Focus 2: promozione e ricerca clienti su Google

Nel primo capitolo di questa nostra guida alla promozione e alla ricerca di clienti abbiamo affrontato il tema dei social network, senza dubbio uno dei canali di marketing più appetibili per imprese e professionisti. Oggi continueremo ad approfondire l’argomento, allargando l’analisi a un altro strumento virtuale che tutti noi conosciamo e utilizziamo, ma di cui non tutti sappiamo sfruttarne le potenzialità. Stiamo parlando di Google, per noi informatici “Big G”, primo e più diffuso motore di ricerca in moltissimi paesi del mondo, dalla Svizzera all’Italia passando per gli Stati Uniti fino ad arrivare in Australia. Molti utilizzatori di Google si domandano (e ci domandano) come sia possibile essere presenti su questo motore di ricerca, e come si possa arrivare ai primi posti beneficiando di visibilità e traffico. I sistemi principali sono due: il posizionamento organico da una parte e la pubblicazione di annunci sponsorizzati dall’altra.

Accanto a questi due sistemi ne possiamo citare altri, meno noti ma non per questo meno validi. Ad esempio la compilazione di una scheda Google My Business, all’interno della quale la propria attività viene descritta e raccontata con foto, aggiornamenti e recensioni (importantissime per costruire la propria brand reputation). O ancora la creazione di annunci su shopping vetrina (funzione questa legata sempre a Google Ads). Cessata invece dal 2019 la promozione tramite Google Plus, il social network di Google. Pare che il social non abbia mai raggiunto numeri tali da giustificarne l’esistenza, ma voci di corridoio concordare nell’affermare che prima e poi la società riproverà a fare breccia nei cuori di milioni di utenti. Staremo a vedere! Iniziamo intanto con l’analisi delle due alternative di promozione e ricerca clienti più efficaci: il posizionamento organico e quello a pagamento.

IL POSIZIONAMENTO ORGANICO SU GOOGLE

Tutti lo vogliono, tutti ci provano, ma in pochi ci riescono. È l’ambito podio sul motore di ricerca Google, un obiettivo tra i più allettanti in ottica di promozione e ricerca clienti. Sì perché apparire come per magia in corrispondenza di una o più parole chiave significa dominare la scena in quel settore, quantomeno sul fronte del panorama digitale. Essere assenti, per contro, vuol dire lasciare il campo libero alla concorrenza (seppur con un certo margine di recupero dato dalla pubblicità a pagamento, vedi prossimo paragrafo su Google Ads). La scalata ai piani alti di Google è qualcosa di molto, molto complesso,  che non si realizza certo dall’oggi al domani. Google decide infatti il posizionamento in base a un insieme di fattori in continuo aggiornamento. Qui possiamo elencare i più noti:

  • Qualità del sito web (velocità di caricamento delle pagine, compressione delle immagini, limitazione di plug in e widget, ecc)
  • Link esterni in entrata
  • Metadati (meta description e meta title)
  • Dominio “parlante” (sebbene abbia meno valore di un tempo)
  • Contenuti ottimizzati
  • Anzianità del dominio
  • Social engagement (popolarità sui social media)
  • Url Google friendly

Attuare le misure necessarie nel corso degli anni è il modo migliore per distinguersi da siti NON ottimizzati e conseguire l’agognato primo posto. Chiaro che in alcuni settori di business la concorrenza è spietata, in altri il posizionamento sarà più semplice e richiederà meno sforzi (e quindi meno investimenti). Il vantaggio maggiore consiste nella durata che assicura il posizionamento: entro certi limiti, una volta raggiunti i primi posti sarà più facile mantenere la leadership, senza bisogno di un continuo lavoro di SEO (Search Engine Optimization). Al contrario, come vedremo fra poco, la sponsorizzazione consente di avere subito visibilità, ma una volta esaurito il budget, ecco che i nostri annunci scompariranno di conseguenza da un giorno all’altro.

INDICIZZAZIONE O POSIZIONAMENTO?

