“Casa del Futuro”: in Germania l’edilizia è sempre più green
Efficienza energetica, materie prime ecologiche e design si incontrano nella Casa del Futuro di Bremerhaven: lì l’edilizia sostenibile corre veloce
La green economy passa anche dall’edilizia. Per il bene del pianeta, per la salute dei cittadini e per far fronte alla crisi energetica le nostre case dovranno infatti diventare sempre più efficienti. Bioedilizia, edilizia sostenibile, bioarchitettura sono tanti modi per intendere un’architettura amica dell’ambiente che coniuga comfort, sostenibilità ed economia circolare. Non mancano gli esempi in tutto il mondo, ultimo dei quali è senza dubbio il case study della Casa del Futuro a Bremerhaven, città portuale tedesca affacciata sul Mare del Nord.
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La casa del futuro arriva da Bremerhaven
L’efficienza energetica corre veloce in Europa: l’incessante ricerca sui materiali e l’innovazione tecnologica incontrano la green economy e i più alti standard qualitativi connessi all’abitare sostenibile. In estrema sintesi sono proprio queste le caratteristiche peculiari della Casa del Futuro di Bremerhaven, uno degli esempi più recenti di edilizia sostenibile in Europa.
In Osterstraße 10, su una superficie di oltre 1200 mq, ha infatti visto la luce una palazzina da cui sono stati ricavati 18 appartamenti che, grazie alle tecniche di costruzione e ai materiali utilizzati, sono riusciti a ottenere la prestigiosa certificazione Gold del DGNB, il Consiglio Tedesco per l’Edilizia Sostenibile. In una recente intervista uscita sul magazine tedesco Bis News, Guido Joos, l’architetto che ha realizzato e seguito il progetto per JPS Architekten, ha dichiarato: “Come architetti, abbiamo la responsabilità di contribuire a plasmare la realtà verso un futuro migliore grazie ai nostri progetti e alle nostre idee“.
E le peculiarità della Casa del Futuro sono la prova che l’obiettivo è stato pienamente raggiunto.
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Una casa votata all’efficienza energetica
Alimentata a energia verde, la Casa del Futuro di Bremerhaven è dotata sia di un impianto fotovoltaico localizzato sul tetto dell’edificio che di un impianto di cogenerazione, che recupera l’energia dispersa per destinarla laddove se ne abbia necessità. Grazie alla combinazione di questi due aspetti, il condominio è in grado di produrre annualmente 26500 Kw/h, parte dei quali sono destinati anche alla ricarica delle auto elettriche presso le colonnine condominiali. Grande attenzione, poi, è stata rivolta all’alimentazione centrale tramite batteria che, nella Casa del Futuro, ha una capacità doppia rispetto a un accumulatore convenzionale.
Efficienza energetica, poi, significa anche isolamento termico e comportamenti virtuosi da parte degli abitanti stessi del condominio. Se il cappotto dell’edificio (spesso dai 20 ai 26 cm) eviterà la dispersione del calore in inverno e garantirà l’isolamento in estate, gli inquilini stessi potranno controllare i propri consumi casalinghi grazie a una consolle che, fra le altre cose, suggerirà anche quando è meglio azionare gli elettrodomestici per rendere più efficienti le batterie della casa.
Quanto ai veri e propri materiali di costruzione, in questo caso la sostenibilità non passa dal legno. Lo studio di progettazione JPS Architekten ha fatto però molta ricerca sulla materia prima, così da identificare solo i produttori sostenibili certificati: dal calcestruzzo al cartongesso e fino ai chiodi, nulla è stato lasciato al caso. La necessità, infatti, era anche quella di combattere l’inquinamento indoor per favorire, invece, la qualità dell’aria interna a ogni appartamento.
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La sostenibilità strizza l’occhio al design
La Casa del Futuro è certamente sostenibile, ma è anche bella da vedere. Basta dare un’occhiata alle finestre, che appaiono come vere e proprie vetrate a tutta altezza che puntano a sfruttare al massimo la luce naturale all’interno delle abitazioni. Gli infissi, ovviamente, sono anche sostenibili: forniti da Deceuninck, oltre a garantire un eccellente isolamento termico, sono realizzati con un’altissima percentuale di materiali riciclati, così da incontrare il requisito della circolarità dell’economia e delle materie prime.
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L’edilizia sostenibile cresce in tutto il mondo
L’edilizia sostenibile oggi non è un vezzo, ma una necessità. Il costruire tradizionale, infatti, inquina troppo sia in termini di materiali che di inefficienza degli edifici. Per fortuna le statistiche di settore ci presentano numeri incoraggianti. Secondo un’indagine statunitense pubblicata su Environmental Leader, infatti, l’edilizia green sta crescendo molto velocemente: le stime di settore parlano di raggiungere un valore di 187,4 dollari entro il 2026, con un tasso di aumento annuale dell’8,6%. A fare eco a questi numeri è anche lo scenario presentato dal World Green Building Council, secondo il quale le infrastrutture e gli edifici puntano a dimezzare entro il 2030 le emissioni di Co2, eliminandole completamente entro il 2050. L’edilizia tradizionale, insomma, sembra quasi un lontano ricordo: prova ne sono i molti incentivi che, sul suolo europeo, invitano cittadini e imprese all’efficientamento energetico dei condomini già esistenti.
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La nuova coscienza ecologica, innestata anche dell’attuale crisi climatica ed energetica, porta aziende, industrie e stakeholder a ripensare il futuro in ottica più green, anche nell’ambito dell’edilizia. Cosa può fare invece il singolo per diffondere una cultura dell’abitare più green e sostenibile? Ripensare le abitazioni, ripensare gli arredi, ridurre i consumi e modificare la mobilità in ottica ecologica è infatti una necessità a cui tutti dobbiamo far fronte nel più breve tempo possibile.
Le infrastrutture, anche quelle casalinghe, possono far molto per proteggere l’ambiente. Terra Solida, leader nel settore delle pavimentazioni sostenibili, punta oggi a conquistare anche il mercato privato. Una pavimentazione ecologica, infatti, può far molto in ottica di protezione dell’ambiente e del suolo. Pensiamo, ad esempio, ai parcheggi delle abitazioni o alle superfici calpestabili (pedonali o carrabili) di ville o giardini. Usare materiali amici dell’ambiente, drenanti, permeabili e riciclabili, permette centrare l’obiettivo della sostenibilità su più fronti: la strada verso la transizione ecologica, in fondo, passa anche dalle strade che percorriamo quotidianamente, anche quando usciamo di casa.
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