L'arte degli antichi liutai rivive grazie a un trattamento con funghi

Alla musicista Irina Pak i collaudi di un violino “corretto” dall’EMPA alla muffa bianca per decompone in modo mirato le cellule del legno

Il violino "Caspar Hauser II" trattato con funghi verrà suonato da Irina Pak per un quinquennio (Foto: EMPA)
Il violino “Caspar Hauser II” trattato con funghi verrà suonato da Irina Pak per un quinquennio
(Foto: EMPA)

È sorprendente quali suoni magici si possano ottenere da un pezzo di legno trattato con funghi.
Un violino biotecnologico, il cui legname di risonanza è stato sviluppato all’EMPA in Svizzera, sta salendo con successo sul palco dei concerti di musica classica di tutta Europa con la brava e giovane artista Irina Pak.

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La muffa bianca punta a dare al "Caspar Hauser II" i suoni originali di Giuseppe Guarneri (Foto: EMPA)
La muffa bianca punta a dare al “Caspar Hauser II” i suoni originali di Giuseppe Guarneri
(Foto: EMPA)

A San Gallo si è ricreato un suono più caldo e più rotondo agendo sulla densità

Dal laboratorio al palcoscenico dei concerti: il passo è stato compiuto dal violino in “micolegno” “Caspar Hauser II”.
Nell’ambito di un progetto di ricerca a lungo termine, il team guidato da Francis Schwarze, uno scienziato dell’Eidgenössische Materialprüfungs- und Forschungsanstalt, ha infatti sviluppato un processo in cui un fungo della muffa bianca, sostanzialmente il salnitro che compare sulle pareti degli ambienti più umidi di molte abitazioni, decompone le cellule del legno in modo mirato.
Il processo consente di modificare le proprietà acustiche del materiale ligneo in maniera evidente.
Il fungo utilizzato riduce sostanzialmente la densità del legno rendendolo più omogeneo, il che tende a dare al violino oggetto dell’esperimento una sonorità più calda e più rotonda.
In questo modo, nel laboratorio Cellulose & Wood Materials dell’EMPA di San Gallo, è stato prodotto il cosiddetto “micolegno” che ha dato corpo al “Caspar Hauser II”.
Lo strumento è una copia esatta di un “violino Guarneri” del 1724.
L’antico strumento maestro fu costruito dal noto liutaio Bartolomeo Giuseppe Antonio Guarneri, detto del Gesù (1698-1744), a Cremona, a lungo capitale della produzione dei violini.
Come il suo contemporaneo Antonio Stradivari, egli creò nella città lombarda strumenti ricercati per il loro suono particolare.
Le prime analisi acustiche comparative dell’originale e della copia biotecnologica sono state molto promettenti.

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Un'illustrazione del liutaio Giuseppe Guarnieri accanto al maestro Andrea Gisalberti
Un’illustrazione del liutaio Giuseppe Guarnieri accanto al maestro Andrea Gisalberti

I primi test affidati a una giovane artista dell’Orchestra della Tonhalle di Zurigo

Affinché il “Caspar Hauser II” possa sviluppare un’anima unica parallelamente al suo corpo straordinario, lo strumento potrà sviluppare al meglio la propria “voce” suonando con costanza nei prossimi anni.
La violinista Irina Pak della Orchestra della Tonhalle di Zurigo ha recentemente ricevuto lo strumento in prestito dall’EMPA di Dübendorf.
Dal suo “luogo di nascita”, il violino biotecnologico potrà ora salire alla ribalta con la musicista russo-coreana per un lasso di tempo di cinque anni.
Durante questo periodo, l’evoluzione della qualità del suono sarà monitorata anche attraverso regolari test acustici.
“Sono molto contento che il nostro violino lasci la culla in laboratorio e possa dimostrare le proprie intrinseche qualità sul palcoscenico con un’eccellente musicista”, afferma Francis Schwarze.
L’anno scorso Walter Fischli, presidente del Consiglio di Amministrazione dell’omonima fondazione di Allschwil nel Cantone di Basilea Città, aveva donato all’EMPA il violino in legno di microfunghi “Caspar Hauser II”.
La fondazione sostiene da tempo il progetto di ricerca del Laboratorio Federale Svizzero per la Scienza e la Tecnologia dei Materiali e si impegna a promuovere i giovani talenti, costruendo appositi violini in “micolegno”.
Per celebrare la consegna dello strumento, Irina Pak ha avuto modo di conoscere il violino biotecnologico nella maniera più diretta e più immediata possibile: suonandolo.
La violinista ha fatto emergere dal nuovo violino suoni contemporanei e melodie barocche risalenti all’epoca in cui fu costruito il pezzo originale.

