Intelligenza artificiale e guida autonoma: il motorsport corre al buio
La monoposto Dallara AV-21 dell'Indy Autonomous Challenge in azione in autodromo nell’oscurità, individuabile soltanto da strisce di luci LED
Niente fari, niente luci della pista, niente pilota.
La monoposto Dallara AV-21 dell’Indy Autonomous Challenge è infatti notoriamente gestita da algoritmi di Intelligenza Artificiale.
È il software a prendere tutte le decisioni, e così la vettura è stata capace di un prodigio che riesce soltanto a taluni animali notturni.
Il team bavarese IAC TUM è stato in grado di mostrare come funziona la più avanzata auto da corsa a guida autonoma, e lo ha fatto nell’oscurità più completa del Las Vegas Motor Speedway.
Alcune strisce di luci LED applicate alla carrozzeria evidenziano, in un filmato realizzato per l’occasione nel gennaio 2022, la posizione della vettura da corsa del Costruttore di Varano de’ Melegari in azione ad alta velocità nel buio pesto, realizzando un vero e proprio prodigio della tecnica.
In Nevada la macchina ha girato “alla cieca” senza alcun problema, con partenza ed arrivo perfetti, e c’è riuscita a una media di 100 miglia orari, equivalenti a 160 km l’ora.
Record: la Dallara “autonoma” di PoliMOVE a quasi 312 orari!
Così il Governo elvetico intende consentire la guida automatizzata
Grazie agli innovativi sensori LIDAR una fotografia in 3D dell’ambiente circostante ogni 50 millisecondi
La localizzazione è in effetti il mattoncino base senza il quale la macchina non saprebbe dove si trova e non potrebbe muoversi, ma sull’ovale statunitense tutto ha girato al meglio.
Quando il GPS ad alta precisione funziona perfettamente, il problema è relativamente semplice, ma a fare la differenza nella guida autonoma sono sempre di più i LIDAR.
Acronimo dall’inglese Light Detection and Ranging o Laser Imaging Detection and Ranging, esso è un sensore che segue una scansione completa a 360 gradi, con anche 30 gradi verticali, eseguendo una fotografia completa in 3D dell’ambiente ogni 50 millisecondi.
I LIDAR stanno evolvendo rapidamente. Sono i sensori laser più costosi allo stato attuale, ma anche i più sofisticati ad essere impiegati nella guida autonoma, e hanno assolto alla loro funzione.
In una App le tecniche di guida di conducenti e top driver
Video, l’auto a guida autonoma che “riproduce” il conducente
Nell’aprile 2023 la velocità record di 311,9 km l’ora sulla fettuccia del Kennedy Space Center della NASA
Il 27 aprile 2023 si era fatta la storia.
Sulla pista del Kennedy Space Center della NASA in Florida, la più lunga al mondo (più di 5 km) e luogo iconico della struttura di lancio e atterraggio degli Space Shuttle, la Dallara AV-21 del Politecnico di Milano aveva battuto l’ultimo record mondiale, come macchina con guida del tutto autonoma.
Vincere lo “Autonomous Challenge” a Las Vegas, nel gennaio 2023, non era dunque bastato al team del PoliMOVE, impegnato a trasformare gli algoritmi in perfetti piloti.
E mentre “AstroSamantha” partiva per la Stazione Spaziale Internazionale, la monoposto, battezzata Minerva in onore della missione della Cristoforetti, la monoposto emiliana ha frantumando un record che resisteva dal 2019, toccando i 309,3 km/h.
Dopo due giorni di prove, è infatti arrivata la grande soddisfazione per il professor Sergio Savaresi, team leader del progetto, e per Filippo Parravicini, Alberto Lucchini, Andrea Ticozzi, Andrea Marcer e Cole Frederick che di quel gruppo di lavoro sono i membri, quando la media dei due passaggi in direzioni opposte (come da regolamento del Guinness World Record) ha raggiunto i 309,3 km/h
Il passaggio più veloce aveva sfondato addirittura il muro dei 310 all’ora, con uno splendido 311,9 km l’ora.
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