Italiani e sostenibilità, un binomio che diventa sempre più concreto
Una ricerca condotta da Google sul mercato italiano mostra che la sostenibilità è un driver in grado di influenzare le scelte d’acquisto
La crisi climatica non è più qualcosa di lontano da noi. Ne facciamo esperienza tutti i giorni: dalla siccità alle piogge torrenziali, dalle ondate di calore allo scioglimento dei ghiacciai, il Pianeta sembra urlare tutto il suo dolore, invitandoci a modificare il corso degli eventi. Un grido d’aiuto forte e chiaro che, oggi, diventa anche una chiamata all’azione: è ormai diffusa la consapevolezza che sia necessario mettere in campo strategie concrete per arginare la crisi. E la consapevolezza diventa finalmente programmatica per il singolo individuo, anche in Italia: la sostenibilità è un tema che interessa sempre di più anche nel nostro paese, e l’ultima survey di Google sul tema ne è prova.
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Gli italiani e la sostenibilità ambientale
Il colosso di Mountain View, carbon neutral dal 2007, ha analizzato a fondo la questione attraverso un sondaggio che ha interessato il segmento italiano dei suoi utenti: ebbene, l’attenzione verso il mondo green e dell’ecologia in generale è risultato chiaro e palese. I cittadini italiani si interessano alla questione climatica, e quest’ultima è in grado di influenzare le scelte di acquisto che, oggi, si fanno più consapevoli. Non basta darsi una pennellata di verde: il consumatore contemporaneo è scettico e avvezzo alle diffuse pratiche del greenwashing che, purtroppo, molte aziende continuano a utilizzare come (inefficace) strategia di marketing. Analizzare meglio i risultati di questa consumer survey ci aiuterà a capire come la sostenibilità, oltre a essere necessaria per tutelare il Pianeta, sia oggi diventata anche una leva non indifferente per la crescita dei profitti delle aziende di ogni settore e tipologia.
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La sostenibilità cambia il suo paradigma
La sostenibilità è un asset a cui oggi un’azienda non può più rinunciare, sia in termini di salvaguardia del pianeta che in materia di revenue. A dirci che qualcosa è cambiato sono le stesse ricerche effettuate dagli utenti su Google: l’interesse per la sostenibilità non è solo di tipo informativo, ma anche programmatico e concreto, soprattutto rispetto a qualche anno fa. Gli italiani, oggi, non cercano più semplicemente “inquinamento” o “crisi climatica”, ma anche termini come “piantare alberi” o “moda sostenibile”. Il cambio di mentalità, insomma, è palese: l’approccio ai cambiamenti climatici diventa attivo anche al livello del singolo individuo che, essendo più consapevole del proprio impatto, diventa anche più attento in materia di acquisto di beni e servizi.
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L’impegno ecologico premia le aziende
La scelta di essere sostenibili, insomma, è premiata da ogni punto di vista. In materia di Corporate Social Responsibility è sicuramente Patagonia a essere apripista di un cambiamento poco convenzionale. Il suo fondatore, Yvon Chouinard, ha infatti ceduto l’azienda a una no profit che, d’ora in poi, riceverà tutti i dividendi per poi destinarli a opere di salvaguardia dell’ambiente. Una scelta sicuramente inusuale, che non può sicuramente interessare la totalità delle aziende sul Pianeta, ma può essere certamente uno spunto per imparare a essere più verdi, concretamente e programmaticamente.
La survey di Google sul segmento italiano, infatti, ha messo in luce quanto la sostenibilità sia un fattore decisivo quando si tratta di fare shopping. Secondo il 31% degli intervistati, infatti, la sostenibilità è oggi molto più importante del design e dello stile. E la percentuale sale di diversi punti quando a parlare sono gli esponenti della generazione Z. Ma non è una novità. Ritroviamo gli stessi dati anche nell’ultima edizione dell’EY Future Consumer Index: questi mostrano che, negli ultimi due anni, la priorità assegnata alla tutela ambientale è salita dal 17 al 35%. Gli fa eco anche la ricerca dell’Osservatorio nazionale sullo Stile di Vita Sostenibile, giunta ormai alla sua sesta edizione: gli italiani, con la Gen Z in veste di apripista, sono disposti a spendere di più a patto che i prodotti acquistati siano sostenibili e amici dell’ambiente.
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Un esempio di concreto di impatto positivo
E ogni settore produttivo può far molto per creare il cambiamento che il pianeta si aspetta. Qualche esempio ci farà comprendere come ogni comparto possa innovare e rinnovarsi nell’ottica della sostenibilità, generando il minor impatto possibile sull’ambiente. Anche le strade che percorriamo quotidianamente, ad esempio, hanno tutte le carte in regola per diventare più green. Pensiamo a Terra Solida, leader nel settore delle pavimentazioni naturali. La ricerca sui materiali e la continua innovazione tecnologia ha infatti permesso all’azienda di dar vita a pavimentazioni drenanti, resistenti e capaci di rispettare il vincolo dell’invarianza idraulica e della tutela paesaggistica, con il vantaggio di utilizzare materiali amici dell’ambiente che impattano poco su di esso. Oggi sono sempre di più le municipalità e i contesti privati che scelgono i prodotti Terra Solida per le proprie strade, sentieri in natura, parcheggi e aree giochi destinate ai bambini. Come già evidenziato dalla survey di Google, la sostenibilità premia anche in termini di performances aziendali.
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Sostenibilità e comunicazione trasparente
Gli italiani, però, esigono più trasparenza dalle aziende. Il pericolo del greenwashing è sempre dietro l’angolo e gli intervistati si sono dichiarati interessati a conoscere a fondo le pratiche di sostenibilità dei brand di cui vorrebbero acquistare prodotti o servizi. E trasparenza, in ultima istanza, significa anche chiarezza: come evidenziato dal sondaggio di Google, quasi la metà dei consumatori ha affermato che la scarsa comunicazione è uno ostacolo primario all’acquisto di prodotti che si dicono sostenibili, ancor prima della loro presunta qualità. E cosa significa questo se non fornire le prove concrete e tangibili del proprio impegno nel mondo della sostenibilità ambientale, sociale ed economica?
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I vantaggi del bilancio di sostenibilità
Il bilancio di sostenibilità, soprattutto in Italia, potrebbe essere un ottimo alleato per incentivare sia vendite che predilezione da parte dei consumatori nei confronti dei propri prodotti e servizi: si tratta, infatti, di documento tangibile che dimostra l’impegno di un’azienda nei confronti delle tematiche legate alla sostenibilità. Nel Belpaese, purtroppo, non è ancora così diffuso: secondo ConsumerLab, che si occupa da sempre del settore consumeristico, solo poco più del 28% delle principali aziende italiane si avvale di questo prezioso strumento. E lo scenario peggiora drasticamente passando alle piccole e medie imprese, fra le quali la percentuale scende all’1,76%.
Il bilancio di sostenibilità, insomma, è oggi il sinonimo più concreto di trasparenza sul proprio operato: mette infatti nero su bianco lo stato dell’arte della sostenibilità economica, ambientale e sociale dell’azienda che lo redige. Senza contare che, oltre a essere un ottimo modo per raccontare le virtù della propria azienda, si tratta di un ottimo metodo di valutazione interna: dopo l’analisi, infatti, governance e stakeholder possono intervenire strategicamente e operativamente sul proprio operato, così da da renderlo più sostenibile nell’ottica sempre più necessaria della responsabilità sociale d’impresa.
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