Accenture Song: “Technology is Creative”, motto per l’innovazione

Nello slogan del fondatore David Droga la sfida di 3 miliardi di euro di investimenti, che hanno coniugato 80.000 talenti e 1496 brevetti di AI

Accenture Song: David Droga, CEO dell'azienda, sul palco del “Lumière” all’interno del Palais des Festivals di Cannes
David Droga, CEO Accenture Song, sul palco del “Lumière” all’interno del Palais des Festivals di Cannes (Foto: Patrizia Pfenninger)

David Droga arriva come una rock star sul palco del “Lumière” all’interno del Palais des Festivals di Cannes, come spesso accade da quando la sua azienda Droga5 è stato comprata da Accenture e lui è diventato il capo di Song, la struttura di comunicazione globale del gruppo di consulenza.
Il pubblico, composto da molti creativi, lo accoglie e abbraccia la sua ironia (“Hey, siete qui di lunedì mattina, in agenzia non succede spesso”), dopodiché riporta il tono sul registro “serietà” e ricorda quale è la sfida di Accenture Song: essere un Tech Powered Creative Group.
E con grande grazia spara tre slide che dicono, con gran schiettezza, che Song annuncia 3 miliardi di investimenti sull’Intelligenza Artificiale nei prossimi anni, aggiungendo che ha raggiunto 80.000 talenti e registrato 1496 brevetti di AI.
Dopo cinque minuti lascia il palco, presentando i suoi due collaboratori. Entra come una rock star, esce come un grande direttore d’orchestra.

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Lan Guan e Nick Law nel 2023 come nel 2017 perché lo scientist e il clown vanno di pari passo

Nei venti minuti successivi si alternano Lan Guan, Senior Managing Director, Technology, Global Lead of Data and AI, e Nick Law, Creative Chairperson.
E ripenso che già nel 2017 avevamo identificato in questa strana accoppiata, fra un tecnico e un creativo, scientist e clown, la chiave del futuro del nostro mestiere.
Infatti, il secondo esordisce senza dubbi: “Tech is creative”.
La storia racconta proprio che il media è nato molto tecnico, guidato ovviamente da persone molto tecniche.
La fotografia, ad esempio, è fatta di chimica, servono sviluppatori gestiti da chimici (e così di esempi ne possiamo trovare molti).
Ma poi, ovviamente, ai tecnici serve chi è capace di dare al media una grammatica che ne regoli le possibilità espressive, che sviluppi nuovi mondi.
Ora è Guan che racconta alla sala di quanto il Machine Learning è una relazione tra tecnologia e talento.
Sono i creativi che allenano la macchina e danno loro senso. E racconta mostrandoci in serie molteplici esempi legati allo sport di college, al design di interni, ad un importante esperienza fatta col governo inglese per gestire 30 milioni di comunicazioni l’anno che arrivano dal mondo della disabilità, per chiudere infine con il mondo della formazione.
Chiude il seminario Nick Law che cerca, come aveva suggerito David Droga in apertura, di ristabilire il corretto rapporto tra Generative AI e creatività.

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L’AI diventerà uno strumento di ispirazione, venendo usata come una vera interfaccia creativa

Non sarà un problema di automazione, ma di come aiutare, anche attraverso queste macchine, a “tirar fuori” un’idea dalla testa.
L’AI diventerà strumento di ispirazione, andrà usata come interfaccia creativa.
Ed il nuovo team creativo verrà influenzato, in che misura ci rimane ancora da scoprirlo (o viverlo), da questi strumenti.
Come quando negli Anni 60 “copy e art” lavoravano separati (poi qualcuno capì che era molto più utile unire le due teste in un dialogo creativo), allo stesso modo oggi, con un lavoro di “riverse engineering”, scopriremo come far nascere la magia dall’interazione fra team creativi iper–specialistici e macchine con un enorme data base.
Come copy ed art furono uniti, oggi stiamo tessendo un connubio simile tra storie e design: verranno unite dall’AI.
Bisogna fare attenzione che ogni aspetto dello stile, del gusto, dell’empatia venga rigorosamente mantenuto.
E al tempo stesso bisogna continuamente andare oltre, oserei dire “osare”, con questi nuovi strumenti di lavoro…
Il bello è assaporare la magia creativa che nasce ancora dal rapporto di (almeno) due.
La sfida e l’impegno con cui siamo confrontati oggi è    imparare a gestire e, soprattutto, costruire un nuovo tipo di processo creativo, che possa contemplare anche una conversazione tra umani e algoritmi di varia natura.

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Accenture Song: David Droga, CEO dell'azienda, nella platea del “Lumière” all’interno del Palais des Festivals di Cannes
David Droga, CEO Accenture Song, nella platea del “Lumière” all’interno del Palais des Festivals di Cannes (Foto: Patrizia Pfenninger)