La Battaglia di Morat sarà il più grande oggetto digitale al mondo

Il dipinto di oltre 1.000 metri quadrati di Louis Braun dello scontro del 1476 fra svizzeri e borgognoni diventerà un’immagine di 1,6 terapixel

Battaglia di Morat: un mock-up della digitalizzazione del grande dipinto
Una rappresentazione o mock-up dell’esito della digitalizzazione dell’enorme dipinto ad olio su tela “La Battaglia di Morat” del 1893 (Foto: eM+/EPFL)

La gita ufficiale 2023 del Consiglio Federale della Confederazione Elvetica era iniziata il 29 giugno scorso con una passeggiata lungo le rive dello Schwarzsee, nel Distretto friborghese della Sense, e con un incontro con il Consiglio Comunale di Plaffeien.
Non si è trattato di una scelta casuale, proprio perché carica di molti significati allo stesso tempo sul piano storico e tecnologico.
L’Esecutivo svizzero si è in seguito recato a Morat, capoluogo del Distretto di Lac, dove l’epopea della Vecchia Confederazione e dell’Europa intera, nonché un eccezionale progetto di digitalizzazione, sono stati al centro del programma proposto dal Presidente in carica del Paese rossocrociato, Alain Berset.
Il museo locale è dedicato in particolare alla Battaglia di Morat, la quale il 22 giugno 1476 segnò la fine delle grandi ambizioni di espansione verso est di Carlo il Temerario, Duca di Borgogna.
Oltre che di storia in senso stretto, nell’occasione si è parlato anche di un progetto davvero innovativo.
Lo storico Daniel Jaquet ha illustrato come il Laboratorio di Museologia Sperimentale del Politecnico Federale di Losanna intenda digitalizzare l’affresco panoramico di 10 metri e mezzo per centoundici metri dello scontro armato che si svolse a Morat.

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Battaglia di Morat: il restauro curato dal laboratorio “eM+” dell’EPFL
Il restauro dell’enorme dipinto ad olio “La Battaglia di Morat” curato dal Laboratorio di Museologia Sperimentale dell’EPFL
(Foto: eM+/EPFL)

Obiettivo record rivolto al 550esimo anniversario del fatto d’armi con l’aiuto di Phase One

L’intenzione è quella di realizzare entro il 2026, per il 550esimo anniversario della battaglia, l’immagine digitalizzata più grande al mondo e di consegnare alla Svizzera l’ennesimo record internazionale.
Sia i ricercatori sia il pubblico avranno in tal modo la possibilità di osservare il dipinto sotto nuovi punti di vista, per esempio sfruttando la possibilità di ingrandire singole scene, sulle quali sarà possibile fornire interessanti informazioni aggiuntive.
Dopo una breve mostra a Zurigo e Ginevra sul finire dell’Ottocento e all’Esposizione Nazionale Svizzera del 2002, la “Expo.02”, quest’epica opera d’arte ha trascorso gli ultimi vent’anni “nascosta” in un magazzino militare di Grolley nel Canton Friburgo, suddivisa nei tre rotoli che la compongono.

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Battaglia di Morat: un particolare del dipinto restaurato dall’EPFL
Un particolare del grande dipinto ad olio “La Battaglia di Morat” restaurato dal Laboratorio di Museologia Sperimentale dell’EPFL

Un’esperienza immersiva del XIX secolo “svecchiata” dal Politecnico Federale di Losanna

Dopo due mesi di lavori di conservazione e restauro, l’opera monumentale di Louis Braun, realizzata nel 1893 e pesante una tonnellata e mezza, sta per essere conservata per sempre attraverso i paradigmi e gli strumenti della trasformazione digitale.
Esperienza immersiva per eccellenza, l’arte del dipinto panoramico ha avuto i propri giorni di gloria nel diciannovesimo secolo.
Tuttavia, l’esposizione di opere monumentali analoghe alla Battaglia di Morat richiedeva edifici dedicati, di forma circolare, le cosiddette “rotonde”.
Con l’avvento e la diffusione della cinematografia, tale forma di comunicazione scomparve per sempre, passando di moda, e pochi panorami sono sopravvissuti e giunti sino a noi.
L’opera, che mostra in modo estremamente dettagliato la battaglia in cui i Confederati superarono militarmente i borgognoni, è infatti al centro di un progetto portato avanti dal 2022 dal Laboratorio di Museologia Sperimentale (eM+) del Politecnico Federale di Losanna, in collaborazione con la Fondazione per il Panorama della Battaglia di Murten.
Il progetto è stato avviato lo scorso anno. I ricercatori e le ricercatrici dell’EPFL hanno innanzitutto analizzato il panorama con l’obiettivo di conservarlo prima di iniziare il processo di informatizzazione vero e proprio.

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Battaglia di Morat: il restauro curato dal laboratorio “eM+” dell’EPFL
Il restauro dell’enorme dipinto ad olio “La Battaglia di Morat” curato dal Laboratorio di Museologia Sperimentale dell’EPFL
(Foto: eM+/EPFL)

127mila immagini scattate in tre mesi grazie a un eccezionale sensore da 150 milioni di pixel

Al termine di una sessantina di giorni di paziente lavoro di conservazione vero e proprio, il dipinto era atteso da ripetute sessioni fotografiche e dalla memorizzazione in forma numerica.
Entrambe le attività richiedono una grande piattaforma meccanica per lavorare sul dipinto.
Una fotocamera speciale, sponsorizzata dal produttore Phase One e dotata di un sensore da 150 milioni di pixel, è installata su una struttura mobile sviluppata a questo scopo.
In tre mesi di lavoro cattura circa 127.000 immagini.
Una volta assemblati in maniera organica, questi dati formeranno la più grande immagine digitale di un singolo oggetto mai creata dall’uomo.
Si stima che il lavoro completato consterà di 1,6 terapixel con una risoluzione di 1.000 punti per pollice o DPI.
Non soltanto: esso avrà una gamma di colori che va oltre lo spettro della luce visibile.

