È un tempio dell’innovazione il grattacielo più alto della Svizzera
Inaugurati a Basilea, alla presenza del Presidente della Confederazione Ignazio Cassis, i 205 m della Torre 2 della multinazionale Roche
Alla presenza del presidente della Confederazione Elvetica Ignazio Cassis, è stato inaugurato venerdì 2 settembre l’edificio più alto della Svizzera, un grattacielo che lascerà il segno nella storia e nei panorami industriali, scientifico-tecnologici ed economico-finanziari della Nazione rossocrociata.
Si tratta della Torre 2 del quartier generale della F. Hoffmann-La Roche AG, la multinazionale farmaceutica con sede a Basilea: un enorme fabbricato verticale la cui costruzione era cominciata nel 2017 su progetto del locale studio di architettura Herzog & de Meuron.
Alta 205 metri e organizzata su 50 piani in cemento armato e acciaio, più tre livelli sotterranei, essa ospiterà 3.200 posti di lavoro e sarà destinata prevalentemente a uffici e a laboratori chimici di ricerca, all’interno dei quali si svilupperanno i medicamenti destinati a curare le nostre malattie in un futuro molto prossimo.
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Severin Schwan: “Un luogo di dialogo e cooperazione serve alla creatività”
“La Svizzera è un hub di livello mondiale per l’innovazione. Il compito di tutti deve essere quello di mantenerlo tale!”, ha dichiarato Christoph Franz nel proprio discorso di inaugurazione dell’Edificio 2, che si sviluppa su una superficie di 83mila metri quadrati e con un volume di 342.600 metri cubi.
“Il compito che ci diamo è quello di mantenere la nostra posizione in questo contesto, di fare totalmente la nostra parte…”, ha seguitato il Presidente del gruppo Roche, un grande manager basilese dotato di nazionalità anche tedesca.
Severin Schwan, CEO della società, ha invece aggiunto: “L’Edificio 2 è un altro segno ben visibile dell’impegno di Roche a Basilea, la città in cui l’azienda è stata fondata oltre 125 anni fa. Lo stabile è stato concepito come un luogo di dialogo e cooperazione, uno dei presupposti fondamentali per la creatività e l’innovazione. È un’ulteriore pietra miliare nello sviluppo del nostro sito, che crea un ambiente moderno e altamente attraente per il nostro quartier generale”.
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Nell’autunno del 2024 c’è il nuovo centro ricerca e sviluppo da 1,2 miliardi
Grazie all’Edificio 2, tutti i dipendenti che hanno lavorato in diverse sedi della multinazionale a Basilea possono essere riuniti nel cuore del sito principale di proprietà della Roche.
L’eccellente infrastruttura della Bau 2 comprende una vasta gamma di postazioni di lavoro che facilitano diverse forme di attività delle maestranze: dal lavoro di squadra a impegni che richiedono un’alta concentrazione o a forme di lavoro ibride.
Il continuo sviluppo del sito sta procedendo secondo i piani: l’apertura del nuovo centro di ricerca e sviluppo è prevista per l’autunno del 2024. E la F. Hoffmann–La Roche AG sta investendo 1,2 miliardi di franchi svizzeri in questo progetto dalle gigantesche potenzialità: nel mirino delle priorità per l’avvenire, gli Edifici 4 e 5 (uffici e auditorium) e gli Edifici 6 e 7 (per i laboratori e le sale bianche).
Anche il piano di sviluppo per la riprogrammazione della sezione meridionale del sito Roche viene portato avanti in stretta collaborazione con le autorità della metropoli renana.
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550 milioni di franchi di investimento e tecniche antisismiche da… record
Costata 550 milioni di franchi svizzeri e dotata di tutte le più avanzate tecnologie funzionali alla ricerca della massima sostenibilità ambientale, la costruzione avrà la capacità di resistere a terremoti di magnitudo fino a 6,9 gradi della scala Richter, che statisticamente nell’area si verifica una volta ogni mille anni.
In una classifica dominata in Europa dal Laktha Center di San Pietroburgo in Russia dall’alto dei propri 462,50 metri e nel mondo dai 729,80 m di altezza del Burj Khalifa di Dubai negli Emirati Arabi Uniti, la Svizzera svetterà nella storica e industriale metropoli multiculturale al confine con Francia e Germania.
“Die Schweiz ist ein Innovationsstandort von Weltklasse. Dass dies so bleibt, muss die Aufgabe aller sein!”, sagte Christoph Franz heute in seiner Rede zur Eröffnung von Bau 2.#RocheBasel #Innovationsstandort pic.twitter.com/CAin3H6bcz
— Roche Schweiz (@roche_schweiz) September 2, 2022
“Eravamo arrivati alla conclusione che fosse meglio concentrare il volume delle nostre attività in un unico edificio”, ha affermato Jürg Erismann, direttore della sede F. Hoffmann–La Roche AG di Basilea-Kaiseraugst, lasciando presagire la nascita di un nuovo e vasto parco naturale negli spazi lasciati di fatto liberi dall’elevazione verticale, anziché dall’estensione orizzontale, degli uffici dell’impresa.
La Bau 2 ricorda da vicino la prima Torre Roche (o Edificio 1 del complesso), completata nel 2015 e anch’essa progettata dai medesimi architetti elvetici Jacques Herzog e Pierre de Meuron, benché con un’altezza di “appena” 178 metri.
Esise una lounge al 47esimo piano, il più alto regolarmente accessibile, a circa 190 metri sul livello del suolo.
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Riscaldato col calore di scarto dei cantieri e raffreddato con acqua di falda
Grazie a tecniche di costruzione innovative e a un concetto energetico all’avanguardia, è uno dei grattacieli più sostenibili al mondo.
