrazia”.
Così il Sindaco della città petroniana, Matteo Lepore, al rientro dalla missione nella capitale della Catalogna, nella quale ha sottoscritto un accordo strategico con la propria omologa Ada Colau per rafforzare il dialogo tra le due città e tra le comunità che le abitano, sulla base di processi partecipativi, e per rafforzare la collaborazione esistente a favore di politiche urbane prioritarie condivise.
Digital Twin: tutti i vantaggi di un’innovazione senza fine
Focus speciale: l’utilizzo pubblico e cittadino degli Open Data e dei Big Data
Tra queste, di particolare rilievo, quelle legate allo sviluppo digitale, con la promozione di politiche per una transizione tecnologica equa, promozione dell’inclusione digitale, l’uso corretto e responsabile dell’intelligenza artificiale, il rispetto dei diritti digitali e la promozione dell’uso pubblico e cittadino degli Open Data e dei Big Data, nonché il miglioramento delle politiche pubbliche attraverso i “gemelli digitali”.
Migliorare la pianificazione urbana con i… “super isolati”
Matteo Lepore: “Insieme saremo la seconda potenza di calcolo d’Europa”
“Abbiamo visitato assieme il centro del super computer di Barcellona, partner del CINECA e del Tecnopolo di Bologna”, ha continuato Matteo Lepore.
“Abbiamo deciso come città, a partire dalla spinta dei due sindaci, di rafforzare l’alleanza sul tema del calcolo e del gemello digitale, realizzando insieme un gemello digitale delle due città, che sarà finanziato da fondi europei. Un partenariato strategico, perché permetterà a Bologna e Barcellona di avere il secondo computer più grande d’Europa per capacità di calcolo”.
E ancora: “Coinvolgeremo in questo accordo anche l’Università, la Regione Emilia-Romagna e le imprese del territorio. Sarà una grande opportunità di crescita e una grande sfida per affrontare l’impatto del calcolo e dell’intelligenza artificiale applicati a tanti settori come quello della sanità, i temi ambientali e la mobilità urbana. Con questa grande capacità di calcolo, miglioreremo le politiche di questi e di altri settori”.
Sì a Bologna al forum strategico per la filiera aerospaziale
Ada Colau: “Vi è l’intenzione di continuare a imparare gli uni dagli altri…”
“Barcellona e Bologna stanno facendo un passo avanti mano nella mano con l’intenzione di continuare a imparare gli uni dagli altri e costruire un futuro verso città più innovative, sostenibili e giuste per tutti i cittadini”, ha risposto Ada Colau, Sindaca di Barcellona.
“Il nostro nuovo accordo approfondisce le priorità comunali post-pandemiche e mira a lavorare insieme in settori come le politiche digitali, la scienza e la ricerca, la mobilità sostenibile, la cultura, l’innovazione urbana e la femminilizzazione della politica”.
Il Tecnopolo di Bologna al centro della rivoluzione digitale
Al centro anche l’esperienza dell’Alma Mater Studiorum sui “Digital Twin”
L’Università di Bologna parteciperà al progetto condividendo innanzitutto un primo fondamentale obiettivo, e cioè impostare e creare un nuovo ecosistema dei dati della città basato sul riconoscimento del valore pubblico, etico, politico, sociale ed economico dei dati, ambientali e urbani, di qualsiasi natura.
Di fondamentale importanza sarà rendere disponibili i dati della città ai molteplici stakeholder interagenti sul territorio tramite un chiaro modello di condivisione dei dati partecipativo e democratico.
“L’Ateneo di Bologna”, ha spiegato Rebecca Montanari, Prorettrice per la Trasformazione Digitale, “metterà a disposizione le proprie competenze multidisciplinari e le ampie esperienze di ricerca su Digital Twin in progetti finanziati, partecipando con tutti gli enti promotori al coordinamento e al posizionamento regionale, nazionale e internazionale del progetto, attraverso politiche di attrazione di fondi regionali, nazionali ed europei”.
Inoltre, “Essere un’università generalista permette di affrontare in modo organico e sistemico la complessità di un progetto come il ‘Gemello Digitale’ per la città, combinando ambiti tecnologici con quelli sociali, economici, etici”.
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