Biodiversità: anche le città possono favorirla e proteggerla

La bio-varietà è in pericolo e con essa la vita sulla Terra: nei centri urbani si può far molto, accogliendo tante varietà di specie animali e vegetali

Casetta per le api: un modo per favorire la biodiveristà in città
Le città possono diventare amiche degli insetti impollinatori, così da favorire la biodiversità sul territorio. I bugs hotel o le casette per le api sono un’ottimo modo per dare riposo e riparo a questi preziosi insetti (Foto: dies-Irae/iStock)

La biodiversità è l’essenza stessa della vita. Senza varietà di specie animali e vegetali, infatti, l’esistenza di tutti gli organismi viventi sarebbe fortemente compromessa.
E oggi il rischio è più reale che mai: le attività umane impattano sugli ecosistemi, l’urbanizzazione toglie spazio alla natura e il tasso di animali e piante è in forte declino, tanto che, secondo un report delle Nazioni Unite, oltre un milione di specie è a rischio estinzione.
Il problema è più attuale che mai e destinato a peggiorare nel tempo se non si attuano politiche concrete di salvaguardia della natura.
E nell’attesa che governi e istituzioni agiscano, non mancano gli esempi di come la protezione della biodiversità possa essere anche una prerogativa dei centri urbani.
Qualche lodevole esempio arriva dal “World Economic Forum”.
Ma prima di passare ai progetti virtuosi, è bene svelare le carte in tavola, comprendere il contesto nel quale ci muoviamo e i motivo per i quali idee di questo tipo dovrebbero essere, in realtà, prassi quotidiana.

Una ruota d’acqua di foggia medioevale per ricreare la biodiversità

Proteggere la biodiversità: un'illustrazione
La biodiversità è in netto calo: basti pensare che secondo Our World In Data la presenza di mammiferi in natura è diminuita dell’85% dall’avvento della civilità umana: le cause maggiori sono da ritrovarsi nella perdita dell’habitat e nella sovracaccia (Immagine: iStock)

Cos’è la biodiversità e perché è importante

Capire cos’è la biodiversità ci farà comprendere perché è fondamentale per garantire la vita sulla Terra.
A darci la definizione del termine è la Convenzione ONU sulla Diversità Biologica, che definisce la biodiversità come la varietà e variabilità degli organismi viventi e dei sistemi ecologici in cui essi vivono, evidenziando che essa include la diversità a livello genetico, di specie e di ecosistema.
Senza la varietà che contraddistingue la vita sulla Terra, la sopravvivenza dell’uomo sarebbe in serio pericolo. La bio-varietà, infatti, è un vero e proprio capitale naturale connesso al concetto di servizio ecosistemico, ovvero le risorse di cui l’uomo necessita per vivere.
Quale esempio sarà utile per comprendere la portata del problema.
Secondo il rapporto State Of The World Trees, un terzo degli alberi è a rischio estinzione: eppure alberi, boschi e foreste svolgono un ruolo fondamentale per il pianeta, influenzando la produzione del suolo, dei nutrienti e del clima globale.
O ancora, il numero delle api si è ridotto dal 30 al 90% a seconda delle zone del mondo: eppure il lavoro delle api influenza oltre il 75% dell colture alimentari, e la loro scomparsa mette in pericolo la sicurezza alimentare globale.
Il Living Planet Index, di cui riportiamo un grafico qui sotto, presenta una situazione a dir poco allarmante.

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Living planet index e la perdità di biodiversità
Il Living Planet Index misura lo stato della bio-varietà sul Pianeta e prende in considerazione i trend di popolazione delle specie vertebrate terrestri, acquatiche e marine (Immagine: Our World in Data)

Attività umane e perdita della biodiversità

La popolazione umana aumenta di numero e, negli ultimi secoli, si è spostata per lo più in città.
Il 2007 è stato l’anno in cui il numero delle persone stabili nei centri urbani ha superato quello delle persone localizzate nelle aree rurali, e il 2050 sarà l’anno in cui – lo suggeriscono le stime – circa il 70 per cento degli esseri umani vivrà in un contesto cittadino.
Aumento della popolazione e urbanizzazione sono due facce della stessa medaglia, o meglio dello stesso problema.
Perché l’aumento delle aree urbane – in assenza di efficaci soluzioni – toglierà spazio alla natura con la conseguenza che lo spazio antropizzato (così come è concepito oggi) non darà la possibilità a specie vegetali e animali di prosperare, mettendo così a rischio la vita sulla Terra.

