Ma il blog serve?

Storia di uno spider sull’orlo di una crisi di nervi

Questa è una domanda che mi viene rivolta spesso e ogni volta rispondo nello stesso modo: dipende. Dipende dal settore di appartenenza, dipende se hai qualcosa da dire, dipende se hai qualcosa da scrivere, dipende se riuscirai a trovare il tempo per scrivere, dipende se hai budget a disposizione per delegare l’analisi e la stesura dei testi, dipende se riesci a capire le logiche che ruotano attorno all’attività di blogging. Ecco, ma quali sono le logiche che ruotano intorno all’attività di blogging?

In questo articolo ti racconterò una storia, un po’ folcloristica forse, ma servirà a farti capire in maniera spiccia come lavorare seriamente col blog e come trarne vantaggio in termini seo.

Il mio vicino di casa, il Sig. Francesco

Quando abitavo dai miei, nell’appartamento a fianco c’era una coppia di anziani. Lui si chiamava Francesco e la moglie Maria. Il signor Francesco stava perennemente in casa con le scarpe perché era costretto a fare su e giù dalla cantina, dove, da buoni meridionali, tenevano la riserva (per un esercito) di prodotti alimentari per ogni evenienza, come olio, salsa, sottaceti, pomodori secchi sott’olio, melanzane sott’olio, e così via…

La meta del signor Francesco non era solo la cantina ma tutti i negozietti del quartiere e i vari supermercati. In qualsiasi momento della giornata il signor Francesco doveva farsi trovare pronto ad “eseguire l’ordine”, ovvero andare a comprare l’ennesimo ingrediente che occorreva alla ricetta improvvisata della moglie Maria. Infatti, in casa stava sempre col cappotto, perché, come diceva lui, doveva essere sempre “pronto a partire”. Secondo me era più pronto “a scappare” ma questo rimaneva un mio misero punto di vista.

Nella mia vita di persone ne ho conosciute parecchie ma credo che la signora Maria fosse la più grande rompicoglioni che abbia mai incontrato. Ma si volevano molto bene e questo, tuttavia, rimaneva la cosa più importante. Ad ogni modo, mi è sempre rimasto il tarlo di come il signor Francesco non sia mai impazzito, ovvero non abbia mai perso la calma, se non perlomeno davanti a noi, se non in maniera palese e piazzista. L’unica cosa che però negli ultimi anni gli capitò fu quello di iniziare a soffrire di un forte disorientamento, ovvero anziché recarsi al negozietto sotto casa andava in cantina, oppure anziché andare al supermercato entrava in auto e dopo il giro del quartiere tornava a casa, dimenticandosi perché fosse uscito di casa. Però dai non era così allarmante, avendo superato gli 80 rimaneva tutto abbastanza giustificabile.

Ma il blog serve?

Ora torniamo all’attività di blogging. Quando tu decidi di inserire un blog nel tuo sito nella maggior parte dei casi lo fai perché lo vedi fare al tuo concorrente, oppure perché ti viene detto di fare, oppure (caso più frequente) perché qualcuno ti ha detto che a Google piacciono i siti dinamici, ovvero che predilige quei siti dove c’è “movimentazione editoriale”. Nulla di tutto ciò. Gli articoli del tuo blog devono innanzitutto rispondere a delle domande precise, sviluppate intorno a query informative, intercettando le richieste da parte degli utenti. Ma non solo. Attraverso l’attività di blogging tu maturi la tua brand reputation e soprattutto, hai la possibilità di farti pubblicità a costo zero, perché l’unica forma di investimento è il tuo tempo e le tue conoscenze. Ma restiamo sul focus. Il blog, oltre a tutte queste cose belline rinforza il contesto in cui si trova il tuo sito web, creando una sorta di “imbottitura”. Più è grande, resistente e fatta bene questa imbottitura, migliore saranno le probabilità che il tuo blog possa intercettare il tuo pubblico. Ma c’è un però… I contenuti non dovranno essere creati a caso, occorrerà fare sicuramente un’analisi preventiva delle keywords per capire quali sono quelle con volume di traffico maggiore; oppure navigando tra i gruppi social capire quali sono i topic più discussi, che suscitano quindi più interesse; oppure possono essere argomenti che conosci e che vuoi divulgare, ma la cosa più importante è la struttura dei link.

Uno spider chiamato Francesco

Spesso vedo le pagine degli articoli linkati tra loro senza senso, senza uno scopo ben preciso. Trovo link piazzati lì semplicemente perché nel testo è stata trovata una parola che potrebbe essere collegabile ad un altro articolo. Ecco, potrebbe, ma non perché veramente occorre farlo. Il lavoro di blogging deve assolutamente seguire la struttura del sito, perciò, se per esempio abbiamo una pagina dei servizi che è quella che vogliamo spingere e far vedere di più rispetto alle altre è quella che deve essere collegata dall’articolo del blog, non altri tipi di intervento. Oppure, un altro metodo potente potrebbe essere che due o tre articoli puntano ad un quarto articolo e quest’ultimo linka la pagina del servizio che vogliamo promuovere. Quindi lo scenario sarà che il quarto articolo riceverà le attenzioni da parte di Google e puntando sulla pagina che ci interessa dirigerà lo spider di Google verso la pagina del servizio. Diversamente non aiuteremmo lo spider di Google a seguire il tracciato che vogliamo fargli seguire ma anzi, lo faremmo disorientare e impazzire, senza fargli capire cosa esattamente deve fare, che struttura e percorso seguire, col rischio di privilegiare nelle migliori delle ipotesi un articolo del blog, magari meno rilevante, anziché la pagina che davvero ci interessa e che ci aiuterebbe a monetizzare e convertire meglio.

Conclusione

Quindi alla domanda: ma il blog serve? la risposta è sicuramente si ma solo se fatto in modo serio e strategico, altrimenti, anziché migliorare la tua strategia sul web, andresti solo a perdere tempo ottenendo sicuramente più danno che guadagno.