GPT: quali sono le vere potenzialità e cosa dovremmo aspettarci
Il Generative Pre-trained Transformer è lontano dalla perfezione, ma occorre prepararsi al suo arrivo e imparare a sfruttarne il linguaggio
Che cosa accade quando software come GPT sono in grado, in una manciata di secondi, di sostituirsi alle ore di ricerca e dedizione che un writer mette nel suo lavoro? Che cosa succederà quando le AI saranno capaci di scrivere un testo tanto buono quanto quello di un autore junior, se non addirittura più ricercato e migliore?
E se vi dicessimo che questi software esistono già, ma soprattutto funzionano davvero bene?
Non posso negare che l’idea di un robot capace di fare il mio lavoro, inizialmente, mi abbia spaventata non poco. E che ne sarà dei miei compensi, che ne sarà del mio lavoro? Come accade per Midjourney, però, la questione non è mai che un lavoro è destinato a scomparire. Si tratta di capacità di adattarsi. Il lavoro per le figure professionali come la mia non scomparirà mai, ma si trasformerà. E senza imparare a conoscere GPT, non potremo mai trasformarci nel modo e nei tempi giusti.
Partiamo però dal principio. Parliamo di GPT.
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Che cos’è GPT e perché il suo potenziale è impressionante?
GPT, e GPT-3 in qualità di ultimo modello, è un Generative Pre-Training di OpenAI, ed è stato rilasciato ufficialmente il 10 giugno 2020. Devi immaginartelo come un modello di linguaggio che si basa sui trasformatori, un processo di deep learning immaginato e programmato per la creazione di testi simili a quelli umani. Nutrendo questa intelligenza artificiale con un corpo di dati immenso, tra libri, articoli e siti web, GPT è diventato in grado di produrre testi che hanno sempre più coerenza con il linguaggio umano e, soprattutto, dotati di un’accuratezza e una qualità impressionante.
Leggendo i risultati di qualche prova, rimarreste stupiti anche voi: davanti al potenziale di tools come GPT, le porte che si spalancano non hanno precedenti. Oltre a essere in grado di generare testi in diverse lingue e gestire attività come risposte a domande, l’obiettivo di GPT è quello di ridurre la quantità di dati necessari per ottenere risultati fantastici.
Il metodo più semplice per utilizzare GPT-3 è proprio ChatGPT, e sebbene tu non possa modificare una grande quantità di parametri, questo strumento da solo lascia a bocca aperta per la qualità degli spunti che è in grado di fornire a un bravo autore. Ma anche per il potenziale che può conferire a chi sta cercando testi personalizzati, capaci di superare i test di plagio, senza dover assumere una figura dedicata. Ma sarà vero?
Non ci si ferma qua. Con GPT-3 si può anche programmare, perché il suo scopo è quello di affrontare tutto ciò che è strutturato come una lingua. Dunque perché non anche un buon linguaggio di programmazione? GPT-3 fa questo ma scrive anche saggi, riassume testi lunghi, traduce, prende appunti e codifica. Dov’è la tua laurea adesso?
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Le controindicazioni del Generative Pre-trained Transformer
Ci sono due principali rischi associati a GPT-3 e, in generale, ai generatori automatici di testi e altri prodotti di scrittura. Il primo è quello che viene chiamato “unsupervised learning”, ovvero apprendimento non supervisionato.
Alcune risposte fornite dall’AI non vengono valutate durante il training, e dunque rimangono concettualmente sbagliate. Questo origina informazioni sbagliate all’interno dei testi, o errori di concetto che possono causare confusione o addirittura disinformazione.
E a proposito, gli specialisti mettono in guardia la straordinaria abilità di questo strumento di produrre fake news. Vuoi perché di fatto l’algoritmo non pensa, ma associa elementi e viene alimentato dal contenuto delle reti, spesso sovraccarico di disinformazione.
Ciò detto, alcuni esperti hanno dichiarato che poco più del 50% dei lettori riconoscono un testo scritto con GPT-3, o comunque non edito da un essere umano. Si tratta di un pericolo non da poco, perché una parte significativa della popolazione potrebbe credere a tutto ciò che GPT-3 dichiara (o chi per lui), senza porsi le giuste domande.
Il futuro di queste AI sta nel modo in cui esse sono state nutrite. Prima di immaginarle al posto di ogni copywriter junior, dobbiamo capire in che modo GPT e tutti quei software acquisiscono le informazioni. Non solo per una questione di potenziale furto di informazioni, ma anche per una questione di affidabilità. La questione etica è tutt’altro che chiusa.
GPT è ancora lontano dalla perfezione, ma chiunque operi nel settore deve prepararsi alla sua venuta e imparare a sfruttarlo a suo vantaggio, al fine di trarre il meglio da questa innovazione potentissima.
I risultati promettenti di questo tool fanno pensare che possiamo considerarlo concorrenza, oppure uno strumento utile al proprio lavoro quotidiano che potenzia la propria capacità di associare fatti e pensieri.
Da che parte ti troverai?
GPT-3, l’algoritmo che scrive come un essere umano arriva in Italia
"Che cosa significa essere un computer: intervista al GPT-3" (in lingua inglese)
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