Latte, vitamina D ed osteoporosi: qual è il legame occulto?
Il Calcio che si perde a causa dell’acidità dei latticini è… più di quello che viene integrato: alcuni consigli per proteggere le nostre ossa
Il latte è notoriamente ricco di Calcio, ma quello che non si conosce è il potere acidificante che ha sul nostro corpo, con la conseguente riduzione di questo elemento a danno delle nostre ossa.
Sono almeno tre i suggerimenti che il nutrizionista può fornire al lettore di Innovando.News per prevenire l’osteoporosi e aumentare la produzione di vitamina D, un gruppo di pro-ormoni liposolubili costituito da cinque diverse vitamine numerate in sequenza: vitamina D1, D2, D3, D4 e D5.
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Il latte fa bene allo scheletro: mito oppure verità?
Vogliamo parlarvi di latte, vitamina D e osteoporosi, argomenti su cui sono nate vere e proprie leggende.
Una di queste, riguardante il latte, è quella secondo la quale questo alimento e i suoi derivati fanno bene alle ossa in quanto contengono Calcio.
Addirittura vengono spesso consigliati ai bambini, per la loro crescita, e agli adulti per prevenire l’osteoporosi.
Purtroppo, come è stato dimostrato anche dalla scienza e dalla medicina, la realtà è ben diversa.
Quando parliamo di latte e suoi derivati siamo indubbiamente di fronte ad alimenti con ottime quantità di Calcio.
Al contempo sappiamo anche che una delle principali cause della perdita di Calcio è l’acidosi, e il latte è un alimento altamente acidificante.
Quando nel nostro organismo aumenta l’acidità, il nostro corpo preleva Calcio dalle sue riserve, che guada caso, sono proprio ossa, denti e cartilagini.
Questo avviene in quanto il Calcio è un elemento basico, che riesce dunque a contenere il processo di acidificazione.
In poche parole, il Calcio che si perde a causa dell’acidità provocata dai latticini è superiore a quello che viene integrato.
Si avrà dunque un bilancio negativo dell’apporto di Calcio.
Ad avvalorare questa conoscenza vi è la pura statistica; se consideriamo, infatti, l’incidenza di osteoporosi nella popolazione, notiamo come in Paesi dove il consumo di latte e latticini è basso i casi di osteoporosi sono pochi, mentre dove si consumano latticini in quantità, l’osteoporosi è molto più presente.
Per garantire un adeguato apporto di Calcio, quindi, non è sufficiente pensare di mangiare alimenti ricchi di questo elemento, ma è importante anche limitare l’uso di alimenti che per il loro smaltimento richiedono Calcio al nostro corpo, così come le proteine del latte.
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Come contrastare l’osteoporosi nella quotidianità?
L’osteoporosi è una malattia sistemica dell’apparato scheletrico, caratter
izzata da una bassa densità minerale e dal deterioramento della micro-architettura del tessuto osseo, con conseguente aumento della fragilità ossea legato prevalentemente all’invecchiamento.
Possiamo evidenziare tre abitudini fondamentali per la prevenzione dell’osteoporosi:
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1) Latte ed esposizione al sole
L’esposizione ai raggi solari permette al nostro organismo di accumulare vitamina D, fattore importantissimo per prevenire l’osteoporosi in quanto si tratta della vitamina in grado di traghettare il Calcio.
La vitamina D è composta da due “varianti”, D2 e D3, rispettivamente “ergocarciferolo”, che viene assunto con il cibo, e “colecalciferolo”, che viene sintetizzato dal nostro organismo proprio grazie, come già detto, all’esposizione della pelle ai raggi solari.
La vitamina D è un regolatore di metabolismo del Calcio e per questo motivo è fondamentale nell’azione di calcificazione delle ossa.
Contribuisce a mantenere nella norma i livelli di Calcio e di Fosforo nel sangue.
Purtroppo, questa vitamina, è scarsamente presente negli alimenti: la troviamo, infatti, in alcuni pesci grassi, nel latte e nei suoi derivati (che però non producono un risultato positivo in questo senso), nelle uova, nel fegato e nelle verdure verdi.
Unica eccezione è data dall’olio di fegato di merluzzo, che ne contiene una grande quantità.
Una carenza di vitamina D incide negativamente sulla calcificazione delle ossa con effetti che variano dal rachitismo nei bambini, alla deformazione ossea, fino ad arrivare all’osteomalacia, ossia una patologia che interessa l’interno delle ossa, che presenteranno una struttura esterna integra ma insufficiente materiale minerale all’interno.
Oltre a questo, anche i denti saranno più deboli e, di conseguenza, più vulnerabili alle carie.
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2) Latte ed esercizio fisico
La ginnastica è un’abitudine difficile da sostituire per i benefici che apporta sul nostro organismo.
