Persuasione o manipolazione? Genesi e impatto storico delle PR
Ecco come le Relazioni Pubbliche, dal dialogo sofistico dell'antica Grecia all’attuale era digitale, continuano a offrire una innovazione continua
Nella narrazione della civiltà umana, le Relazioni Pubbliche o PR si pongono come uno dei capitoli più intriganti e controversi, tessendo una trama dove la persuasione e la manipolazione si intrecciano con abilità.
Questa professione, così influente nella formazione dell’opinione pubblica, ha visto la sua alba nel dialogo sofistico dell’antica Grecia e ha continuato ad evolversi fino a diventare uno strumento imprescindibile nell’era digitale contemporanea.
Se guardiamo indietro al XIX secolo, troviamo negli Stati Uniti d’America la figura emergente del “press agent”, che iniziava a distinguersi dal ruolo del giornalista, attraverso l’acquisto di spazi per articoli favorevoli, gettando così le basi di ciò che oggi chiamiamo PR moderne.
Questi primi professionisti della persuasione hanno definito una linea tra giornalismo e relazioni pubbliche che sarebbe stata esplorata e ridefinita incessantemente nei decenni successivi.
Community & Crowd: tutto il potere inespresso delle imprese
Edward Bernays, padre delle RP moderne negli Anni 20 e… della colazione uova e bacon
Questo percorso si è fatto sempre più complesso con l’avvento di figure come Edward Bernays, considerato il padre delle PR moderne, il quale ha saputo utilizzare la comprensione della psicologia di massa per orientare il desiderio e la percezione delle persone, promuovendo prodotti e ideologie in maniera sottile e talvolta subdola.
Egli ha incarnato la transizione delle PR da mera pratica a scienza dell’influenza, dando inizio a un’epoca in cui le corporazioni e gli Stati sfruttavano queste tecniche per plasmare la realtà a proprio vantaggio.
Edward Bernays ideò una strategia geniale per la Beech-Nut Packing Company, che ha rivoluzionato il panorama della colazione americana negli Anni 20, con la sua campagna promozionale per il bacon e le uova. Il protopubblicitario USA si avvalse di medici per affermare che una colazione “pesante”, composta da bacon e uova, era più salutare rispetto a una leggera.
Questo endorsement non fu casuale, ma frutto di una meticolosa pianificazione comunicativa. Edward Bernays riuscì a legare il prodotto Beech-Nut a un concetto di salute e benessere, influenzando le abitudini alimentari degli americani e, indirettamente, la produzione e il commercio alimentare dell’epoca.
La sfida fra tradizione e innovazione nella Creator Economy
“Un diamante per sempre” collante di ogni fidanzamento dal 1947 grazie alla De Beers
In modo simile, ma con un’impronta diversa, il caso di De Beers: il claim “A Diamond is Forever” ha preso vita in una serie di campagne pubblicitarie a partire dal 1947.
Questa frase ingegnosa è stata in grado di cementare il diamante come il simbolo per eccellenza dell’amore eterno e della proposta di matrimonio. Il colosso diamantifero sudafricano non ha soltanto promosso un prodotto, ha innestato un’idea nella cultura collettiva che ha alterato la percezione del valore e della tradizione.
Prima di questa campagna, i diamanti non erano universalmente considerati una necessità per il fidanzamento.
Tuttavia, attraverso la narrazione costante e coerente della De Beers, tali pietre preziose sono diventate sinonimo di impegno matrimoniale, generando una norma sociale che perdura a distanza di decenni.
Compratori digitali e informazione: il nuovo Codice del Consumo
Engagement e narrazioni che valorizzano la storia e la qualità anziché la suggestibilità
Al contempo, la storia ci fornisce esempi di pratiche di PR che cercano di illuminare piuttosto che ingannare. Nike e Swarovski, con le loro campagne innovative, dimostrano come le relazioni pubbliche possano essere utilizzate per enfatizzare l’identità di un prodotto e creare un legame emotivo tra marchio e consumatore, promuovendo engagement e narrazioni che valorizzano la storia e la qualità, anziché sfruttare la suggestibilità.
Nell’attuale era digitale, il ruolo delle RP è divenuto ancora più centrale e sfaccettato. Con l’esplosione dei social media e la proliferazione di piattaforme digitali, le opportunità di raggiungere il pubblico in modi sempre più personalizzati e segmentati si sono amplificate.
Tuttavia, questa capacità aumentata porta con sé una responsabilità maggiore: quella di gestire le questioni etiche legate alla privacy e al consenso informato, nonché la sfida di mantenere un equilibrio tra informazione e persuasione, in un mondo dove la distanza tra le due si assottiglia sempre di più.
Quando l’innovazione del pensiero è l’assunzione di responsabilità
La capacità di giudizio critico e una sensibilità etica rafforzata per adeguarsi ai nostri tempi
In questa intricata danza tra trasparenza e persuasione, il professionista delle PR deve ora esercitare un giudizio critico e una sensibilità etica rafforzata.
La domanda fondamentale diventa: come possono le relazioni pubbliche promuovere un’informazione che sia non soltanto convincente, ma anche eticamente responsabile?
Guardando al futuro, le RP si trovano a dover navigare in acque sempre più complesse, dove la fiducia del pubblico è la moneta più preziosa e fragile.
Le organizzazioni devono ponderare ogni comunicazione, riflettendo sulle possibili percezioni e sulle implicazioni a lungo termine delle loro azioni.
Soltanto agendo con integrità e trasparenza, le PR possono sperare di costruire un rapporto di fiducia duraturo con il pubblico e contribuire positivamente al progresso sociale ed economico.
Mentre le RP avanzano in questa epoca di cambiamento, si impone una riflessione continua sul proprio ruolo e sulle responsabilità che comporta.
Non basta chiedersi se stiamo informando o manipolando; è imperativo interrogarsi su come stiamo influenzando la società e quali eredità vogliamo lasciare alle generazioni future.
Costruire una community di successo si può (e anche si deve)
Due veri esempi virtuosi: Nike per un’eredità culturale, Swarovski fra gioco e interattività
È chiaro che le PR, quando eticamente orientate, hanno il potere di essere catalizzatori di cambiamento positivo, educando e coinvolgendo il pubblico in questioni di rilevanza sociale.
La campagna di Nike per gli Air Max 97, ad esempio, non si limitava a vendere una scarpa, ma cercava di celebrare un’eredità culturale.
Similmente, il calendario dell’Avvento digitale di Swarovski non era un semplice strumento di vendita, ma un modo per arricchire l’esperienza del cliente attraverso il gioco e l’interattività.
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Strateghi analitici e guardiani dell’etica oggi: nel solco della responsabilità sociale d’impresa
Le sfide che i professionisti delle Relazioni Pubbliche affrontano oggi sono molteplici: devono essere abili narratori, strateghi analitici e, soprattutto, guardiani dell’etica.
Nell’era dell’iperconnessione, la rapidità con cui le informazioni si diffondono può amplificare sia i successi che gli errori, rendendo la gestione delle crisi un aspetto ancora più critico del loro lavoro.
L’importanza della responsabilità sociale d’impresa (CSR) e della sostenibilità nei messaggi di marca è un altro aspetto emergente, poiché i consumatori chiedono sempre più trasparenza e impegno autentico alle aziende che scelgono di sostenere.
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