In Svizzera la digitalizzazione prende piede in agricoltura
In Svizzera la digitalizzazione prende piede in agricoltura
Contadini e aziende elvetiche del primo settore ricorrono per il 28 per cento allo smartphone e per il 2 ai droni, ma il futuro è nell’… aia
Più di un terzo delle aziende agricole utilizza tecnologie digitali nella propria fattoria. In testa c’è lo smartphone (28 per cento delle aziende), mentre i droni (2 per cento) e il collegamento delle tecnologie digitali sono ancora agli inizi.
In Svizzera, oltre il 60 per cento delle aziende ha proceduto a una diversificazione. Negli ultimi dieci anni la forma principale di attività, la vendita diretta (ad esempio in un negozio in fattoria), è più che raddoppiata. Due terzi degli agricoltori che lavorano esclusivamente in fattoria hanno un conto di Assicurazione Vecchiaia e Superstiti proprio.
Questo è quanto emerge dai risultati del censimento delle aziende dell’agricoltura per il 2020 realizzato dall’Ufficio Federale di Statistica (UST).
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18.082 realtà su 49.363 adottano già tecnologie informatiche
La digitalizzazione viene impiegata anche nelle aziende agricole. In Svizzera, ad aver introdotto tecnologie di questo tipo in fattoria è il 37 per cento delle aziende, ovvero 18.082 aziende su un totale di 49.363.
In fattoria il campo d’applicazione è ampio, motivo per cui ai fini della statistica è stato suddiviso in tre categorie: decisioni aziendali (smartphone), tecnologie per la coltivazione e l’allevamento e software speciali per l’amministrazione.
È la prima volta che il censimento delle aziende agricole affronta il tema della digitalizzazione.
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Il collegamento ai vari strumenti digitali è soltanto agli inizi
Per più di un capo azienda su quattro (28 per cento), lo smartphone è un importante strumento decisionale: ad esempio per riconoscere malattie, per regolare e controllare la temperatura nella stalla, o ancora per il foraggiamento o per l’irrigazione.
Per i lavori di campicoltura, le nuove tecnologie vengono impiegate nel 14 per cento delle aziende. L’impiego dei droni è invece ancora agli inizi (2 per cento).
Il 20 per cento delle aziende ricorre a strumenti digitali per agevolare l’allevamento, in particolare per l’identificazione degli animali o per il foraggiamento.
Programmi speciali come la gestione delle mandrie o dei greggi, i giornali dei trattamenti o i libretti dei campi sono utilizzati dal 23 per cento dei capiazienda.
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Per i capiazienda il 4 per cento di “collegamenti intelligenti”
La digitalizzazione consente di collegare diverse attività aziendali tra di loro o con fornitori di servizi esterni.
Soltanto il 4 per cento dei capiazienda ritiene di disporre di un “collegamento intelligente” (collegamento con gli utenti attraverso una piattaforma) e soltanto il 2 per cento è collegato con un sistema centralizzato (gestione di diverse attività aziendali).
Per quanto concerne la decisione di dotarsi di tecnologie digitali, il motivo menzionato più spesso (dal 14 per cento delle aziende) è il miglioramento della flessibilità e dell’organizzazione del lavoro in agricoltura.
Tra gli ostacoli e i rischi correlati, invece, il 37 per cento delle aziende ha menzionato gli elevati costi della digitalizzazione.
Inoltre, il 35 per cento degli agricoltori ha dichiarato di voler investire in queste tecnologie entro i prossimi 3 anni, il 12 per cento di essi per la prima volta. Ciò significa che entro tre anni un’azienda su due potrebbe esserne provvista.
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Più della metà delle imprese agricole ha voluto diversificare
Il 62 per cento di tutte le aziende agricole svizzere ha diversificato le proprie attività interne alla fattoria (nel 2010 erano il 45 per cento).
Nel 2020 un’azienda su quattro (26 per cento) vendeva i propri prodotti direttamente in fattoria, mentre dieci anni fa questa quota era del 12 per cento.
Il 2020, anno caratterizzato dalla pandemia di COVID-19, ha avuto un impatto positivo sulla vendita diretta. Non è tuttavia possibile risalire alla parte di aumento riconducibile soltanto a questo anno.
L’ultima rilevazione ha avuto luogo nel 2016, e allora la quota di aziende con vendita diretta era del 22 per cento.
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Il 14 per cento di trasformazione di prodotti agricoli è in loco
Molti dei prodotti che vengono venduti nei negozi in fattoria sono stati trasformati in loco. Nel 2020, era il caso del 14 per cento delle aziende (trasformazione di prodotti dell’agricoltura).
Lo sviluppo degli ultimi dieci anni (+5 per cento) risulta praticamente parallelo a quello osservato per la vendita diretta. Un altro pilastro della diversificazione è il lavoro dietro compenso per altre aziende agricole (13 per cento).
Negli ultimi dieci anni, questa quota è rimasta relativamente stabile (2010: 10 per cento). Questa attività extra aziendale consente agli agricoltori ad esempio di ridurre e/o spartirsi i costi dei macchinari impiegati.
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6.200 mogli o partner assicurate all’AVS tramite la società
Tradizionalmente, molte mogli/partner (90 per cento) e mariti/partner (10 per cento) lavorano in fattoria con il o la capoazienda: è il caso per 31.000 persone o per il 62 per cento delle aziende svizzere.
Circa 18 000 persone lavorano esclusivamente nella propria azienda, quindi non esercitando un’attività lucrativa esterna ad essa. Di queste, 11.700 sono agricoltrici (66 per cento) con un conto AVS proprio.
Le rimanenti 6200 mogli/partner (34 per cento) sono assicurate all’AVS tramite il o la capoazienda.
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E in campo agricolo il Terzo Pilastro non scala gli… 8.000
Per quanto concerne il secondo pilastro (previdenza professionale), in agricoltura 6000 persone dispongono di una previdenza per la vecchiaia e altrettante di una copertura dei rischi in caso di invalidità o decesso.
Nel caso del terzo pilastro (previdenza privata), invece, ad avere una previdenza per la vecchiaia sono 8000 persone e una copertura dei rischi 6000.
Tra le mogli e partner che collaborano esclusivamente in fattoria, 7900 hanno dichiarato di aver concluso un’assicurazione per perdita di guadagno privata.
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