SEO: che cos’è e a che cosa serve il “keyword clustering”?

SEO: che cos’è e a che cosa serve il “keyword clustering”?

Il “clustering delle parole chiave” è un concetto che aiuta a organizzare e razionalizzare gli argomenti, anche correlati, di un tema centrale

La parola chiave è il motore che muove le persone attraverso il complesso intrico del Web
La parola chiave è il motore che muove le persone attraverso il complesso intrico del Web

La parola chiave è il motore che muove le persone attraverso il complesso intrico del Web. Padroneggiare le parole con cui si desidera essere trovati dai search engine come Google è il primo passo per un uso consapevole del proprio spazio su Internet. Ecco perché è giunto il momento di parlare di keyword clustering.

Ti abbiamo già spiegato la potenza delle parole chiave e come fare per imbrigliarla nei tuoi testi e contenuti per il web. Ti abbiamo spiegato che al centro di ogni strategia “per essere trovati” ci sono loro, le keyword. Ogni strategia SEO, fisiologicamente, si appoggia a più di una parola chiave. Non basta dunque individuarne una: dovrai metterti al lavoro e individuare i grappoli di argomenti pertinenti.

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Con la locuzione Ottimizzazione per i motori di ricerca" (in lingua inglese "Search Engine Optimization", in acronimo SEO) si intendono tutte quelle attività volte a migliorare la scansione, l'indicizzazione ed il posizionamento di un'informazione o contenuto presente in un sito Web
Con la locuzione Ottimizzazione per i motori di ricerca” (in lingua inglese “Search Engine Optimization”, in acronimo SEO) si intendono tutte quelle attività volte a migliorare la scansione, l’indicizzazione ed il posizionamento di un’informazione o contenuto presente in un sito Web

“Topic cluster” o “keyword cluster”: la nozione

L’espressione topic cluster, ovvero grappolo di argomenti, fa riferimento a una tecnica attraverso la quale è possibile collegare più temi semplici, al fine di espandere al meglio un tema centrale d’interesse.

Ti abbiamo già spiegato l’importanza delle tematiche pillar per una strategia vincente di inbound marketing: si tratta di macroarticoli in cui vengono menzionati – e trattati superficialmente – svariati argomenti correlati al focus dei contenuti. Ad ogni riferimento è collegato un articolo di approfondimento dedicato, in cui si parla diffusamente di un tema correlato ma non strettamente primario.

Il grappolo di “parole chiave”, o keyword clustering, è un’operazione parzialmente sovrapposta al topic cluster che permette la categorizzazione delle keyword in base all’intenzione di ricerca e alla somiglianza.

Il topic cluster è il modo migliore per reperire parole chiave interessanti ai fini della rilevanza per i motori di ricerca e, soprattutto, in ottica della realizzazione di un piano editoriale efficace. Il keyword clustering ti permette di perfezionare questo piano in modo esatto, ricalcando con precisione il search intent.

In pratica: un keyword set organizzato in cluster semantici rende più facile la definizione dell’architettura informativa di un nuovo sito.

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Con il termine inglese Keyword si intendono una o più parole che gli utenti scrivono nei motori di ricerca per trovare e consultare i siti Web di loro interesse
Con il termine inglese Keyword si intendono una o più parole che gli utenti scrivono nei motori di ricerca per trovare e consultare i siti Web di loro interesse

Parole chiave di Internet e loro correlazioni

Nello stabilire la correlazione tra parole chiave del keyword set e pagine del sito, o articoli, occorre attenersi ai soliti, logici schemi:

  • Le keyword più corte, generiche e competitive devono fare riferimento alla homepage e alle sezioni più in alto nell’alberatura del sito.
  • Le parole chiave a coda lunga, meno competitive ma altamente specializzate, devono fare riferimento a pagine più interne, a una maggiore distanza di click dalla homepage.

Partendo da questo concetto base e già assodato, è possibile per esempio ragionare su un piano editoriale e informativo destinato a durare per tanti anni, senza mai esaurirsi davvero. Una volta che hai messo su carta la tua idea di keyword set, ricordati che ogni singola pagina, o articolo, dovrebbe fare riferimento a una singola parola chiave, e mai più di una. L’unica pagina che può fare eccezione a questa regola adamantina è la homepage.

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Con la locuzione Ottimizzazione per i motori di ricerca” (in lingua inglese “Search Engine Optimization”, in acronimo SEO) si intendono tutte quelle attività volte a migliorare la scansione, l’indicizzazione ed il posizionamento di un’informazione o contenuto presente in un sito Web

Come fare per i siti Internet già esistenti

Questa operazione di razionalizzazione delle parole chiave riesce meglio, naturalmente, quando il sito è fresco di “stampa” e l’alberatura è ancora tutta da configurare. Non spaventarti troppo, però: se il tuo sito web esiste già da tempo, ed è già posizionato per un set di parole chiave più o meno interessante, il keyword clustering ti sarà di aiuto per la riorganizzazione dei contenuti in ottica di una migliore predisposizione a integrazioni future.

Ciò significa che ti sarà sufficiente raccogliere le parole chiave che hai già usato e razionalizzarle all’interno di uno schema di correlate e a coda lunga più grande, organizzato e articolato. Solo così non si rimane senza argomenti tanto presto e, ovviamente, non si esauriscono le cose da dire, anche quando sembra di essere giunti al massimo sfruttamento di un topic.

La raccolta di parole chiave è una fase delicata del clustering che dovrebbe sempre essere affidata ai professionisti. Questo, naturalmente, non dovrebbe impedirti di sperimentare. Partendo dai siti competitor, reali e potenziali, passando per tools specifici come Moz o SEMrush e la Google Search Console, riuscirai a concettualizzare i temi di cui hai bisogno per ampliare e approfondire gli argomenti presenti sul tuo sito.

Attenzione, quando si lavora in ottica di keyword clustering, a non incorrere nella cannibalizzazione delle parole chiave che ti abbiamo già spiegato in precedenza. E ricordati sempre di pensare ai tuoi contenuti come li penserebbero gli utenti che aprono Google con l’intento di cercarli. Solo così saprai individuare il filo rosso che collega ogni argomento.

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