Mentre l’indicizzazione interessa qualunque pagina web (articolo, post, landing page, documento PDF…) e viene effettuata in automatico dai web crawler di Google nel momento in cui questi analizzano la rete e scansionano una nuova risorsa, il posizionamento riguarda invece poche pagine, in linea di massima le prime 10 (dal risultato n° 1 al n° 10). Ovviamente è Google a decidere chi posizionare in alto e chi in basso, come del resto avviene anche per gli annunci a pagamento (dove però la concorrenza è di gran lunga inferiore). Noi professionisti del web conosciamo le regole e gli accorgimenti da adottare per emergere, e possiamo aiutarti a scalare le SERP (Search Engine Results Page, o pagine dei risultati di ricerca).

IL POSIZIONAMENTO SPONSORIZZATO SU GOOGLE ADS

Se il posizionamento organico (o naturale) si raggiunge nel corso dei mesi (e a volte degli anni), viceversa la comparsa di un annuncio sponsorizzato (pagato) su Google è questione di poche ore. Obbligatoria è l’apertura di un account su Google Ads (ex Google AdWords), la piattaforma sviluppata da Google per offrire agli inserzionisti la possibilità di promuovere prodotti e servizi tra i risultati di ricerca. Dagli anni 2000 ad oggi Google ha cambiato più volte l’organizzazione e il layout degli annunci sponsorizzati, abituandoci a ogni genere di esperienza. Per un periodo gli annunci comparivano nella parte alta e in quella laterale, poi sono comparsi anche in fondo ai risultati di ricerca, e ultimamente appaiono solo in alto e in basso. Resta il fatto che sono ancora in moltissimi a puntare su questo strumento: comparire da un giorno all’altro ai primi posti, sebbene con la scritta Annuncio di fianco, fa gola a web master, proprietari di ecommerce, professionisti, imprenditori e chiunque voglia raggiungere il maggior numero di persone. Però…

Però dobbiamo sempre ricordarci che stiamo parlando di un sistema a pagamento. Ogni clic sugli annunci costa una determinata cifra che può variare da pochi centesimi a oltre un euro: nel lungo periodo, questo ci porterà a spendere budget significativi, giustificati solo e soltanto da un ritorno economico certo. In altre parole, usare Ads ha senso nella misura in cui ogni euro speso ci garantisce almeno dieci volte tanto in termini di vendite. Considera infatti che sul piatto della bilancia devi mettere non solo i costi per clic, ma anche i costi economici (o di risorse) legati alla gestione e all’aggiornamento della campagna. Ore e ore spese a creare gli annunci, settare il budget, seguire l’evolversi delle metriche, correggere il tiro… Non è detto che debba occuparsene per forza un’agenzia (nel caso, dai un occhio al nostro servizio per campagne Google Ads con i fiocchi): di sicuro dovrai ingaggiare qualcuno di esperto, altrimenti rischi di buttare soldi al vento e magari, nei casi peggiori, compromettere la tua reputazione.

MEGLIO POSIZIONAMENTO ORGANICO O SPONSORIZZAZIONE?

La domanda a questo punto sorge spontanea. Posizionamento organico e sponsorizzato costano tempo, risorse e denaro, quale dei due è meglio usare quindi? La risposta non è scontata, ma in linea di massima possiamo affermare che per realtà nuove usufruire di Google Ads è obbligatorio o quasi. Investendo un minimo di budget mensili (100, 200, 500 euro o anche di più) avremo la certezza di apparire in alto nei risultati di ricerca, ricevendo traffico in target. Nel frattempo potremo sostenere lo sforzo di posizionarci in modo organico, collezionando link in entrata, pubblicando articoli SEO, aumentando la reputazione social e così via. Una volta raggiunto un buon posizionamento avremo il nostro prezioso flusso di visitatori e potenziali clienti – più o meno costante a seconda del periodo, e potremo decidere in autonomia se e quando ri-attivare eventuali campagne sponsorizzate in concomitanza con il lancio di un prodotto, con la promozione di un’offerta, o con altre iniziative.

Ora che sai tutto sulla promozione e ricerca clienti su Google, non ti resta che seguirci nella prossima puntata, dove parleremo delle nuove strategie di marketing tramite video, su Youtube e non solo.