A Borgo d’Anaunia primo mining in una centrale idroelettrica
A Borgo d’Anaunia primo mining in una centrale idroelettrica
In un piccolo centro della Val di Non, 40 miners alimentati con l’energia “green” prodotta dalle acque del torrente Novella genereranno Bitcoin
Abitato da circa duemilacinquecento persone, Borgo d’Anaunia è uno dei Comuni più “giovani” d’Italia, nato il primo gennaio 2020 dalla fusione dei borghi di Castelfondo, Fondo e Malosco.
Situato nel cuore della Val di Non, nel territorio della Provincia Autonoma di Trento, ospita dal 1925 una piccola centrale idroelettrica che sfrutta le correnti del torrente Novella.
Fino ad oggi, l’infrastruttura ha alimentato le case della valle trentina, ma una trasformazione davvero “singolare” sta per cambiare il corso della storia di questa terra di verdi abeti…
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In Trentino un centro con 20 supercomputer della potenza di 100 terahash
Il 31 dicembre, ultimo giorno del 2021, alle 15:30 esatte la Giunta comunale di Borgo d’Anaunia ha approvato un progetto tremendamente innovativo nonché molto caro al sindaco, Daniele Graziadei, un trentasettenne con importanti trascorsi lavorativi in campo informatico.
È stato infatti approvato l’accordo con la società IDM di Trento per la fornitura di 20 supercomputer, in partnership con la conterranea azienda Alps Blockchain, da installare nella centrale elettrica che, con i lavori già realizzati nella precedente estate per 70mila euro, è già stata approntata per accogliere un centro di supercalcolo della potenza di 100 terahash e del costo di 132mila euro per il mining di Bitcoin.
Il costo del noleggio del centro situato all’interno della centrale idroelettrica “Alta Novella” è stato fissato in 2,78 euro al giorno.
La potenza di calcolo dei 20 supercomputer sarà rivenduta a un corrispettivo di 0,10 centesimi per terahash al secondo.
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Daniele Graziadei: “Intendiamo vendere un quinto della produzione totale”
“La produzione della nostra centrale dipende al 100 per cento dalla portata del torrente, che diminuisce nei mesi invernali arrivando a toccare appena 70-80 kiloWatt. Proprio per cercare di massimizzare il profitto della ‘Alta Novella’ nei periodi più complicati, abbiamo deciso di vendere un quinto della produzione totale sotto forma di potenza di calcolo, e il restante al mercato libero”, ha spiegato Daniele Graziadei, primo Sindaco in Italia ad affacciarsi a questa tecnologia innovativa, parlando alla redazione di Nordesteconomia.
“Si tratta di una soluzione”, sottolinea il giovane primo cittadino, “che permette alla nostra amministrazione di dare un futuro chiaro all’impianto, offrendo stabilità anche al bilancio comunale proiettando la struttura verso un riammodernamento estremo, e facendola diventare un vero e proprio centro di supercalcolo della potenza di 4 petahash, ideale per l’estrazione di monete virtuali in maniera green”.
“Con questo progetto, noi di Borgo d’Anaunia puntiamo a diventare protagonisti nella promozione della Blockchain, come strumento per la ricerca e lo sviluppo sostenibile del Web 3.0, nonché di mettere a disposizione una tecnologia che permetta alla popolazione mondiale, che attualmente è esclusa dal sistema monetario tradizionale, di essere inclusa in esso”.
E ancora: “L’impianto permetterà di individuare nuove opportunità per potenziare l’attuale sistema elettrico della centrale puntando su un nuovo settore industriale, quello delle cripto”.
Protetto in blockchain c’è il marchio “Made in Motor Valley”
È Alps Blockchain l’azienda di Trento che punta al… “mining sostenibile”
Alps Blockchain è una realtà che realizza delle mining farm nelle centrali idroelettriche, proprio come quella di Borgo d’Anaunia.
L’azienda trentina si occupa di installare ciò che serve, le centrali mettono l’energia green e Alps Blockchain poi compra la potenza di calcolo prodotta dalla mining farm, rivendendola sul mercato.
In tal modo, il rischio del mining si riduce per il produttore, così come vengono anche semplificati gli aspetti operativi e burocratici per i produttori di energia, ai quali viene permesso il “green mining”.
In Italia, Alps Blockchain sta già collaborando con 18 impianti e altri stanno nascendo all’estero.
Vi sono collaborazioni presenti o in via di scrittura con 32 strutture, sia private che pubbliche. Ma l’azienda fondata da Francesco Buffa e Francesca Failoni stanno puntando anche alla realizzazione di impianti di proprietà.
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