Se per gli escursionisti non è più l’aria, bensì la... App di montagna

Tradizione e tecnologia possono convivere e, anzi, agevolare l’esperienza delle camminate sulle cime, però a patto di dare un aiuto concreto

App di montagna: Creste del Resegone
Marco Cimmino, storico ed editorialista di Innovando.News, alle prese con una camminata sul Sentiero delle Creste del Resegone, in Lombardia

Poche cose rappresentano la tradizione come la montagna.
Quelle rocce di granito, i pinnacoli calcarei, la stordente vastità degli azzurri e dei grigi, danno all’uomo la sensazione di essere piccino e, al contempo, di trovarsi al cospetto di qualcosa di immutabile, se non di eterno.
La montagna, in altre parole, ricorda agli uomini la loro fragilità e la loro modestissima importanza, nell’universo.
Anche l’andar per monti, sia pure con l’elaborazione di nuove tecnologie e di nuove tecniche, dal rampone al free climbing e dalla piolet traction al Gore-Tex, in fin dei conti, viene percepito come un atto senza tempo.
È un gesto tradizionale, in cui l’alpinista sfida, prima di tutto, se stesso e, poi, la natura.

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App di montagna: Punta Cermenati
L’accesso a Punta Cermenati sul Resegone in Lombardia

L’innovazione s’insinua dove non ci aspetta e non va trattata come un mero capriccio

Va da sé che, nell’andare in montagna, l’apporto di certe forme di elettronica o di informatica possa apparire nullo, quando non inappropriato.
L’immagine di un escursionista che, sulla vetta, si metta a chattare col cellulare, in fondo un po’ ci disturba, come se lo vedessimo fumare una sigaretta.
Diciamoci la verità: la montagna è una specie di religione e, come tutte le religioni, ha i suoi riti e il suo catechismo.
Eppure, come sempre, l’innovazione s’insinua anche dove non ce l’aspetteremmo e ci dimostra come si possano sempre conciliare le esigenze della modernità con quelle tradizionali.
Facciamo due esempi di applicazioni veramente utili per l’escursionista, tanto basico quanto avanzato.

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“PeakFinder” per riconoscere i picchi montuosi e contribuire a un buon orientamento

La prima si chiama, senza troppa fantasia, PeakFinder e permette di sapere il nome delle varie cime, semplicemente inquadrandole.
Uno potrebbe chiedersi: vabbè, ma che te ne importa di sapere i nomi delle varie cime e cimette? Invece te ne importa, eccome!
In primo luogo, per una questione di orientamento: non a caso, su moltissime vette alpine si trova la riproduzione di un panorama a 360 gradi con i nomi delle diverse montagne.
L’orientamento, in montagna, è importantissimo: se gli Italiani ad Adua avessero posseduto anche soltanto una cartina decente, probabilmente, avrebbero evitato la più clamorosa batosta della storia coloniale europea.
Ma, senza entrare nel campo della dottrina militare, il poter riconoscere a colpo sicuro le varie vette del circondario permetterebbe, quantomeno, di evitare quelle clamorose figure da imbecille che contraddistinguono il turista saputello: quello che, richiesto, addita con sicurezza la Presanella dicendo che è l’Adamello o la Croda Rossa spacciandola per la Marmolada.
Insomma, una applicazione del genere è utile, sia dal punto di vista, diciamo così, geoturistico, che da quello semplicemente sociale: ci evita di fare la parte del fesso.

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“Outdooractive” sorgente di mappe online e offline per districarsi sui sentieri montani

L’altra applicazione di notevole interesse riguarda l’utilizzo di mappe online e offline per i sentieri montani: ce n’è diverse versioni e io vi suggerisco Outdooractive perché offre molte funzioni ed è intuitiva quanto basta.
In questo modo, il cellulare può efficacemente sostituire le maledette cartine pieghevoli, che non riesci mai a ripiegare, che sono sempre bucate nel punto che ti occorre e che, regolarmente, scatenano un temporale quando le apri.
Insomma, un’applicazione che ti indichi il sentiero, i dislivelli, lo sviluppo, il rifugio, e perfino l’acqua lungo il percorso, è decisamente comoda.
E, siccome camminare per ore in montagna è già, di per sé, piuttosto scomodo (anzi, è proprio quella una delle ragioni per cui lo facciamo) essere messi a proprio agio, perlomeno sul versante cartografico, è una facilitazione di non poco conto.
Senza contare l’utilità di sapere immediatamente da che parte svoltare, quando i sentieri si biforcano o si intrecciano e non sempre i segnavia del Club Alpino di turno sono di chiarissima lettura: trovarsi sotto la parete della Sfinge, anziché sui verdi pascoli di qualche amena vallata fa tutta la differenza del mondo.

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App di montagna: Forcella 11, nelle Crode di Sesto
Marco Cimmino, storico ed editorialista di Innovando.News, alle prese con una camminata sul Sentiero alla Forcella 11, nelle Crode di Sesto in Alto Adige

Perdersi da ragazzini in qualche social si può, a patto di arrivare a casa sani e salvi

Dunque, come credo di aver dimostrato, la tecnologia in montagna non è il babau: non va demonizzata, ma, come sempre, va presa per quello che è, ovvero un sussidio che ci aiuta in determinate circostanza. Nulla di più e nulla di meno.
Se, poi, un ragazzino si perde su qualche social, seduto su di un sasso, poco male: l’importante è che arrivi sano e salvo fino in cima.
Come sempre, la filosofia di questa rubrica è quella di innovare senza stravolgere.
Tanto, le montagne sono sempre lì ad aspettarci e non esiste ancora un’applicazione che ti risparmi la faticaccia infame dell’ascensione.

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Il funzionamento della App “Outdooractive” per Android e iOS

Il funzionamento della App “PeakFinder” per Android e iOS

L'ascesa virtuale al Cervino di "Red Bull The Edge Matterhorn" - il teaser (in lingua tedesca)

L'ascesa virtuale al Cervino di "Red Bull The Edge Matterhorn" - le interviste (in lingua tedesca)

L'ascesa virtuale al Cervino di "Red Bull The Edge Matterhorn" - la tecnica (in lingua tedesca)

L'ascesa virtuale al Cervino di "Red Bull The Edge Matterhorn" - il teaser (in lingua francese)

L'ascesa virtuale al Cervino di "Red Bull The Edge Matterhorn" - le interviste (in lingua francese)

L'ascesa virtuale al Cervino di "Red Bull The Edge Matterhorn" - la tecnica (in lingua francese)

App di montagna: Strada degli Alpini
La Strada degli Alpini nelle Dolomiti di Sesto in Alto Adige