City tree, l’arredo urbano che combatte l’inquinamento
Una start-up tedesca ha realizzato delle innovative strutture vegetali capaci di diminuire la concentrazione di tutte le polveri sottili…
Le città devono tornare a respirare: per combattere l’inquinamento, per abbattere i livelli di polveri sottili, per salvaguardare la salute dei cittadini e, in ultima istanza, per diminuire la mortalità legata alla cattiva gestione dell’aria.
Le strategie non mancano: e se piantumare alberi e ottimizzare la gestione del verde è la risposta più semplice e immediata al problema, oggi esistono anche molte soluzioni tecnologiche che, a braccetto con la natura, contribuiscono a migliorare l’aria che respiriamo nelle nostre città.
E’ proprio questo il cuore di City Tree, progetto innovativo che punta a combattere l’inquinamento dei centri urbani.
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Infrastrutture verdi che fanno respirare le città
City Tree è un’infrastruttura vegetale pensata per abbattere il livello delle polveri sottili e mitigare il fenomeno delle isole di calore.
Testata nell’ambito del progetto europeo “City Tree Scaler” che ha visto la partecipazione di ENEA, CNR-ISAC e Consorzio Proambiente, questa nuova tecnologia è un gioiello d’innovazione pensato e realizzato da Green City Solutions, una start up tedesca che è riuscita a far convivere natura e tecnologia in un unico potente oggetto.
Il segreto di questa infrastruttura vegetale è il muschio, che funge da vero e proprio filtro d’aria: basti pensare che una singola struttura, secondo i dati di ENEA e del consorzio Proambiente, è in grado di assorbire 240 tonnellate di Co2 all’anno, eguagliando l’azione di ben 275 alberi utilizzando però solo l’1 per cento dello spazio.
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Il potere delle biotecnologie è sconfinato: si impara dal mondo naturale per potenziarne gli effetti a beneficio degli esseri viventi e del pianeta.
Nel caso di City Tree, come anticipato, il segreto sta tutto nel muschio, una pianta poco appariscente e antichissima che però possiede innumerevoli capacità. Oltre a catturare le polveri sottili, il muschio è infatti antisettico, antivirale e funghicida.
Si tratta di una vera e propria pianta tuttofare che può essere utilizzata per controllare l’inquinamento atmosferico, soprattutto quando fa il suo incontro con la tecnologia.
All’interno di City Tree il muschio svolge un ottimo lavoro: il 50 per cento del particolato viene metabolizzato e poi utilizzato come alimento; il 25 per cento delle polveri sottili vengono metabolizzate dai microrganismi; il restante 25 per cento di polveri sottili viene infine immagazzinato nei sedimenti del muschio stesso.
I pannelli, poi, possono essere cambiati e, dopo un trattamento nella fattoria del muschio di Green City Solution, possono tornare a pulire l’aria urbana per altri sei mesi.
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Le specie vegetali ospitate nei pannelli
City Tree appare come un grande pannello autoportante che, profondo solo 60 centimetri, contiene al suo interno due varietà differenti di muschio. La specie Leucobryum glaucum “Polstermoos” è posizionata sul pannello più esterno, perché particolarmente robusta e in grado di resistere alla luce del sole.
Nel pannello più interno, invece, è posizionata la tipologia Amblystegium varium “Plattenmoos”, perché per prosperare deve vivere in un ambiente caratterizzato da poca luce solare diretta.
La ventilazione attiva permette all’aria calda e impura proveniente dall’ambiente urbano di passare attraverso i pannelli di muschio, che poi rilasceranno aria fresca e pulita all’esterno.
E la buona notizia è che questa struttura vegetale ha bisogno di pochissima manutenzione: al suo interno, infatti, sono inseriti dei sensori che monitorano la vitalità del muschio che, grazie a un bio algoritmo, riceveranno la giusta quantità di acqua e nutrimento, così da non sprecare risorse. I sensori, inoltre, monitorano costantemente la performance dei pannelli sull’ambiente, restituendo i dati a Green City Solution, che per trasparenza li include nel suo report ESG e di sostenibilità.
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City Tree è operativa anche in Italia
City Tree è presente a macchia di leopardo in molte città europee, tanto che oggi sono attivi ben 80 progetti.
Nel 2018, dopo che la città di Londra ha appurato l’efficacia di queste innovative infrastrutture vegetali, l’intero progetto è stato approvato e finanziato da Climate-Kic, impegnata dal 2010 a favorire la nascita di una società net zero.
Dopo Londra e tantissime altre città europee, questi alberi artificiali filtranti sono arrivati anche nel Belpaese e, in particolare, nella città di Modena.
Qui il progetto è stato avviato nel 2020, anno in cui è stato installato il primo pannello, seguito poi dagli altri. A valutare le prestazioni dei pannelli filtranti vegetali posizionati nella città emiliana sono stati i ricercatori del CNR e del Consorzio Proambiente, le cui rilevazioni sono poi state pubblicate sulla rivista Atmosphere nel 2021.
A parlarne, sul sito di ENEA, è stata Maria Gabriella Villani, ricercatrice del Laboratorio Inquinamento Atmosferico che si è occupata della ricerca: “A partire da questi risultati, abbiamo riprodotto, con strumenti modellistici e grazie al supercomputer di ENEA CRESCO6, le concentrazioni di inquinanti osservate sul campo e studiato le effettive riduzioni di PM10 e ossidi di azoto (NOx) ottenute grazie a City Tree, insieme all’estensione dell’area interessata all’abbattimento. Nella modalità di filtraggio, il dispositivo garantisce una riduzione fino al 15 per cento del PM10“. Si è osservata, poi, una riduzione fino al 20 per cento del PM2.5, del 13 per cento per il PM1, del 38 per cento per le particelle ultrasottili e del 17 per cento per il black carbon. I pannelli hanno un’azione filtrante sull’area circostante, indicativamente di 200 mq.
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Soluzioni smart per città che respirano
Gli arredi urbani sono senza dubbio un aiuto importante per migliorare la qualità dell’aria, soprattutto nelle zone molto inquinate. Sul tema, la già citata Maria Gabriella Villani afferma, inoltre, che “Tecnologie come City Tree rappresentano soluzioni innovative in continua evoluzione e lavorare su questo ambito è uno dei maggiori interessi del nostro laboratorio. Certamente da sole non possono risolvere il problema dell’inquinamento atmosferico in città, ma rappresentano comunque soluzioni smart per migliorare non solo la qualità dell’aria ma, più in generale, la qualità di vita, tutelando la biodiversità, riducendo gli effetti delle isole di calore e riqualificando il tessuto urbano con nuovi luoghi di aggregazione”.
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Dal biotech alle strade ecologiche
La strada verso il net zero è lunga, ma è necessario accorciare nel più breve tempo possibile le distanze che ci separano dalla neutralità climatica.
E insieme alle biotecnologie, si può fare tanto in ogni comparto produttivo: dalla mobilità alle infrastrutture, anche le strade che percorriamo quotidianamente possono diventare più sostenibili e amiche dell’ambiente.
La tecnologia dei materiali, infatti, ha messo a punto miscele naturali ad alte performance in grado non solo di non snaturare il terreno, sia in natura che in città, ma di renderlo allo stesso tempo carrabile e ciclabile.
In Italia uno dei leader nel settore delle pavimentazioni naturali è Terra Solida, che ha fatto della rivoluzione sostenibile la sua bandiera. Dalle energie rinnovabili agli alberi artificiali di City Tree, dall strade ecocompatibili alla mobilità sostenibile, un futuro più verde e sano sembra essere proprio dietro l’angolo.
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