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La muffa bianca punta a dare al "Caspar Hauser II" i suoni originali di Giuseppe Guarneri (Foto: EMPA)
La muffa bianca punta a dare al “Caspar Hauser II” i suoni originali di Giuseppe Guarneri
(Foto: EMPA)

Da Novosibirsk la collaudatrice del “Caspar Hauser II” ispirato a Giuseppe Guarnieri

Irina è nata nel 1986 nella città siberiana di Novosibirsk da genitori coreani.
La madre e la sorella Olga l’hanno avvicinata al violino all’età di cinque anni: in quel momento, ha iniziato la propria formazione presso la scuola speciale di musica del Conservatorio di Stato della località natale.
Dopo ulteriori studi al Conservatorio Rimsky-Korsakov di San Pietroburgo, la Pak si è trasferita a Zurigo per proseguire la formazione all’Università delle Arti di Zurigo, dove ha avuto come insegnanti, tra gli altri, i leggendari Zakhar Bron e Ulrich Gröner, e dove ha ottenuto il diploma di concertista e solista con il massimo dei voti.
Inoltre, ha ricevuto ulteriori impulsi musicali in diversi masterclass internazionali.
Dalla prima partecipazione a un concorso all’età di nove anni, Irina Pak ha raccolto parecchie affermazioni a livello nazionale e internazionale ed è risultata subito vincitrice di concorsi per giovani violinisti, come quelli intitolati alla memoria di di Karol Lipiński e Henryk Wieniawski.

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Il violino "Caspar Hauser II" trattato con funghi verrà suonato da Irina Pak per un quinquennio (Foto: EMPA)
Il violino “Caspar Hauser II” trattato con funghi verrà suonato da Irina Pak per un quinquennio
(Foto: EMPA)

“Utile a evitare colli di bottiglia o carenze d’approvvigionamento di materiali pregiati”

Il progetto interdisciplinare si propone di migliorare le proprietà acustiche del legno di tiglio in modo riproducibile e in condizioni standardizzate.
“Questo tipo di modifica biotecnologica della base lignea potrebbe anche evitare colli di bottiglia o carenze di approvvigionamento di materiali pregiati”, ha aggiunto Schwarze.
L’obiettivo, sottolinea il ricercatore elvetico, è quello di trasformare una buona materia prima in un legno eccezionale, promuovendo così la costruzione di strumenti musicali tradizionali in Europa.
Il clima più freddo del XVI e XVII secolo faceva crescere gli alberi più lentamente.
Questo, secondo gli studioso della flora antica, aveva un’influenza anche sul suono dei violini costruiti all’epoca, che oggi i trattamenti con una soluzione micologica speciale consentirebbero di ricreare.
Sarebbe anche uno dei motivi per cui la qualità degli strumenti della famiglia Amati, di Giuseppe Guarneri o di Antonio Stradivari è ancora oggi inavvicinabile. L’attività dell’EMPA è finalizzata a porre rimedio a questo stato di cose…

I “buchi neri acustici” del legno come trappole per i rumori

Il violino "Caspar Hauser II" suonato da Irina Pak presso la sede EMPA di Dübendorf

Intervista al noto mecenate basilese della musica Walter Fischli (in lingua tedesca)

La muffa bianca punta a dare al
La muffa bianca punta a dare al "Caspar Hauser II" i suoni originali di Giuseppe Guarneri (Foto: EMPA)