Guerra russo-ucraina: è l'intelligenza artificiale a fare la differenza?
L’AI gioca un ruolo decisivo nell’attuale conflitto europeo, con Kiev molto più capace di contrastare i soldati e i mezzi di Mosca...
L’intelligenza artificiale viene utilizzata in molti settori, e l’attuale guerra tra Ucraina e Russia non fa davvero eccezione.
In particolare, Kiev fa regolarmente uso di strumenti di AI per individuare soldati e mezzi corazzati di Mosca.
Esiste uno studio, denominato “Advantage Ukraine: How AI is changing the balance of power in the war”, in cui viene analizzato in maniera puntuale l’impiego della tecnologia digitale nella guerra europea in corso.
Lo studio afferma che l’intelligenza artificiale sta cambiando i rapporti di forza negli scontri armati, attraverso innovativi e avanzati strumenti di intelligence, e non soltanto.
E, soprattutto, nel rapporto in parola si spiega che l’Ucraina ha un enorme vantaggio proprio perché a Kiev si fa ricorso all’AI in modo molto più mirato e anche in proporzioni maggiori.
“È urgente una regolamentazione sull’AI per fini militari”
Dalla società Palantir un software che combina immagini satellitari e sensori termici
Ad esempio, in Ucraina lavorano con un software messo a disposizione dalla società statunitense Palantir Technologies di Denver.
Grazie a questo programma, è possibile raccogliere diverse immagini satellitari e altre informazioni attraverso sensori termici.
In questo modo, si è agevolati nella individuazione delle postazioni dei nemici.
Inoltre, l’Ucraina addestra droni e sistemi di AI in grado di riconoscere e distruggere rapidamente i carri armati e i mezzi corazzati dell’avversario russo.
Le regioni ucraine di Cherson, Isjum, Charkiw e Kiew avrebbero potuto essere salvate soltanto così.
I droni utilizzati dalle forze di Volodymyr Zelens’kyj sono silenziosi, piccoli e facili da configurare. L’Ucraina può spiare le truppe di Vladimir Putin e il territorio russo con questi strumenti, e tutto ciò in tempo pressoché reale.
Innovazione è non contrapporre cultura tecnica ed umanistica
La differenza fra sistemi di deep e machine learning propri o acquistati da altri
Inoltre, gli scienziati di Kiev utilizzano alcuni programmi di intelligenza artificiale approntati da loro stessi.
È quindi più semplice per questi analisti esaminare materiale sonoro e immagini, senza contare l’efficace combinazione tra fotografie radar ordinarie e mappe termiche.
Nella fattispecie, è anche possibile individuare il fuoco dell’artiglieria e dei missili e vedere in dettaglio la dislocazione delle forze di terra ucraine affinché possano difendersi.
La Russia, invece, non sfrutta le possibilità dell’avversario.
Mosca non usa un software paragonabile, cioè che sia altrettanto ben addestrato, bensì droni a basso costo provenienti dalla Cina
E questi ultimi non sono in grado di coordinare fra loro i dati disponibili.
Crisi ucraina e la “responsabilità digitale” delle fake news
430.000 in un anno le segnalazioni di cittadini al Ministero della Digitalizzazione
L’Ucraina non si limita a compiere uno sforzo tecnologico con l’uso dell’AI nelle postazioni e installazioni militari.
Infatti, è possibile per i cittadini di Kiev supportare i propri soldati.
Esiste un’applicazione, chiamata E-Enemy, in cui ogni residente può segnalare la presenza di forze ostili.
All’interno del programma, si possono trasmettere foto, video e messaggi.
Nell’ultimo anno, il Ministero ucraino della Digitalizzazione ha ricevuto circa 430.000 segnalazioni
“Buona la prima” del nuovo ricognitore della Schweizer Armee
Un uomo vicino a Donald Trump più il rischio che siano violati i diritti individuali
Oltre agli enormi vantaggi che un Paese in guerra può avere utilizzando l’AI, ci sono anche alcuni rischi che non vanno sottovalutati.
Un drone addestrato con il machine learning e il deep learning, ad esempio, è in grado di uccidere i nemici.
Nello studio ci si chiede infatti se sia sensato regolamentare l’uso dell’intelligenza artificiale in campo bellico.
Inoltre, si può arrivare alla diffusione di fake news sulla guerra stessa.
È parecchio facile crearle e distribuirle con gli strumenti dell’AI, in effetti.
E la società, compresa l’opinione pubblica dei Paesi neutrali o non belligeranti, non saprebbe più a che cosa credere.
Infine, c’è il fatto che la cooperazione tra Palantir e l’Ucraina viene criticata.
Il motivo principale è uno dei fondatori e dello sponsor di questo partenariato con Washington, Peter Thiel.
Egli è un sostenitore di Donald Trump ed è accusato di aver pronunciato alcune frasi critiche nei confronti dell’ecosistema alimentare, della democrazia e dei diritti delle donne.
Il software di Palantir è anche sotto accusa perché potrebbe trasgredire le regole a presidio dei diritti personali, dei dati sensibili e dei dati personali, essendo pressoché in grado di tracciare le persone in qualsiasi momento.
È stato infatti utilizzato pure negli Stati Uniti per seguire e osservare i migranti.
Gli aiuti all’Ucraina? Sarà l’innovazione la conditio sine qua non
Un passo in avanti gigantesco sì, ma che ci fa riflettere sul futuro in tempo di pace
Da un lato l’AI può portare un grande vantaggio in guerra.
Dall’altro, può rappresentare un pericolo aggiuntivo il cui utilizzo dovrebbe essere meglio regolamentato.
Non si può nemmeno sapere come sarà l’impiego dell’intelligenza artificiale in un prossimo futuro.
Ma è ovvio che è stato fatto un passo avanti gigantesco nella guerra tra Ucraina e Russia.
Nella migliore delle ipotesi, la sicurezza nazionale potrebbe almeno essere uscita rafforzata.
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