Nuova stazione sperimentale per l’agricoltura di montagna

Nuova stazione sperimentale per l’agricoltura di montagna

La Confederazione e i Cantoni di Berna, Grigioni, Ticino, Uri e Vallese rispondono così alle crescenti sfide delle aziende nelle regioni alpine

La rete delle stazioni sperimentali per l’agricoltura alpestre e di montagna della Svizzera (Illustrazione Agroscope)
La rete delle stazioni sperimentali per l’agricoltura alpestre e di montagna della Svizzera (Illustrazione Agroscope)

Più ricerca per lo spazio alpino svizzero: insieme a vari partner, l’agenzia Agroscope ha lanciato la nuova stazione sperimentale “Agricoltura alpestre e di montagna”, per rispondere alle crescenti sfide che devono e dovranno affrontare le aziende nelle regioni di montagna della Confederazione Svizzera.
Partecipano anche i Cantoni di Berna, Grigioni, Ticino, Uri e Vallese, oltre ad alcuni rappresentanti del settore e a consulenti vari.
Dall’avanzamento del bosco, passando per i cambiamenti climatici e strutturali fino alla redditività, per l’agricoltura nella regione alpina e di montagna le sfide non mancano.
La nuova stazione sperimentale affronta in particolare questioni economiche, strutturali, climatiche e inerenti la produzione e il valore aggiunto, per contribuire al futuro sviluppo dell’agricoltura alpestre e di montagna.
L’obiettivo è di sfruttare i risultati della ricerca per individuare possibili soluzioni pratiche, da adottare nell’intero spazio alpino.

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Un esemplare di mucca di razza Bruna all’alpe in Svizzera (Foto Agroscope, Manuel Schneider)
Un esemplare di mucca di razza Bruna all’alpe in Svizzera (Foto Agroscope, Manuel Schneider)

Sfruttamento alpestre, economia aziendale e tecnologie del latte

I progetti in programma riguardano, ad esempio, la gestione dei pascoli adattati alle condizioni locali in contesti climatici mutevoli, gli aspetti legati all’economia aziendale e di natura sociale nonché le tecnologie del latte.
La ricerca orientata alla pratica svilupperà soluzioni per una gestione sostenibile dei pascoli alpini e dei prati perenni, inclusi anche il maggiore utilizzo di ruminanti di piccola taglia, come ad esempio capre o pecore, per contrastare il crescente avanzamento del bosco o lo sviluppo di miscugli di sementi per produrre foraggio e garantire una maggiore resistenza allo stress da siccità.
I ricercatori svilupperanno inoltre strumenti di gestione orientati al futuro, ad esempio per gli alpeggi comunitari, per riuscire a a gestire gli alpi in maniera proficua. La ricerca porrà l’accento anche sulla produzione e sulla lavorazione del latte.
L’obiettivo è di sviluppare nuovi prodotti e metodi di lavorazione con i caseifici alpini e di valutare i fattori che influenzano la qualità del formaggio prodotto con il latte di ruminanti di piccola taglia.
Questi progetti ad ampio raggio completano le attività di ricerca di Agroscope attualmente in corso nel settore dell’agricoltura alpestre e di montagna.

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Alcune pecore dal naso nero del Canton Vallese (Foto Agroscope, Olivier Bloch)
Alcune pecore dal naso nero del Canton Vallese (Foto Agroscope, Olivier Bloch)

Una rete di gestione e cinque territori per lo spazio in altura

Parte della nuova strategia di ubicazione di Agroscope per potenziare la ricerca e la componente pratica, la stazione sperimentale vede la stretta collaborazione tra Cantoni, consulenti e operatori pratici e del settore.
Oltre ai Cantoni di Berna, Grigioni, Ticino, Uri e Vallese, la Scuola Universitaria Professionale di Scienze Agrarie, Forestali e Alimentari HAFL partecipa alle attività di ricerca come partner.
I Cantoni mettono a disposizione le particelle sperimentali e le reti di aziende necessarie per portare avanti i progetti in un contesto intercantonale. Non sono previste nuove infrastrutture, i Cantoni contribuiscono mettendo a disposizione anche le infrastrutture e gli animali di cui dispongono, oltre alle risorse finanziarie e umane.
Agroscope è responsabile della concezione dei progetti di ricerca nonché della supervisione scientifica e della valutazione degli esperimenti.
Tutti i partner partecipano al trasferimento delle conoscenze, in particolare tramite AGRIDEA e le organizzazioni dei Cantoni preposte alla formazione e alla consulenza.
“La cooperazione tra Agroscope, i Cantoni e il settore è imprescindibile per questa stazione sperimentale decentralizzata. Ci consente di rispondere a domande specifiche sull’agricoltura alpestre e di montagna per tutto l’arco alpino. I fattori strutturali, organizzativi, economici e climatici differiscono infatti tra le singole regioni alpine”, sottolinea Moritz Schwery, direttore del centro agricolo di Visp e responsabile della gestione strategica della stazione sperimentale insieme a Corinne Boss, responsabile del settore di competenze Animali e prodotti animali di Agroscope.

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Un caseificio alpestre della Svizzera durante la lavorazione del formaggio (Foto Agroscope, Olivier Bloch)
Un caseificio alpestre della Svizzera durante la lavorazione del formaggio (Foto Agroscope, Olivier Bloch)

Per un’economia svizzera tradizionale, ma orientata al futuro

Di certo per i Cantoni di montagna la stazione sperimentale fornirà un contributo importante per permettere all’agricoltura alpestre e di montagna di adempiere i suoi importanti compiti per la regione di montagna, in maniera innovativa e orientata al futuro.
Si tratta non solo di biodiversità o di prodotti tipici di montagna, ma anche ad esempio del paesaggio per il turismo.
Solo così l’agricoltura alpestre e di montagna in Svizzera riuscirà a mantenere una posizione salda anche in un contesto mutevole.

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Un esemplare di capra colomba nella regione d’estivazione della Svizzera (Foto Agroscope, Gabriela Brändle)
Un esemplare di capra colomba nella regione d’estivazione della Svizzera (Foto Agroscope, Gabriela Brändle)