Un regolare esercizio fisico è in grado di aumentare la massa ossea sia in soggetti con densità ossea normale, sia in coloro che soffrono di osteopenia od osteoporosi.
Di conseguenza è in grado di ridurre il rischio di fratture dovute a traumi minori.
L’attività fisica è efficace anche nel ridurre il consumo di analgesici e, più in generale, di migliorare la qualità della vita.
Oltre a tutto ciò, la ginnastica aumenta l’abilità funzionale nelle attività di tutti i giorni, migliorando equilibrio, riflessi e tono muscolare.
Durante l’età dello sviluppo, è essenziale per raggiungere un livello di massa ossea elevato, che riduce il rischio di sviluppare l’osteoporosi in età avanzata.
Ovviamente, in presenza di osteoporosi, è importante evitare tutte le attività che potrebbero causare traumi a livello osseo o che ne sovraccarichino le strutture del corpo come, per esempio, lo sci, i pesi o il tennis.
Camminare, fare le scale, fare esercizi a corpo libero e ballare, invece, sono esempi di attività motorie ideali per chi soffre di osteoporosi.
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3) Latte e corretta alimentazione
Per concludere con la terza e ultima abitudine positiva per prevenire l’osteoporosi, vediamo invece come agire sull’alimentazione.
Ovviamente alla base di tutto è bene mettere una dieta equilibrata e adatta al proprio organismo.
È fondamentale assumere molte verdure e assumere alimenti alternativi al latte e ricchi di Calcio.
In questo senso, possono aiutarci i semi oleosi, come i semi di sesamo, mandorle e pinoli, i legumi e le verdure crucifere, quindi cavolfiore, broccoli, cavolo cappuccio, broccoletti e rucola, agretti, cicoria, salvia, rosmarino e basilico.
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Cambiare le proprie abitudini è la vera innovazione
Siamo di fronte ad un altro grande esempio di come conoscere in maniera un po’ più approfondita un determinato alimento possa letteralmente salvarci la vita.
I problemi dovuti ad un’alimentazione non corretta, spesso, si verificano in età avanzata, senza darci precedentemente la possibilità di capire che ci stiamo condannando ad una vecchiaia accompagnata da malattie e patologie che avremmo potuto prevenire.
Il mondo è pieno di persone che discutono sul fatto se il latte contenga o meno Calcio, quando la verità non riguarda il Calcio, ma il modo in cui il latte e i suoi derivati vengono trattati e smaltiti dal nostro organismo.
Abbiamo un corpo in grado di far fronte alla maggior parte degli errori che commettiamo: il nostro organismo è una macchina stupenda, ma nel contempo è vero che non può vivere a lungo se gli errori che facciamo sono ripetitivi e continui.
Uno studio ha addirittura dimostrato come le cellule del nostro corpo non invecchino se inserite in un ambiente ideale.
In parole povere ciò significa che se noi riuscissimo a ricreare quell’ambiente ideale saremmo in grado di vivere per sempre.
Invece, viviamo in una società nella quale abbiamo inserito stress, cattive abitudini e vizi che continuamente minano la nostra salute.
Il cibo è in grado di modificare i nostri pensieri, il nostro umore: è letteralmente la benzina con la quale ci alimentiamo per vivere ogni giorno: dunque, come si può pensare di non dedicare la massima attenzione a questo aspetto?
Siamo abituati a sentir parlare della cosiddetta “prova costume”, come la motivazione che muove molti, in primavera, a voler tornare in forma.
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Che cosa fare concretamente per darci un futuro?
Che cosa fare se, anziché la prova costume, avessimo l’opportunità di andare avanti nel tempo per vedere come stiamo veramente, e scoprire che dopo vent’anni non saremmo neanche più vivi, perché il fumo ci ha causato un cancro ai polmoni, o perché la prima colazione con il latte e i biscotti che eravamo abituati a fare ogni mattina ci ha cagionato l’osteoporosi, cambiando radicalmente le nostre possibilità e il nostro stile di vita?
Siamo abituati a rimandare ogni giorno qualcosa: abbiamo socialmente imparato ad allontanare la morte da noi, l’abbiamo relegata ai cimiteri fuori dai centri abitati e sembra che ci siamo dimenticati che non siamo eterni.
Iniziare oggi a prendersi cura del proprio corpo è un atto di stima e di cura verso se stessi, non in chi ci vedrà in costume sulla spiaggia la prossima estate.
Grazie al lavoro che svolgono i tantissimi nutrizionisti in tutto il mondo, è anche facile.
Non c’è niente che ci vieti di approfondire questo argomento oggi stesso se non la volontà di stare meglio o la volontà di ammalarsi.
E nessun essere umano è sufficientemente sciocco da scegliere qualcosa che lo fa ammalare.
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