Un funzionamento altamente efficiente può ridurre significativamente le emissioni di CO2 rispetto agli edifici per uffici convenzionali.
Riscaldato dal calore residuo del cantiere e raffreddato dall’acqua di falde freatiche, l’edificio per uffici è in assoluto fra i più sostenibili ed efficienti dal punto di vista energetico, raccordandosi così nel concreto a temi di straordinaria attualità.
Esso è stato progettato secondo un modello di postazione di lavoro senza scrivanie fisse, cioè secondo il principio del cosiddetto “open space”.
An der Spitze der #Innovation: Mit 205 Meter ist der @roche_schweiz Bau 2 nicht nur das höchste Gebäude der #Schweiz, sondern auch eines der nachhaltigsten Bürohochhäuser der Welt Herzlichen Glückwunsch zur Eröffnung und danke für die Einladung! pic.twitter.com/5BJm0DyvaA
— Ignazio Cassis (@ignaziocassis) September 2, 2022
La facciate sono molto efficaci dal punto di vista dei consumi grazie a una percentuale del 50 per cento di vetro e a un sistema intelligente di tende che riconoscono la posizione del sole, ma non soltanto: all’interno dell’intero stabile, le lampade sono tutte a LED ad alta efficienza, però con l’aggiunta di una funzione di illuminazione intelligente.
Gli ascensori hanno un controllo della selezione della destinazione allo scopo di recuperare energia fino alla misura del 35 per cento.
La costruzione è a basso impatto inquinante, tanto più che sono stati testati oltre 850 materiali diversi.
Un deposito per biciclette nel seminterrato dà spazio alla possibilità di ricoverare i mezzi di almeno 400 dipendenti, comprese le stazioni di ricarica elettrica per le e-bike.
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Un tour de force cominciato nel novembre 2016 dai fabbricati più vecchi
Gli Edifici 2 e 1 condividono la stessa tecnica di costruzione, ma non soltanto: nel 2018 la costruzione più vecchia ha ricevuto il “Seismic Award” per la progettazione di fabbricati capaci di resistere alle scosse di un violento terremoto.
È nell’ottobre 2014 che l’azienda farmaceutica F. Hoffmann-La Roche AG aveva annunciato l’intenzione di costruire una seconda Torre, un po’ più alta, dopo la realizzazione del primo “colosso” d’acciaio e di cemento armato.
In seguito alla mancanza di obiezioni al piano di sviluppo del sito settentrionale nel quartiere Wettstein, la società farmaceutica basilese ha presentato la domanda di costruzione per un secondo grattacielo.
Nel novembre 2016 è iniziata la demolizione degli edifici meno recenti dell’area di proprietà della multinazionale per far posto alla nuova Roche Tower 2.
All’inizio del 2019, la costruzione dell’edificio era iniziata molto celermente, raggiungendo nel luglio del medesimo anno lo sviluppo di dodici piani e i 58 metri di altezza.
Verso la fine di novembre 2019, il grattacielo aveva toccato i 90 metri e nel luglio 2020 già un’altitudine di centosessanta.
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Nell’autunno del 2020 il sorpasso in altezza fra le Torri nella città renana
Nell’autunno 2020, la Torre Roche 2 aveva superato di tre metri la Torre Roche 1, segnando un fatto a dir poco epocale.
Nel dicembre 2020, l’Edificio 2 dell’agglomerato della coppia di Bau Roche a Basilea aveva sfiorato l’altitudine massima individuata dal progetto edilizio, ovvero 205 metri.
Allo stesso tempo, il rivestimento della facciata, gli arredi interni e i servizi del grattacielo renano erano stati completati fino al 36esimo piano, circostanza preliminare all’inaugurazione definitiva avvenuta alla fine dell’estate 2022.
Prima ancora che la costruzione del secondo immobile fosse stata completata, la Roche stava però già progettando un… terzo edificio.
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In arrivo un terzo stabile proiettato a 221 metri (e 4.000 impiegati in più)
Secondo una dichiarazione rilasciata proprio il 2 settembre da Jürg Erismann, direttore della sede F. Hoffmann–La Roche AG di Basilea-Kaiseraugst, la Bau 3 avrà un’altezza massima di 221 metri e affiancherà i due stabili esistenti: la Bau 2, appena completata, e la Bau 1.
Inizialmente l’azienda farmaceutica svizzera aveva pensato di realizzare una terna di grattacieli di elevazione inferiore, dopodiché le circostanze sono cambiate, anche a livello politico.
Con i cantieri operativi oggi e quelli attesi domani, il numero di dipendenti della casa farmaceutica nella città basilese è destinato a passare in totale da seimila a diecimila circa.
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Soluzioni di “smart building” per incentivare il lavoro libero e la socialità
Ciò che era già previsto all’inizio del progetto è stato rafforzato dalla pandemia di COVID-19: la statica postazione di lavoro individuale, che può essere temporaneamente trasferita in un home office, lascia il posto a zone di creatività, comunicazione e collaborazione.
L’Edificio 2 supporta in modo ottimale i nuovi mondi lavorativi ibridi.
L’utilizzo aggiuntivo di soluzioni di smart building, ad esempio, consente di utilizzare in modo ottimale l’infrastruttura e di trovare zone di lavoro libere o di incontrare informalmente i colleghi.
“Il lavoro da remoto sarà un elemento essenziale del futuro, tuttavia il posto di lavoro tradizionale rimarrà al centro dell’attenzione, conserverà il ruolo che la storia gli ha sempre assegnato. Ed è proprio per questo che noi della Roche intendiamo creare un ambiente accattivante per le proprie maestranze, scientifiche e no…”, ha chiosato.
L'area della Torre 2 della multinazionale Roche a Basilea vista da lontano
L'area della Torre 2 della multinazionale Roche a Basilea vista da vicino
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