NFT e arte digitale: l'evoluzione armonica che serve al mondo reale

Il boom dei Non Fungible Token ha puntato i fari sul loro grande contributo al mondo della cultura, ma adesso serve una visione sinergica

NFT: una Venere di Milo all'interno di blocchi di informazioni digitali
Una Venere di Milo all'interno di blocchi di informazioni digitali (Foto: iStock blackdovfx)

Sono trascorsi circa due anni da quando la casa d’aste Christie’s batté all’asta per la cifra record di 69 milioni di dollari un’opera dell’artista digitale Mike Winkelmann, in arte Beeple. La particolarità di quell’opera è che era digitale, appunto, e che venne acquistata in criptovaluta, gli Ether, svelando al mondo le infinite potenzialità di quelli che il mondo avrebbe imparato a conoscere come NFT, i “Non Fungible Token”.

Da allora gli NFT hanno iniziato un’apparentemente inarrestabile ascesa legata a doppio filo al mondo dell’arte. I certificati di autenticità digitale hanno reso possibile creare opere interamente digitali autentiche, originali e facilmente scambiabili grazie alla criptovaluta, nella stragrande maggioranza dei casi visuali. E hanno spalancato le porte di un nuovo mercato che, dopo una forte crescita, negli ultimi tempi sembra però avere subito una battuta d’arresto.

Secondo un recente studio condotto da Variety e GetWizer, la percezione e la concezione degli NFTnei primi sei mesi del 2022 è infatti cambiata: a luglio il 44 per cento degli intervistati riteneva si trattasse di un investimento rischioso, contro il 28 per cento di gennaio.

Principalmente perché dopo il boom iniziale, le persone hanno iniziato a guardare con più diffidenza verso gli NFT, complici anche alcuni episodi eclatanti che hanno contribuito a far crescere una sensazione negativa negli appassionati d’arte.

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NFT: Martin Mobarak, un noto “art alchemist”, ha bruciato un disegno di Frida Kahlo, “Il Fantasmones siniestros”, per farne un NFT
Martin Mobarak, un noto “art alchemist”, ha bruciato un disegno di Frida Kahlo, “Il Fantasmones siniestros”, per farne un NFT

Il caso di Martin Mobarak e del… disegno bruciato di Frida Kahlo

L’esempio più eclatante è quello che ha coinvolto Martin Mobarak, imprenditore e “art alchemist” che ha bruciato un disegno dell’artista messicana Frida Kahlo, Il Fantasmones siniestros, per trasformarlo in un Non Fungible Token: un’opera d’arte dal valore inestimabile distrutta per la creazione di 10mila NFT dal valore di 3 Ethereum ciascuno, circa 4.000 euro.

Un gesto che ha prevedibilmente suscitato un terremoto nel mondo dell’arte, accendendo il dibattito sulla relazione tra il mondo digitale e il mondo fisico e sulla necessità di trovare un modo per farli coesistere e far sì che si valorizzino a vicenda, anziché distruggersi o annullarsi. Così da evitare che la bolla dei Non Fungible Token scoppi, portando con sé tutte quelle potenzialità di cui ci si è accorti nel corso del tempo.

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"The last Rhino" è un'opera d'arte di Alexandra Daisy Ginsberg
“The last Rhino” è un’opera d’arte di Alexandra Daisy Ginsberg
(Visualizzaziome: The Mill)

“The Lost Rhino”, l’opera digitale sul rinoceronte bianco settentrionale

Un esempio virtuoso in questo senso, da contrapporre a quello di Mobarak, è quanto fatto dal Museo di Storia Naturale di Londra, dove i visitatori potranno presto interagire con una emozionante e realistica ricostruzione digitale di un rinoceronte bianco settentrionale, specie ad altissimo rischio di estinzione di cui a oggi esistono ancora al mondo soltanto due femmine. L’ultimo maschio, Sudan, è morto nel 2018, fattore che rende il rinoceronte bianco settentrionale uno degli animali più rari sulla Terra.

Proprio a questo animale è stata quindi dedicata “The Lost Rhino”, una mostra digitale curata da Alexandra Daisy Ginsberg che esplora come l’idea di un animale possa essere più potente dell’animale stesso. Attraverso quattro diverse raffigurazioni del rinoceronte, ciascuna solo una rappresentazione parziale di questa specie, la Ginsberg esplora i temi dell’estinzione, della tecnologia e dell’importanza della conservazione delle specie.

Un’opera d’arte digitale che contribuisce a creare consapevolezza e a suscitare riflessioni, sfruttando una proiezione a grandezza naturale di un rinoceronte bianco che lentamente prende vita, trasformandosi da pixel in un facsimile ad alta risoluzione, prima di scomparire. 

L’opera d’arte spinge a riflettere sull’urgenza e la propensione umana a creare nuove forme di vita invece di conservare quelle esistenti, ed è accompagnata da altre tre rappresentazioni imperfette del rinoceronte selezionate da Alexandra Daisy Ginsberg che esplorano diversi modi in cui l’animale in via di estinzione vive nella nostra immaginazione.

Si tratta di un facsimile di una stampa di Albrecht Dürer ampiamente copiata nel corso della storia, ma in realtà imprecisa, risalente al XVI secolo, un film che mostra le cellule di un cuore pulsante cresciute da cellule di Angalifu, un rinoceronte bianco settentrionale maschio morto nel 2014, e un esemplare di rinoceronte bianco meridionale tassidermico dalla vasta collezione del Museo, un membro della sottospecie di rinoceronte più strettamente imparentata con il bianco settentrionale, e quasi minacciata.

L’inclusione di questo esemplare esplora l’idea della tassidermia nelle collezioni come rappresentazioni degli animali, sostituti della cosa reale.

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Daisy Ginsberg: “Ogni copia è imperfetta, creata da umani per umani”

“‘The Lost Rhino’ riunisce in un’unica opera i manufatti delle collezioni del museo e altri elementi in una sorta di gabinetto delle curiosità contemporaneo”, ha riflettuto Alexandra Daisy Ginsberg.

“I filmati delle cellule cardiache cresciute da cellule di un rinoceronte morto che battono, l’eredità dell’immagine più copiata del rinoceronte e un rinoceronte tassidermizzato offrono diverse rappresentazioni di un rinoceronte. Ma tutti questi elementi sono, alla fine, sostituti della cosa reale, in questo caso un animale vivente. Ogni copia è imperfetta e creata da umani, per umani. Vivono tutti nella nostra immaginazione, forse più potentemente dello stesso animale vivente e respirante. Cos’è un rinoceronte? Anche se possiamo creare un rinoceronte completo, è ‘reale’ se è separato dal suo contesto naturale?”.

Nel caso di “The Lost Rhino”, mondo digitale e mondo reale non soltanto convivono, ma uno è necessario all’altro per dare vita a una riflessione sull’importanza di prendersi cura del mondo naturale, esplorando che cosa significa quando un animale è sull’orlo dell’estinzione e inizia a vivere solo nell’immaginazione umana. Ed è in questo senso che gli NFT possono rivelarsi preziosi, mantenendo viva memoria e attenzione.

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