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Trend di urbanizzazione nel tempo
L’urbanizzazione è fortemente connessa alla perdita di biodiveristà: le città si espandono e diminuisce, di conseguenza, lo spazio a disposizione in cui specie vegetali e animali possono properare (Immagine: Our World in Data)

La biodiversità può prosperare anche in città

Eppure le cose possono cambiare: anche le città possono diventare uno scrigno di biodiversità per piante e animali. E se abbiamo già parlato di forestazione urbana con XZERO City in Kuwait e con il nuovo bosco verticale di Stefano Boeri che sta sorgendo a Dubai, sono anche tanti altri i progetti sparsi per il mondo che puntano a riportare la natura in città, comprese le piante e gli animali che la abitano.
Ne ha parlato, come anticipato, il “World Economic Forum”, illustrando ben quattro progetti. Singapore, ad esempio, chiede l’aiuto dei suoi cittadini attraverso una App nata per mappare le piante e gli animali che vivono sul territorio, così da prendere decisioni urbanistiche mirate alla loro salvaguardia.
In Olanda invece, la municipalità di Eindhoven ha chiesto ai suoi cittadini di non eliminare le foglie cadute degli alberi nei parchi e nei giardini privati sia per proteggere gli insetti che per risparmiare acqua in estate, perché il verde aiuta il terreno a rimanere idratato.
A Melbourne, in Australia, invece, è nato il progetto “Wildlife Gardening”, che punta a rendere anche i giardini (pubblici e privati) casa anche per gli animali selvatici: questo si traduce nella piantumazione di alberi autoctoni, di arbusti in cui insetti e uccelli possano rifugiarsi, nella realizzazione di stagni adatti alle rane e ai piccoli anfibi e così via.
La città canadese di Montreal, invece, punta a spiegare alla popolazione perché anche gli alberi morti possono essere una ricchezza che non va eliminata, in quanto possono dare rifugio a specie animali e ospitare una grande varietà di microrganismi.

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Il tracciato MiMo da Milano a Monza via Sesto San Giovanni: la greenway lombarda ipotizzata per il 2030 potrebbe attuare nel cuore della Brianza un vero e proprio santuario per le specie animali e vegetali più vulnerabili

La bio-varietà nei centri urbani è (anche) questione di scelte

Favorire la biodiversità in città non è solo possibile, ma anche auspicabile.
E nell’attesa che il concetto di urbanizzazione diventi intrinsecamente più verde, i progetti raccontati qui sopra mostrano come possa essere fatto molto con pochi sforzi da parte di istituzioni e soggetti privati.
E i soggetti singoli possono prodigarsi in molti modi: installare casette per gli uccelli e bugs hotel, piantare fiori amici delle api e utilizzare siepi che diano riposo agli insetti anziché i soliti e spogli muri in cemento, non tagliare il prato all’inglese ma anzi renderlo un paradiso di vita e biodiversità.

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Biodiversità: in XZERO city La natura sarà integrata all’interno del tessuto urbano: una strategia fondamentale per mitigare l’aumento delle temperature e il fenomeno delle isole di calore; questo, poi, aumenterà anche la biodiversità della città, fondamentale per rendere resiliente l’intero centro urbano (Foto: URB)
In XZERO city La natura sarà integrata all’interno del tessuto urbano: una strategia fondamentale per mitigare l’aumento delle temperature e il fenomeno delle isole di calore; questo, poi, aumenterà anche la biodiversità della città, fondamentale per rendere resiliente l’intero centro urbano (Foto: URB)

Anche infrastrutture e strade possono aiutare

Ma tanto deve essere fatto anche dal punto di vista urbanistico, poiché anche le strade che percorriamo quotidianamente possono diventare alleate nella lotta alla perdita di flora e fauna in città, diventando l’anello di congiunzione fra città e sostenibilità.
Le aree verdi, ad esempio, possono diventare un microcosmo in cui natura e uomo convivono in armonia.
Aumentarle e renderle ecocompatibili anche dal punto di vista delle zone calpestabili è un grande passo avanti: favorire le pavimentazioni naturali e drenanti, ad esempio, permette di non snaturare il terreno, di favorire il ciclo dell’acqua e di non creare rifiuti tossici per l’ambiente.
Sono molte le aziende che, oggi, forti della propria mission, cercano di cambiare il mondo della viabilità rendendolo più green.
Terra Solida è fra queste e, una pavimentazione dopo l’altra, punta a far diventare più green anche le nostre città, rendendole un ambiente positivo e sano anche per piante e animali.

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Biodiversità: pavimentazione naturale di Terra Solida, che non inquina e per questo favorisce la biodiversità
Scegliere pavimentazioni naturali ed ecocompatibili significa non inquinare l'ambiente e, per questo, favorire la crescita delle specie viventi che lo abitano (Foto: Terra Solida)