Elon Musk ancora contro… Twitter: tra politiche social e investimenti
Che ne sarà dell’uccellino azzurro del nuovo CEO? Difficile dirlo, specialmente perché i social network sono ancora poco regolamentati…
Basta scrivere le parole “Elon Musk” o “Twitter” nel box notizie di Google per capire la dimensione della querelle in corso tra un milione di parti differenti. A questo punto della faccenda, con tutte le notizie che vengono pubblicate e smentite una volta al giorno, diventa difficile dirimere il bandolo della matassa. Non abbiamo intenzione di provarci. Vogliamo enunciare qualche dato e fornire uno spunto di riflessione che possa aiutare a tutti a riflettere meglio sul ruolo dei social.
C’è un filo rosso che, eccezion fatta per i soldi, crea un collegamento tra tutte le discussioni: che cosa si può fare con un social media divenuto quasi cosa pubblica (sebbene di proprietà di uno solo), e chi lo può decidere?
Da una parte gli utenti di Twitter se ne vanno, dall’altra il web protesta, qualcuno ancora – forse immaginando che le ricchezze possano nascere dal nulla – lo ammira. Gli investitori si mettono le mani nei capelli e corrono ai ripari; Wall Street molla gli ormeggi ed Elon Musk (forse) si rende conto che il mondo non ha ancora bisogno di un Tony Stark. Specialmente senza l’armatura e gli alieni in arrivo.
Che ne sarà del Twitter di Elon Musk? Difficile dirlo, ma proviamo a parlare degli ultimi eventi di una questione così strutturata.
Arriva Koo, un “nuovo Twitter” dall’India con furore…
Il sondaggio galeotto: nessuno vuole l’AD Elon Musk
Il sondaggio è nato in seguito al crescente malcontento dovuto modifiche dei regolamenti e all’oscuramento dei profili di alcuni giornalisti che si sono espressi contro Elon Musk – o annessi e connessi. Domenica 18 dicembre 2022 Musk ha proposto agli utenti di Twitter un sondaggio: “volete che dia le dimissioni da CEO di Twitter?”. Il risultato è stato un boomerang di sì da 57% dei votanti (su circa 17,5 miliardi di voti). Non proprio un plebiscito, e nemmeno un boost d’autostima per l’uomo che vuole colonizzare lo spazio. Specialmente quando si promette di mantenere la decisione presa nel sondaggio.
L’idea di base di Elon Musk era quella di coinvolgere gli utenti, e quindi i primi utilizzatori della piattaforma, nelle decisioni in merito alle policies di questo social che ormai sembra sul viale del tramonto. Decisione presa dopo la valanga di polemiche nata dal fatto che Twitter aveva proibito link provenienti da altri social, come Facebook o Instagram. Una decisione che ha gettato benzina sul fuoco e, naturalmente, minacciava di portare Twitter duecento anni indietro in materia di condivisione dell’informazione.
Il sondaggio, per inciso, è arrivato poco dopo che gli investitori di Tesla hanno mosso qualche dubbio in merito alla capacità del miliardario di mantenere un impegno sufficiente nei confronti del marchio di auto elettriche più famoso del mondo. Insomma: puoi sostenere entrambi gli incarichi? È una domanda che nessun ceo vuole sentirsi porre dai propri azionisti.
Podcast, quarant’anni visionari di Elon Musk dal Web a Marte
Tutti alla ricerca del nuovo “capo cinguettatore”
Cnbc e altre testate giornalistiche internazionali hanno riferito che l’uomo più ricco d’America sarebbe attualmente impegnato in una ricerca a tappeto del suo sostituto su Twitter. Una notizia che sorprende, sì, specialmente dopo il lungo silenzio. Seguito dalla risposta piccata che “solo gli utenti Blue” avrebbero dovuto aver voce in capitolo. D’altronde però è la decisione più saggia dal punto di vista del social e degli investitori. Sarà necessario individuare una persona capace di prendere il suo posto. Una persona che, citando Musk, “sia capace di mantenere in vita Twitter”.
Secondo alcune indiscrezioni di CNBC, inoltre, la ricerca del successore non sarebbe legata al risultato emerso dal sondaggio. Musk passerà invece a gestire il team software e server.
Cosa è giusto e cosa è sbagliato fare in questi casi non ci è dato saperlo, poiché nessuno di noi è dotato di una bacchetta magica. Parimenti, pochi social sono riusciti a fare così tanto rumore in così poco tempo. È vero però che il trattamento dei dati personali e la diffusione delle informazioni sulle piattaforme private non son ancora sufficientemente regolamentati dalle authorities, le quali di fatto non possono intervenire su cosa sia giusto o sbagliato bandire dalla propria piattaforma.
I quesiti rimangono moltissimi, e si fa presto ad accusare Musk di essere poco professionale per come sta trattando quello che in molti chiamano “il suo nuovo giocattolo”. Di certo gli ultimi eventi hanno fatto sollevare più di qualche milione di sopracciglia, ma rimane una verità di fondo: la libertà di espressione e ricondivisione sui social può essere regolamentata? E se sì, come?
Il lancio e l’atterraggio del vettore spaziale Falcon Heavy di Elon Musk
Potresti essere interessato anche a:
“Vendo, ma rimango”: la nuova tendenza del piccolo imprenditore
La storia di Francesco Schittini e dell’ingresso Emotec nel fondo MCP è esemplare dei frequenti cambi di proprietà senza scossoni organizzativi
by Alberto NicoliniEditore di distrettobiomedicale.it, BioMed News e Radio Pico
AI Tools for Businesses, il corso dedicato all’intelligenza artificiale
La start-up svizzera navAI l'ha sviluppato allo scopo di fornire tutti gli strumenti necessari a implementare la nuova tecnologia nel proprio settore
C’era una backdoor per infettarli tutti, ma un genio ha salvato il Web
Ecco come la competenza di uno sviluppatore, e un po' di... provvidenza, hanno appena sventato il sabotaggio di Linux e dell'intera rete Internet
La tutela dei mari in Grecia e il nodo della Fossa Ellenica…
"Our Ocean Conference", Atene creerà due nuovi Parchi Marini Nazionali e vieterà la pesca a strascico, ma fra l'Egeo e lo Ionio c’è un problema