Taxi volanti: è la svolta green della mobilità urbana?
All'esordio nel 2024 e 2025 nei cieli d'Europa veicoli a decollo e atterraggio verticale, cui guardano con interesse Airbus, Boeing e Uber
L’idea di poter volare direttamente dall’aeroporto di Fiumicino a piazza Navona, senza dover affrontare il traffico urbano o i mezzi pubblici affollati, potrebbe sembrare fantascienza. Tuttavia, questo scenario futuro potrebbe diventare realtà molto presto.
Nel 2024 e 2025, infatti, sono previsti i primi decolli dei taxi volanti nelle città europee, portando una vera e propria svolta nel trasporto urbano.
I taxi volanti sono veicoli a decollo e atterraggio verticale (VTOL) che possono decollare e atterrare come elicotteri, ma volare come aerei. Questa tecnologia sta attirando sempre più l’attenzione di aziende e investitori in tutto il mondo, che vedono in essa una soluzione per il traffico urbano e un modo per ridurre l’inquinamento e l’emissione di gas serra.
L’adozione dei taxi volanti potrebbe avere un impatto significativo sul modo di spostarsi nelle nostre città, consentendo di ridurre i tempi di viaggio, migliorare l’efficienza del trasporto e ridurre l’inquinamento.
Potrebbe anche aumentare l’accessibilità alle aree urbane meno servite dai mezzi pubblici e di conseguenza migliorare la qualità della vita dei cittadini. Ci sono però ancora numerose incognite riguardo a questa tecnologia e una di queste è proprio legata alla loro effettiva sostenibilità.
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I taxi volanti sono progettati per essere utilizzati come mezzi di trasporto urbano, per fornire un’alternativa rapida e decongestionare il trasporto su strada. Allo stesso tempo, le aziende produttrici li hanno anche spesso promossi in chiave green, sostenendo che questi velivoli possano ridurre l’impatto ambientale del trasporto urbano.
A metà tra un drone e un elicottero, possono essere progettati per trasportare diversi passeggeri, a seconda delle dimensioni e delle caratteristiche. Alcuni progetti prevedono l’utilizzo di velivoli più piccoli per il trasporto di uno o due passeggeri, mentre altri più grandi possono trasportare fino a una dozzina di passeggeri.
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Dal Giappone agli Stati Uniti, passando per l’Italia sono moltissime le aziende che stanno testando la mobilità urbana via aerea – oltre 250 progetti sono stati avviati tra il 2019 e il 2022.
Uber, ad esempio, sta sviluppando un servizio di taxi volanti chiamato Uber Air, con l’obiettivo di offrire voli di trasporto urbano a corto raggio entro la fine del decennio. Anche Airbus e Boeing stanno investendo nella tecnologia VTOL.
L’Italia è stata tra le prime nazioni a puntare su questo nuovo strumento di mobilità urbana. Una delle aziende che solcherà i cieli della capitale italiana è la tedesca Volocopter, il cui modello di taxi Volocity è stato protagonista del volo inaugurale sperimentato proprio a Roma lo scorso ottobre, forte di un accordo tra l’azienda, Aeroporti di Roma e Atlantia.
Volocopter prevede d’istituire i primi voli commerciali a Parigi e Singapore nel 2024. Un’altra azienda tedesca, Lilium, ha recentemente chiuso un accordo con la compagnia di jet privati GlobeAir per l’acquisto di 12 velivoli da mettere a disposizione dei propri clienti in Italia e nel Sud della Francia.
In Italia, il Piano Strategico Nazionale dell’Ente Nazionale per l’Aviazione Civile (ENAC) prevede la realizzazione di due vertiporti urbani e due aeroportuali a Milano e Roma, e ulteriori strutture a Torino, Venezia, Bari e Cortina d’Ampezzo, dove si spera di vedere i mezzi operativi per le Olimpiadi invernali di Milano-Cortina del 2026.
SEA, la società che gestisce gli aeroporti di Milano Linate e Malpensa, è allo studio del progetto da due anni insieme all’azienda Skyports, con l’obiettivo di concludere i primi test l’anno prossimo.
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Nella loro versione “green” i taxi volanti sono mezzi elettrici a decollo e atterraggio verticale (eVTOL, acronimo di Electric Vertical Take-Off and Landing), dotati di motori che permettono loro di decollare e atterrare verticalmente, senza la necessità di una pista di decollo o di una lunga distanza di rullaggio e atterrando in maniera simile a un elicottero.
Il primo requisito per far sì che questa tecnologia sia sostenibile dunque, è che venga proposta nella modalità interamente elettrica.
Sono in molti a chiedersi se, oltre ad alleggerire le nostre strade, i nuovi taxi del cielo contribuiranno anche a ridurre le emissioni di CO2. I dati Ispra rivelano che il settore dei trasporti in Italia è responsabile di un quarto delle emissioni di gas serra.
Di queste, oltre il 90% sono da imputare al trasporto su gomma. Puntare sui taxi volanti elettrici potrebbe rappresentare una svolta green per il trasporto urbano?
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Le sfide green e “politiche” dei taxi volanti
Gli eVTOL sono, in effetti, progettati per avere un impatto ambientale inferiore rispetto ai mezzi di trasporto tradizionali. Essendo alimentati da batterie elettriche non emettono sostanze inquinanti ma ci sono ancora alcune incognite da risolvere per quanto riguarda la loro impronta ecologica. Ad esempio, la produzione di batterie per questi veicoli può essere inquinante e potrebbe richiedere grandi quantità di materie prime.
In quanto velivoli elettrici, potrebbero essere una soluzione più sostenibile per il trasporto urbano a patto che siano alimentati da fonti energetiche rinnovabili e che siano progettati per ridurre l’impatto acustico.
L’azienda Lilium, ad esempio, dichiara che i propri modelli viaggiano nella direzione di una decarbonizzazione del trasporto aereo, dal momento che non emettono emissioni inquinanti e sono progettati per ridurre al minimo l’inquinamento acustico. È importante notare che l’effettiva sostenibilità dipenderà dalla loro diffusione e dalle tecnologie utilizzate, e potrebbe essere necessario un monitoraggio costante per valutarne l’impatto ambientale reale.
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Quasi sicuramente i taxi volanti faranno presto la comparsa nelle nostre città, ma la loro diffusione su larga scala appare ancora lontana. I test dovranno concludersi e in seguito sarà necessario regolamentare il settore e stilare protocolli ad hoc.
Nel frattempo, è necessario cercare di fare il possibile per rendere più sostenibile e pulito il sistema dei trasporti, per ridurre le emissioni e fare in modo che le nostre città diventino più sane e vivibili. Ben vengano dunque i progetti di car sharing, le e-bike e gli autobus a emissioni zero.
Ma anche pavimentazioni stradali ecologiche e durature, come quella di Terra Solida, azienda leader nelle pavimentazioni ecocompatibili, ad esempio quella della linea City Open Paving, totalmente riciclabile e in grado di inserirsi alla perfezione in qualunque contesto urbano e non, senza rilasciare sostanze inquinanti. Se è giusto tenere gli occhi puntati sul futuro e sulle soluzioni che offre, è necessario prendersi cura di ciò che abbiamo in gestione oggi nel modo più efficiente e responsabile possibile.
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