Google elimina la seconda pagina SERP in USA: che cosa cambia?

Google toglie la seconda pagina SERP in USA: che cosa cambia?

Ecco come il motore di ricerca di Mountain View crea lo scrolling continuo e cassa la “famigerata” pagina 2 della Search Engine Results Page

Google è il più potente motore di ricerca di Internet
Google è il più potente motore di ricerca di Internet

Non proprio una novità fresca di stampa, ma di sicuro una grande notizia per tutti coloro che stanno ancora perfezionando la loro arte SEO. Google ha eliminato la seconda pagina della SERP, o meglio, non esattamente.  È stato inserito lo scrolling continuo che non imporrà all’utente di “voltare manualmente pagina” ogni volta che la SERP principale non soddisfa appieno i suoi requisiti.

Qualcuno disse che il posto migliore per nascondere un cadavere è la seconda pagina di Google: ebbene, cari serial killer di link, trovatevi un altro posto. La novità è già stata introdotta per mobile negli USA, e potrebbe davvero rivoluzionare il modo di fare SEO e cambiare l’approccio degli utenti al motore di ricerca. Già, ma come?

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Google è un'azienda USA che offre servizi online, con quartier generale a Mountain View in California, nel cosiddetto Googleplex
Google è un’azienda USA che offre servizi online, con quartier generale a Mountain View in California, nel cosiddetto Googleplex

Le conseguenze di uno scorrimento senza limiti

Nello specifico, ciò che cambierà sarà il modo che l’utente avrà di fruire la SERP. La barriera psicologica dei risultati di Google non finirà più con l’indicazione della seconda, della terza o della quarta pagina. Quando si raggiungerà la fine della SERP, da smartphone, non ci sarà alcun bisogno di cliccare per andare alla pagina successiva. Il nuovo set di risultati sarà prontamente caricato ad uso e consumo dell’utente al fine di creare un’esperienza “continua” e pienamente spendibile. Come se i risultati fossero, per l’appunto, “infiniti”.

Lo scrolling continuo avrà un aspetto del tutto fluido e naturale, e dunque non ci sarà niente di strano o diverso per l’utente, che continuerà a usare Google, forse, senza nemmeno rendersi conto del cambiamento. Questa modifica, però, implementata al momento solo per il web mobile negli USA, verrà presto introdotta anche per le ricerche in tutte le altre lingue.

Questa decisione è stata presa dal team di Mountain View a seguito di una ricerca secondo la quale, molti utenti affamati di informazioni, continuano a esplorare la SERP fino alla quarta pagina. Sì, qualche coraggioso zelota c’è.

Lo scrolling continuo si prefigge probabilmente l’obiettivo di ampliare la scelta dell’utente in caso di domande aperte. Prendiamo per esempio una query come “Cosa fare con il bollito del brodo”, e ci rendiamo conto che più risultati ci sono, meglio è. Come potrai facilmente immaginare, però, la qualità dei risultati tenderà a diventare, se possibile, ancora più competitiva. Dunque come intervenire per non soccombere?

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Un computer con browser aperto su Google
Un computer con browser aperto su Google

Più opzioni per chi è in cerca di approfondimenti

Con questa innovazione si vuole venire incontro agli utenti assetati di più risultati, di più opzioni, e invitarli a rimanere sulla SERP il più a lungo possibile prima di effettuare una nuova ricerca. Cosa cambia per te, webmaster? Questo aspetto della questione è più difficile da prevedere in tutte le sue sfaccettature.

Meglio non farsi grosse illusioni: le probabilità che un utente scelga un risultato che si colloca molto, molto lontano dal banner di Google (e dunque sul fondo alla SERP) non rimane molto probabile. Tuttavia, gli utenti desiderosi di approfondimenti si troveranno ad avere più opzioni tra cui scegliere, e di fatto lo scrolling continuo aprirà l’orizzonte a contenuti più multimediali, più liberi, e più pubblicitari. Riassumendo:

  • Google darà sempre più spazio ai contenuti multimediali dotati di foto, rich snippet e approfondimenti direttamente sulla pagina SERP;
  • È verosimile pensare che, grazie allo scrolling continuo, Google sarà più propenso ad espandere il parco opzioni dedicato alla pubblicità, che di fatto costituisce il più grande introito proveniente dal motore di ricerca.
  • Attraverso questa semplice modifica, inoltre, è assai probabile che si apriranno nuove posizioni per gli annunci, i quali non saranno solo in cima alla pagina, ma dislocati anche verso il basso – forse a prezzi più contenuti.

Un Google più “liquido” permetterà di certo alla SEO di evolversi verso a un ragionamento differente delle keyword. Ciò che è sicuro, è che presto, all’implementazione, ci renderemo conto di come le nuove ricerche andranno a costruire un nuovo approccio all’ottimizzazione SEO.

Ancora non sappiamo quando l’update sarà implementato anche in Italia, ma non vediamo l’ora di scoprire in che modo questo aggiornamento, apparentemente molto semplice, cambierà la nostra vita SEO. Tu che ne pensi?

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