Compratori digitali e informazione: il nuovo Codice del Consumo

Recensioni, resi, innovazioni e numerose tutele: analisi dei cambiamenti introdotti in Italia e nella UE per chi acquista e opera sul Web

Codice del consumo: Donna fa acquisti su un e-commerce
Donna fa acquisti su un eCommerce (Foto: iStock Photos)

Il nuovo Codice del Consumo si lega al GDPR portando sostanziali (e importanti) modifiche per i consumatori digitali. Il Decreto Legislativo 7 marzo 2023, numero 26, ha dato attuazione alla cosiddetta “Direttiva omnibus”, puntando su nuove tutele e regole per chi opera nel digitale.

Negli ultimi anni il mondo è molto cambiato e il Web ha assunto sempre di più un ruolo chiave nella nostra esistenza. Alla luce di questi mutamenti era necessario un cambio di rotta e una revisione nella gestione di concetti chiave come il mercato online, le recensioni, le ricerche online, i servizi e i contenuti digitali. Scopriamo le novità, per imprese e consumatori, in vigore dal 2 aprile.

Come potenziare l’eCommerce usando le fotografie del cliente

Codice del consumo: Un cliente fa recensioni
Un cliente fa recensioni (Foto: iStock Photos)

Il nuovo Codice del Consumo: trasparenza, autenticità, prezzi e altro

Il primo mutamento sostanziale introdotto riguarda la trasparenza riguardo la riduzione dei prezzi. Lo scopo è quello di frenare la tendenza al finto ribasso dei prezzi. La norma infatti stabilisce che venga indicata per ogni prodotto non solo la riduzione del prezzo, ma anche il prezzo più basso registrato negli ultimi 30 giorni. Vengono esclusi i prezzi lancio e le vendite sottocosto con incrementi di prezzo successivi.

Sono state inoltre introdotte numerose novità sulla tematica delle pratiche commerciali ingannevoli. Parliamo di attività che possono portare i consumatori a fare delle scelte che, considerando tutte le circostanze, non avrebbero mai fatto. Andando nello specifico, la norma ha previsto il totale divieto di promuovere un prodotto come identico ad un altro commercializzato nell’UE quando ha in realtà delle caratteristiche diverse.

Novità fondamentali pure per le recensioni online. Come ben sappiamo negli ultimi anni le recensioni hanno assunto un ruolo sempre più essenziale nel guidare le scelte dei consumatori. Nella nuova versione del codice del consumo è stato previsto un codice di comportamento per i venditori. Dovranno infatti fornire delle informazioni trasparenti e chiare riguardo la provenienza delle recensioni presenti sul proprio sito web, ma soprattutto sulle misure di controllo effettuate per valutarne la veridicità.

Inoltre avranno l’obbligo di adottare delle procedure al fine di garantire l’autenticità delle recensioni. Sono state inoltre previste sanzioni nel caso di raccomandazioni e recensioni false, oltre che di pratica commerciale scorretta.

eCommerce: perché il 70% degli utenti abbandona il carrello?

Codice del consumo: E-commerce
eCommerce (Foto: iStock Photos)

Le regole per gli eCommerce sono estese a parole chiave e commenti

Il nuovo Codice di Consumo, come è ormai chiaro, coinvolge soprattutto gli e-commerce, con lo scopo di rendere ancora più trasparenti tutte le vendite online. Garantendo una maggiore tutela dei consumatori e una omogeneità nelle sanzioni nell’area dell’UE.

Se la regolamentazione delle recensioni dei prodotti rappresenta un passo importante, anche le regole legate alla ricerca all’interno dei siti mutano. Il testo infatti impone che quando il consumatore sfrutta una parola chiave per ricercare dei prodotti andranno fornite delle informazioni generali riguardo “i parametri principali che determinano la classificazione dei prodotti presentati come risultato della sua ricerca e all’importanza relativa di tali parametri rispetto ad altri”.

Non soltanto: le informazioni dovranno essere accessibili facilmente tramite la pagina web in cui il consumatore sta effettuando la ricerca. Va sottolineato che questo obbligo riguarda nel dettaglio i siti che si occupano di commercio elettronico e i marketplace, non i fornitori di motori di ricerca. Infine se fra i risultati sono presenti degli annunci pubblicitari oppure dei siti che per ottenere una classificazione migliore hanno pagato, questo andrà indicato per darne consapevolezza al consumatore.

Le regole imposte dal Codice del Consumo inoltre si dovranno applicare anche per quanto riguarda lo scambio di prodotti/servizi con dati personali del consumatore. Questo tipo di contratto dunque è possibile, a patto che sia soggetto alle regole di trasparenza, chiarezza e correttezza che vengono previste dalla legge.

Novità pure per il diritto di recesso. Quando il consumatore sceglie di recedere da un contratto infatti dovrà astenersi dall’usare il servizio digitale o il contenuto. Il venditore dovrà dunque restituire al consumatore i contenuti forniti nel corso dell’utilizzo, senza alcun impedimento e gratuitamente, in un periodo di tempo che sia ragionevole.

eCommerce oggi tra opportunità, ignoranza e poca cultura.

Codice del consumo: Programmatore al lavoro
Programmatore al lavoro (Foto: iStock Photos)

Le sanzioni: da 5 a 10 milioni di euro oppure il 4 per cento del fatturato

Le sanzioni meritano un capitolo a parte con un aggiornamento importante. Il massimo importo aumenta infatti da 5 a 10 milioni di euro in caso di pratica commerciale scorretta attestata dall’Autorità garante della concorrenza e del mercato (AGCM). La sanzione massima unionale invece sarà del 4 per cento del fatturato conseguito negli Stati membri coinvolti o in Italia. Mentre la sanzione dell’AGCM in caso di inottemperanza a provvedimenti d’urgenza arriva a 10 milioni di euro. I consumatori inoltre potranno rivolgersi al giudice ordinario al fine di ottenere un risarcimento effettivo e proporzionato.

Arriva il Google badge per gli e-commerce più meritevoli

Ecco come funzionano le applicazioni Amazon su Android e iOS

La presentazione del nuovo Google Campus Europaallee a Zurigo

I Paesi con il più alto numero di utenti di Internet fra il 1990 e il 2021

Codice del consumo: fare acquisti online
Fare acquisti online (Foto: iStock Photos)