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Battaglia di Morat: un mock-up della digitalizzazione del grande dipinto
Una rappresentazione o mock-up dell’esito della digitalizzazione dell’enorme dipinto ad olio su tela “La Battaglia di Morat” del 1893
(Foto: eM+/EPFL)

Sarah Kenderdine: “Visualizzazione interattiva 3D a 360 gradi, con un diametro di 10 metri…”

“E naturalmente il nostro lavoro inizierà proprio da qui!”, esordisce con una perentoria affermazione la professoressa Sarah Kenderdine, direttrice del laboratorio “eM+” a Losanna, la quale intende trasformare il proprio lavoro in un vero e proprio progetto di ricerca e sviluppo, in un’eccezionale esperienza nel contempo interattiva e immersiva.
“Abbiamo sviluppato un sistema di visualizzazione interattiva 3D a 360 gradi, con un diametro di 10 metri”, ha seguitato.
“Questo sistema di visualizzazione è a un terzo della scala del panorama originale, ma è completamente interattivo e offre opportunità di visione senza precedenti. Vi proietteremo l’intero panorama, ma la risoluzione senza precedenti di 1000 DPI ci permetterà di ingrandire il soggetto pittorico più di quanto l’occhio nudo possa percepire, il tutto all’interno di un paesaggio sonoro dinamico e coinvolgente”.
E ancora: “Un framework di data science ci permetterà inoltre di interrogare l’enorme immagine per evidenziare, ad esempio, a quale esercito appartengono i vari soldati, o per caratterizzare le armi, le bandiere e gli scudi. Aumenteremo il quadro con ricostruzioni 3D di costumi, armamenti e altri oggetti, basandoci sulle più recenti tecnologie utilizzate dall’industria cinematografica”.
L’immagine massiccia consente anche un interessante lavoro di computer vision e di machine learning, che produce a propria volta strumenti per il restauro digitale.

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Battaglia di Morat: un particolare del dipinto restaurato dall’EPFL
Un particolare del grande dipinto ad olio “La Battaglia di Morat” restaurato dal Laboratorio di Museologia Sperimentale dell’EPFL

Daniel Jaquet: “Il panorama pronto nel 2024, cui seguiranno gli effetti di realtà aumentata…”

“Il lavoro di digitalizzazione e la creazione del gemello digitale proseguiranno sino alla fine dell’anno, consentendo di presentare il panorama in forma numerica e visibile a partire dal 2024”, spiega Daniel Jaquet, responsabile del progetto, “mentre gli effetti tridimensionali di realtà aumentata saranno aggiunti gradualmente in un secondo tempo”.
“Il nostro obiettivo è quello di riuscire a offrire un’ampia gamma di installazioni per il 550esimo anniversario della Battaglia di Murten, che è naturalmente atteso nel 2026”.
Le strutture museali partner dell’iniziativa che esporranno il gemello digitale del panorama sono il Museo di Morat, il Castello di Grandson e il Museo Storico di Berna.
L’installazione e il panorama della Battaglia di Morat sono stati però disponibili per una rara visione pubblica durante gli “Open Days” dell’EPFL, nel fine settimana del 29 e 30 aprile 2023.
Il lavoro di digitalizzazione e di costruzione del gigantesco file informatico continuerà sino alla fine dell’anno.

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Battaglia di Morat: il restauro curato dal laboratorio “eM+” dell’EPFL
Il restauro dell’enorme dipinto ad olio “La Battaglia di Morat” curato dal Laboratorio di Museologia Sperimentale dell’EPFL
(Foto: eM+/EPFL)

Il quadro fu star dell’Esposizione Nazionale in Romandia del 2002 all’interno del “Monolithe”

Alla vigilia della “Expo.02”, l’Esposizione Nazionale articolata nella Svizzera francofona attorno ai laghi di Neuchâtel, Bienne/Biel e Morat/Murten, si era constatato come gli strati di pittura si fossero induriti e screpolati e come l’umidità avesse inoltre provocato grinze e scolorimenti.
Una squadra di nove restauratori, diretta dal professore bernese Volker Schaible, si incaricò della sistemazione dell’immenso dipinto, testimonianza di un’antica guerra.
Una volta tornata agli antichi splendori, nel 2002 la tela fu infatti esposta all’interno del “Monolithe”, un cubo metallico alto 35 metri progettato dall’architetto francese Jean Nouvel.
La costruzione, situata sul lago a 200 metri dalla riva, fu raggiungibile per una visione in stile ottocentesco della Battaglia di Morat soltanto tramite imbarcazioni.

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Battaglia di Morat: un particolare del dipinto restaurato dall’EPFL
Un particolare del grande dipinto ad olio “La Battaglia di Morat” restaurato dal Laboratorio di Museologia Sperimentale dell’EPFL